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ZECHARIA SITCHIN, UN ANNO DOPO. L’ULTIMA INTERVISTA, IN VERSIONE INTEGRALE- parte seconda

16 Ottobre 2011

Ecco la seconda parte della lunga, ultima intervista di Zecharia Sitchin. Una trascrizione fedele, letterale, ricavata riascoltando e traducendo i videotape delle riprese televisive effettuate nel maggio 2010 a New York. Mentre leggete, provate ad immaginarvi il volto del Dott. Sitchin, il suo tono di voce, la sua gestualità…E vi sembrerà di sentirlo davvero parlare.

Due serpenti intrecciati: l'antica rappresentazione del Dna?

Secondo Lei, l’umanità è il risultato di un intervento di inseminazione artificiale degli Anunnaki?

<Inseminazione artificiale no, in laboratorio sì. A tal proposito è utile questa (indica la statuetta che ha ripreso in mano NdT) perchè questa è la statuetta di Enki, che ho detto essere stato il leader del gruppo dei 50 che vennero sulla Terra molte migliaia di anni fa. Vennero per l’oro, perché  sul loro pianeta avevano dei problemi che noi stiamo sperimentando adesso sul nostro: stavano perdendo atmosfera, stavano perdendo calore. Noi probabilmente stiamo aumentando la temperatura, da loro invece calava. Così i loro scienziati decisero che dovevano creare uno scudo per proteggere la loro atmosfera. La stessa idea di cui si sta discutendo da noi,  a parte che ora si sta parlando di uno scudo che tenga lontano il calore del Sole mentre loro volevano conservarlo. Quindi sono venuti per l’oro e la prima idea fu di ammarare nel Golfo Persico. Per questo la prima colonizzazione fu nell’attuale Iraq, in cima al Golfo Persico. L’idea era di estrarre l’oro dall’acqua. L’altro nome di Enki era infatti Ea che in sumero significa:”Colui la cui casa è l’acqua”, era il protettore degli dei marini- Poseidone, Nettuno e così via. Comunque, ci hanno provato e non ha funzionato. Ma l’oro serviva, così questo condottiero- che era anche un grande scienziato- disse:”L’oro che abbiamo trovato nell’acqua da qualche parte deve pur arrivare…” e trovò le sorgenti dell’oro nel Sudafrica dove ci sono attualmente importanti miniere aurifere e dove sono state scoperte prove di estrazioni minerarie d’oro risalenti ad 80mila anni fa.  Poi ne arrivarono altri in più, ogni volta in gruppi da 50. Alla fine sulla Terra ce n’erano 600 di loro, maschi e femmine, e 300 operavano come traghettatori tra Marte e la Terra, perchè avevano basi su Marte. Così iniziarono a scavare e a prelevare l’oro, ma poi ci fu un ammutinamento. C’è un testo chiamato “L’epica di Atrahasis”, tradotto dagli studiosi ora in tutte le lingue, sono certo pure in italiano, che descrive un ammutinamento. Quelli che lavoravano nelle miniere dissero:”Basta, non fa per noi! Siamo astronauti, gente dello spazio, non lavoratori di fatica!” Così la questione era: abbandonare il progetto- e non era possibile- o trovare una soluzione. Enki allora diede la soluzione – e sto citando proprio le tavolette che ho menzionato. Egli disse:”C’è già un essere presente sulla Terra che può lavorare per noi, se noi lo facciamo evolvere per capire il linguaggio e per usare gli strumenti.” E ci sono, nei libri e nelle traduzioni, pagine su pagine incise su tavolette di come questo processo andò avanti: mescolando alcuni dei loro geni con i geni dell’homo erectus di vari uomini primitivi, essi sono entrati nel corso dell’evoluzione. Così tutti i racconti sumerici che io ipotizzo  vengano ripresi dalla Bibbia non sono affatto in contrasto con l’evoluzione e non c’è alcun conflitto tra religione, Bibbia, Sumeri e scienza. Sono in perfetto accordo, se li leggi letteralmente. Quindi cosa dicono? E’ la descrizione, passo passo, di un processo di ingegneria genetica per aggiungere– io credo, in base alle più moderne ricerche- circa 200-300 dei loro geni, più o meno, a quegli esemplari di Homo erectus- o comunque lo si voglia chiamare- per perfezionarli, per rendere quegli ominidi primitivi quello che ora si chiama Homo sapiens.

Il sigillo sumero che raffigura la "creazione" dell'uomo dentro un laboratorio

Di questo argomento parla il mio nuovo libro che sta uscendo anche in Italia- vi mostro la copertina italiana- che dice che ci sono  prove fisiche… Esistono prove che andrebbero  testate con l’esame del DNA  per comparare il genoma degli Anunnaki. C’è una femmina Anunnaki, rivelata dai testi, ormai morta, non è più vivente, ma il suo corpo è stato trovato. Se viene fatta la comparazione tra il suo genoma e il nostro, forse troviamo quei 200-300 geni che ci hanno aggiunto, che ci hanno dato. Così troveremo ad esempio perchè noi abbiamo il cancro e loro invece non ce l’avevano. Questa scoperta emerge, spero, dal libro e potrebbe essere estremamente rivoluzionaria per la scienza e per la religione. Per questo ho invitato  l’editore di questo libro a chiedere al Vaticano: cosa pensa che accadrebbe se io avessi ragione, se c’è questa prova dalla quale può venire estratto un DNA alieno, pensano che dovrebbe essere fatto oppure no? Sì, ho suggerito all’editore di domandare proprio  al Vaticano cosa ne pensa, se deve essere fatto il test. Perchè potrebbe provare cose che la religione e la scienza potrebbero non volere che emergano! Oppure direbbero: “Lasciate stare, non fate il test…”

