Ci risiamo. In India si torna a parlare di strani oggetti volanti non identificati, avvistati vicino al confine con la Cina. A segnalare la presenza di un Ufo, sono stati – qualche giorno fa- alcuni militari appartenenti alle truppe poste a controllo della frontiera. La notizia è apparsa sul quotidiano online “The Indian Express”.
L’avvistamento risale allo scorso 4 agosto. I testimoni si trovano in servizio nel Ladakh- una zona impervia e quasi deserta del Jummu-Kashmir. Avrebbero visto una sfera gialla apparire dall’altra parte delle montagne, muoversi nel cielo per alcune ore e poi sparire. Secondo le fonti del giornale, il rapporto è stato inviato al quartier generale delle Forze Armate indiane.
Non è la prima volta che arrivano simili notizie da quest’area del mondo. Anzi, lungo la cosiddetta LAC- Linea Attuale di Controllo- che separa i due colossi asiatici negli ultimi mesi le segnalazioni di strani oggetti luminosi sono state più di 100. Il culmine degli avvistamenti si è registrato tra l’agosto e l’ottobre del 2012, nella zona prossima al lago Pangong Tso. Quei globi di color giallo intenso, raccontavano i soldati, apparivano giorno e notte indistintamente: salivano dal confine cinese e attraversavano l’orizzonte lentamente.
All’epoca, il rapporto era finito sul tavolo del Premier, a dimostrazione di quanto seriamente la questione fosse tenuta in considerazione dalle autorità militari, convinte che non si trattasse nè di satelliti nè di droni inviati da Pechino, ma di qualcos’altro ancora sconosciuto. Intervenendo davanti al parlamento, il titolare del Ministero della Difesa, A.K. Antony, aveva tuttavia detto che non vi erano prove definitive sull’esistenza degli oggetti volanti non identificati sul confine indo-cinese, senza però dare spiegazioni sulla loro origine.
Ma poche settimane fa, una relazione stilata da un gruppo di scienziati dell’Istituto di Ricerca ha suggerito che quelle luci misteriose osservate dai soldati nei mesi scorsi non fossero altro che due pianeti: Giove e Venere, per l’esattezza, apparsi eccezionalmente più brillanti del solito grazie all’altitudine e all’aria rarefatta del Ladakh. Un’ipotesi che smentisce quanto affermato, sul campo, da un team di astronomi che lo scorso autunno, verificando di persona il fenomeno, avevano escluso che si potesse trattare di un qualsiasi tipo di evento celeste.
Non è chiaro, scrive il giornale indiano, se la spiegazione data dall’ultima relazione scientifica sia stata accettata o no dal governo centrale di Nuova Delhi e dall’Esercito. Fatto sta che ora, dopo mesi di calma, l’avvistamento si è ripetuto, nella stessa zona e con le stesse modalità. In questo caso, però, il globo luminoso apparso sarebbe stato uno solo: Venere, Giove o che altro?
SABRINA PIERAGOSTINI