Una superficie ricoperta di crateri, proprio come la nostra Luna. Tuttavia Cerere- il più grande tra i corpi situati nella Fascia degli Asteroidi, tra Marte e Giove- è un pianeta nano, anche se il suo diametro è meno di un terzo rispetto a quello del nostro satellite. La sonda della NASA Dawn lo ha appena sorvolato, scattando una serie di immagini molto ravvicinate. Ma non ha ancora chiarito la causa di alcuni misteriosi punti luminosi avvistati già in passato.
Il flyby è avvenuto a circa 7 mila chilometri di altezza e ha permesso di ammirare- come mai prima- molti dettagli di questo grande asteroide scoperto all’inizio del XIX secolo. Le immagini hanno una risoluzione di circa 480 metri per pixel ed hanno rivelato la presenza di centinaia di depressioni circolari, prodotte a quanto pare da detriti ricaduti dopo un primo impatto, che hanno reso il volto di Cerere completamente butterato.
L’unico pianeta nano del sistema solare interno è anche il più vicino al Sole ( si trova a circa 3 Unità Astronimiche ), abbastanza perché il calore della nostra stella ne possa sciogliere l’acqua congelata che poi in un secondo momento si ricongela. Anche per questo Cerere è interessante per i ricercatori: ci potrebbero essere blocchi ghiacciati in movimento sulla sua superficie. Molti pensano che sia proprio il ghiaccio- nascosto in profondità e riemerso in seguito ad impatti con comete o meteoriti- a produrre quei lampi brillanti catturati dallo spazio.
La loro presenza ha fatto sbizzarrire gli appassionati di UFO. C’è chi li ritiene la diretta manifestazione di una civiltà aliena che cerca di comunicare con noi. O forse sono le luci posizionate all’imbocco di una base sotterranea per guidare le astronavi extraterrestri durante l’ atterraggio. E così via. Ben diverse le opinioni espresse dagli scienziati, che pure ancora non sono affatto certi della reale origine di quel fenomeno insolito.
La NASA sul suo sito ha invitato i lettori a votare la loro spiegazione preferita. Cosa li provoca? Criovulcani, geyser, depositi di sale oppure ghiaccio- le possibili risposte. In un’intervista al quotidiano britannico Mailonline, il direttore della missione Dawn non si è voluto sbilanciare. “Credo sia troppo presto per dire cosa siano quei puntini. Qualcuno ipotizza che si tratti di ghiaccio, ma io non la considero necessariamente la spiegazione più probabile”, ha detto Marc Rayman.
A suo avviso, potrebbero essere provocati da depositi di sale lasciati forse da acqua marina una volta presente sulla superficie. In ogni caso, esclude che siano emessi da una fonte di luce, quanto- piuttosto- sono luminosi perché riflettono quella solare. “Sono misteriosi, ma non bizzarri”, ha chiosato. Anche il telescopio spaziale Hubble ne ha avvistati una decina, ma è stata Dawn ad immortalare i due più visibili, che si trovano in un paesKk6tLsKckrticolare cratere di Cerere, ampio circa 80 chilometri.
Per capire meglio la loro natura, bisognerà aspettare ancora un po’. Dal 6 giugno, la sonda effettuerà una seconda discesa per arrivare a poco più di 4.400 chilometri dalla superficie dell’asteroide e realizzare una seconda mappatura. Ma in seguito, fino al prossimo dicembre, compirà orbite sempre più basse, in una specie di avvitamento progressivo, per compiere così un sorvolo ad appena 260 chilometri- meno della distanza della ISS dalla Terra. Allora potrà scattare foto straordinariamente nitide e svelare– forse- il segreto di quei lampi luminosi nei crateri di Cerere.
SABRINA PIERAGOSTINI