L’incontro in Italia, nel 2000, tra Zecharia Sitchin e Monsignor Corrado Balducci

Non di recente, molti anni fa, ho avuto un incontro con Monsignor Balducci che all’epoca era portavoce ufficiale del Vaticano in materia extraterrestre. Ci incontrammo a Bellaria, sulla costa adriatica- penso di avere una foto in uno dei miei libri. Mi venne incontro nella sala, mi abbracciò e mi disse: “Signor Sitchin, ho letto i suoi libri. Io credo in quello che dice“. Avemmo poi un incontro pubblico, davanti a mille ascoltatori. La conclusione fu molto interessante. Disse:” Il Vaticano crede negli Extraterrestri, intesi come vita intelligente, non solo come microbi, perchè questo prova il potere di Dio, la sua universalità.”  Concordava come me, diceva che io avevo ragione. Ma mi disse:”Signor Sitchin, Lei basa tutto sulla ricerca scientifica, sulla tavoletta, sulla statua, sulla scoperta. Io- disse lui- mi occupo di spirito. Così possiamo stringerci la mano e fare un accordo: Lei si occupa dei fatti e io di anime.” Lo  dico io adesso al Vaticano: loro si occupino di anime, io di fatti concreti.>

Sono molti i luoghi, sulla Terra, legati agli abitanti di Nibiru. Sono tutti in relazione tra di loro?

<Non tutti i luoghi, ma ad esempio alcuni in Sud America sono importanti, come Cuzco dove c’è un muro colossale. Tutto ciò che troviamo costruito con pietre enormi costituisce una prova, perchè Loro usavano pietre del genere. Così menzioniamo Baalbek, ti posso mostrare un’altra foto (prende una gigantografia che riproduce il sito archeologico libanese NdT).

Le rovine di Baalbek, in Libano

Queste sono le rovine di Baalbek, sono fantastiche, erette sulla piattaforma in pietra, che in origine era mezzo milione di piedi di superficie- in metri non so quant’è, fai tu il calcolo. Questo è l’angolo nord-ovest di questo complesso, dove la struttura cresce e cresce con massi colossali: i più piccoli di questi blocchi  pesano 600 tonnellate. Per fare un paragone, tra i blocchi di pietra a Giza il più grande è di 25 tonnellate…Invece a Baalbek sono da 600, 900 tonnellate, posti in cima agli altri. In un punto poi ci sono 3 blocchi di pietra non posati a terra, ma nel mezzo, che pesano 1100 tonnellate l’uno. Chi li ha scavati? Chi li ha messi lì? Chi li ha costruiti? Se si dà ascolto ai racconti antichi, dicono: i Giganti. Perchè devi essere un gigante per spostare simili pietre… Circa a 3 chilometri dalle rovine, hanno trovato il luogo in cui questi blocchi venivano intagliati e uno di essi, questo  (mostra un altra foto NdT) non era finito.

La colossale pietra rimasta incompiuta

Da questo lato è già fuori dal terreno, ma dall’altro non è ancora finito. Questa pietra, una volta terminata, pesava 1100 tonnellate. Oggi non esiste un mezzo che possa sollevare 1100 tonnellate! Ma qualcuno non soltanto l’ha scavata, ma l’ha anche sollevata e trasportata per tre chilometri attraverso le montagne! Qui vediamo alcune rovine romane: c’era un tempio per Giove ricostruito sul luogo. Questa è Baalbek, ma c’è la stessa piattaforma, più piccola, a Gerusalemme. C’è lo stesso sistema: la piattaforma con 3 pietre colossali. E poi c’è Giza, dove c’erano la colossali piramidi. E infine il porto spaziale del Sinai. Quattro luoghi collegati tra loro dal programma spaziale: era la Nasa degli Anunnaki. Il porto spaziale fu distrutto nel 2024 a.C. in un conflitto nucleare tra di loro. La Grande piramide di Giza fu svuotata di tutto il suo equipaggiamento- sull’argomento ho scritto il libro “Le guerre atomiche al tempo degli dei”. Baalbek è in rovina e l’unico luogo rimasto con la chiara piattaforma è dove i Musulmani hanno costruito la Moschea della Rocca, a Gerusalemme. Questi erano i 4 luoghi che gli Anunnaki utilizzavano dopo il Diluvio. Questo è ciò che resta. Il luogo finale dal quale partirono fu Nazca. Baalbek era invece il luogo dell’atterraggio. Gilgamesh– hai letto di lui? – nell’ “Epica di Gilgamesh”  lo chiama proprio  “il luogo dell’atterraggio”.>

La "Nasa" degli Anunnaki secono Z.Sitchin

SABRINA PIERAGOSTINI

FINE SECONDA PARTE

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