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L’addio di Benedetto XVI: complotti, profezie e suggestioni.

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Ha lasciato le stanze vaticane, dopo quasi 8 anni di pontificato, primo Papa Emerito della storia della Chiesa Cattolica a vedere l’elezione del suo successore. Benedetto XVI si è ritirato a vita privata, in base ad una norma del codice di diritto canonico che prevede la possibilità di una rinuncia del soglio pontificio. Lo ha fatto-  come ha ribadito più volte- in piena libertà e ben consapevole della gravità della sua scelta. Ma la decisione non ha mancato di suscitare timori, sospetti, inquietudini.

BENEDETTO XVI È DIVENTATO PAPA EMERITO DI ROMA

C’è chi vede in questo passo di Papa Ratzinger l’influenza dei poteri forti che da tempo condizionerebbero la Santa Sede, altri vi leggono la realizzazione di oscure profezie o ancora uno specchio dei tempi decadenti e confusi, nella Chiesa come nella società civile. Isabella Dalla Vecchia, ideatrice del sito Luoghimisteriosi.it, ed Enrico Galimberti, direttore di ACAM.it , hanno raccolto le opinioni di chi da anni affronta, anche da ottiche molto diverse, le tematiche legate al mistero. E ne sono usciti pareri molto interessanti.

A colpire Enrica Perucchietti– scrittrice, esperta di Storia delle Religioni ed appassionata di esoterismo-  è la concomitanza di eventi di portata storica.”Non bisogna essere dei tradizionalisti per notare i cosiddetti segni dei tempi: un Papa che abdica parlando di Chiesa deturpata dai gravi personalismi e lotte intestine all’interno della Curia; un neogoverno italiano spaccato e impossibilitato numericamente a svolgere il proprio lavoro; una crisi economica che ha spazzato via la piccola e media borghesia; i movimenti di protesta che riempiono il vuoto dei vecchi partiti politici di professione”, dice.

Sembra insomma che qualcosa stia cambiando inesorabilmente  e per sempre. Spiega Enrica Perucchietti:” Il periodo in cui stiamo vivendo è un punto di non ritorno. Sta effettivamente finendo il vecchio mondo, il vecchio ordine (vetus ordo), per cedere il passo al nuovo.” Insomma, si starebbe affermando il famigerato “Nuovo Ordine Mondiale”, visto da alcuni pensatori come una sorta di dittatura su scala globale che non ha bisogno di imporsi con la violenza, perchè i suoi fondamenti sono già stati instillati, un po’ per volta, nelle nostre menti.

“Non ci accorgiamo neppure che la  manipolazione di massa di cui si parla tanto avviene dalle basi, fin dalla nostra nascita, con la diffusione di stati di spirito che noi adottiamo quasi fossero mode: rivoluzione psichedelica, psicofarmaci, OGM, denatalismo, libertà sessuale, nuova spiritualità (la New Age)”, aggiunge la scrittrice. “Per creare  una nuova spiritualità si devono però prima svuotare e poi abbattere le vecchie religioni. Lo scacco della modernità è stato quello di far penetrare la massoneria ecclesiastica anche all’interno della Chiesa cattolica. Invece di opporsi a queste trame, il Vaticano si è reso più volte complice dell’ideologia mondialista.

L'ULTIMO LIBRO DI ENRICA PERUCCHIETTI

Ed é forse questa una chiave di lettura per interpretare certe aperture di  Benedetto XVI verso il Nuovo Ordine Mondiale, a partire dal famoso discorso del  25 dicembre 2005, quando un Ratzinger da poco eletto pronunciò una sconcertante
benedizione all’ideologia mondialista dicendo: «Uomo moderno, adulto eppure  talora debole nel pensiero e nella volontà, lasciati prender per mano dal Bambino di Betlemme; non temere, fidati di Lui! La forza vivificante della sua  luce ti incoraggia ad impegnarti nell’edificazione di un nuovo ordine mondiale»”.

Un argomento che la Perucchietti ha ampiamente affrontato nel suo ultimo libro, scritto con Gianluca Marletta, “Governo globale- La storia segreta del Nuovo Ordine Mondiale”. A suo avviso, Benedetto XVI, apparentemente fragile e quindi ricattabile da parte dei poteri forti, potrebbe aver reagito con l’unica arma a sua disposizione: l’abdicazione. “Essa potrebbe  ipotizzarsi come una sorta di disperato non possumus da parte di un Papa che, pur di non rendersi complice fino in fondo della svendita della Chiesa a un’ideologia massonica e anticristiana, avrebbe preferito farsi da parte magari nell’improbabile speranza di suscitare, nei laici come nei sacerdoti, un ultimo sussulto di indipendenza e di riscossa.”

Non di complotti, ma di profezie che giungono forse a compimento parla invece Adriano Forgione. Nell’ultimo numero della rivista “Fenix”, di cui è direttore, avanza la sua ipotesi inquietante. “Nessuno me lo leva dalla mente, le dimissioni del Papa annunciate l’11 febbraio scorso hanno a che fare con un altro evento che coinvolge il Vaticano: il Terzo Segreto di Fatima, reso noto nel 2000 dalla Santa Sede in modo incompleto.

I TRE PASTORELLI DI FATIMA AI QUALI APPARVE LA MADONNA

La parte ufficializzata proprio da Joseph Ratzinger, poi divenuto Benedetto XVI, è una visione dai forti toni simbolici, con un Vescovo vestito di bianco che viene assassinato, poi associata all’attentato di Giovanni Paolo II. Personalmente lo escludo: Papa Wojtyla non fu assassinato, sopravvisse all’attentato, e dunque la visione non si adatta a lui. Questa parte del Terzo Segreto, a mio parere, fa riferimento a fatti ancora da verificarsi. L’articolo pubblicato il 10 febbraio 2012 dal Fatto Quotidiano su documenti fuoriusciti dai sacri palazzi referenti a un futuro attentato a Benedetto XVI sembra collegarsi a queste dimissioni e proprio alla visione profetizzata dal Terzo Segreto.”

Segreto di cui esiste anche una versione non ufficiale: un testo apocrifo, circolato a partire dal 2010, che conterrebbe un riferimento esplicito all’ apostasia– l’allontanamento dalla vera fede cristiana. A confermarlo, proprio ad Adriano Forgione, fu l’esorcista Corrado Balducci, scomparso nel 2008. “Mi  assicurò che il Terzo Segreto divulgato è solo parziale e per la sua parte ancora non ufficializzata è strettamente legata alla fine di questo tempo, avvertendomi però che le profezie, in quanto monito, possono essere soggette ad essere cambiate attraverso l’azione: «Come uomini – mi disse Balducci – possiamo influire nell’avverarsi di una profezia, spostandone la data e nell’intensità
degli eventi profetizzati, mitigandoli»”.

Forse, dunque, Papa Ratzinger ha voluto evitare il destino profetizzato da questa visione rinunciando al pontificato. Ma al Terzo Segreto di Fatima si aggiunge anche la cosiddetta “Profezia di San Malachia”, un testo molto discusso che elencherebbe 111  Papi fino alla fine del mondo, connotandoli con frasi in latino. Il 111° pontefice secondo alcuni interpreti  sarebbe proprio Benedetto XVI. Dunque, dopo di lui, dovrebbe arrivare un “Petrus Romanus” che pascerà il gregge tra molte tribolazioni sino al ritorno del Giudice Tremendo: insomma, l’ultimo Papa prima dell’Apocalisse.

“Sarà Pietro II il Romano a chiudere l’epoca, un nome che tutti ci aspettiamo come nuovo papa, apertamente o in maniera più occulta. Ma a volte ci si focalizza troppo sul nome e non sul concetto del nome stesso”, dice però Isabella Dalla Vecchia che lancia una scioccante ipotesi: “È ormai notizia diffusa che Ratzinger continuerà a chiamarsi Benedetto XVI:  mantenendo infatti il titolo di Sua Santità, egli continuerà a vestire l’abito bianco e sarà chiamato “papa emerito” o “Romano Pontefice emerito”. Dunque è fatto unico nella storia che due Papi resteranno in Vaticano. Due Pietri. E chissà, forse Petrus II Romanus, l’ultimo papa della profezia, potrebbe essere semplicemente chiamato così, perchè il “secondo papa” in carica, ovvero Benedetto XVI”.

IL PROSSIMO PAPA SARÀ IL "PETRUS ROMANUS"?

A tranquillizzare gli animi, ci pensa però il Cicap– il Comitato italiano di controllo delle affermazioni sul paranormale. “La presunta capacità profetica sparisce del tutto quando viene verificata accuratamente. Un discorso simile può essere fatto per il celebre Terzo Segreto di Fatima, la cui formulazione, estremamente vaga e dal sapore allegorico, ha aperto la strada ad una pluralità di interpretazioni.

In particolar modo, se dopo la morte di  Giovanni Paolo II si dava per scontato che il famoso «vescovo vestito di  bianco» non potesse essere altri che lui, ora si sostiene che i veggenti  alludessero invece a Joseph Ratzinger, schiacciato sotto il peso di una Chiesa divenuta difficile da gestire. Molto probabilmente in futuro la profezia verrà  riciclata per qualche altro papa.”

Ma gli scettici del Cicap ne hanno anche per le teorie sul “Petrus Romanus”. Sentite… “Tra le profezie più specificatamente legate al papato vi è quella attribuita allo pseudo-Malachia,  in realtà scritta nel 1590,  che viene regolarmente citata in occasione di un imminente conclave. Dall’esame del testo si potrà facilmente notare come i motti latini che si riferiscono ai pontefici risultino calzanti e appropriati fino alla fine del sedicesimo secolo (guarda caso l’epoca in cui è stata scritta l’opera), per poi divenire estremamente vaghi e generici.

La ragionevole conclusione è che si tratti anche in questo caso di una classica profezia a posteriori . In conclusione non vi sono motivi ragionevoli per ritenere che qualcuno abbia effettivamente previsto l’abdicazione di papa Ratzinger o per attribuirla a dinamiche paranormali che sono, invece, il frutto di un errore di percezione.”

SABRINA PIERAGOSTINI


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