“Le foto sono un problema e lo sono anche i video su internet, che ai giorni nostri sono diventati uno sport nazionale ovunque, per la gente che vuole divertirsi a creare dei falsi… Ed è piuttosto irritante!” Le immagini sono quelle dei tanti, troppi UFO creati ad arte che ormai popolano la rete e che complicano la vita dei ricercatori che tentano di comprendere la vera natura del fenomeno. Proprio come fa Francois Louange, consulente del GEIPAN, che ride a denti stretti pensando alle bufale del web.
“Il Geipan è un dipartimento dell’ Agenzia spaziale francese dedicato alla raccolta di informazioni sugli UFO per cercare di trovare delle risposte- se possibile- rendendole poi disponibili alla comunità scientifica che intende approfondire lo studio”, mi ha spiegato quando l’ho incontrato a San Marino, nel corso dell’ultimo Simposio promosso dal Centro Ufologico Nazionale. Louange, ingegnere nato a Versailles, esperto di informatica, per anni è stato alle dipendenze dell’ESA, l’ente spaziale europeo. Di recente, ha sviluppato Ipaco, un software specializzato nell’analisi fotografica
“Il mio lavoro consiste nel raccogliere dati dalla polizia, dalle autorità e dalle testimonianze delle persone. Se l’avvistamento sembra davvero interessante, si va sul posto ad investigare, per trovare ulteriori elementi e testimonianze seguendo procedure molto specifiche. L’archivio completo con tutti i nostri casi è messo a disposizione del pubblico tramite un sito online dedicato. Così se emerge qualcosa di veramente importante, la comunità scientifica può prenderlo in esame per darne una spiegazione. Perchè gli UFO possono coinvolgere ogni settore della conoscenza, dall’analisi fotografica all’analisi del terreno, da quella della vegetazione allo studio dell’essere umano e delle sue credenze, del modo in cui fa testimonianza.”
Nel corso degli ultimi 20 anni, racconta Louange, il GEIPAN ha raccolto migliaia di avvistamenti, per la maggior parte spiegabili. Esiste una catalogazione interna all’ente. Conferma l’ingegnere francese:”Certo, vengono classificati in quattro categorie: A) perfettamente spiegati; B) probabilmente spiegati; C) la categoria più ampia, con i casi per i quali non ci sono abbastanza informazioni per dire qualcosa di certo; D) ci sono sufficienti informazioni, ma non c’è spiegazione. Sono pochi, circa il 15% resta nella categoria D. Più o meno il 10 per cento delle segnalazioni proviene da personale dell’aviazione, come i piloti.”
Ma in cosa consiste esattamente la sua attività? “Io mi sono specializzato con una squadra che lavora con me all’analisi delle foto, di video e dei documenti. Abbiamo molta esperienza nei metodi di analisi, abbiamo sviluppato un programma specifico che si chiama Ipaco sotto contratto con l’agenzia spaziale e cerchiamo di studiare alcuni casi molto noti. E non mancano le sorprese, perché a volte esaminiamo vicende famose in tutto il mondo e segretamente speriamo che rimangano irrisolte… Ma lavorando seriamente con i nuovi strumenti a disposizione, talvolta scopriamo che si è trattato di un falso o di un errore di interpretazione. “
Uno dei casi più noti che non ha superato l’esame di Monsieur Louange risale al 1950 ed è stato a lungo ritenuto tra i più validi della storia dell’ufologia Ma è crollato sotto la lente d’ingrandimento di Ipaco. Si tratta di una serie di foto in bianco e nero scattate da un contadino di Mc Minnville, una cittadina rurale dell’Oregon, quasi 70 anni fa: si vede un classico disco volante sospeso tra il cielo e il tetto della fattoria, vicino ai tralicci elettrici. “Le abbiamo studiate molto seriamente per due anni grazie ad un preciso programma sviluppato negli ultimi mesi e possiamo dimostrare che non era un grande oggetto in aria, ma un piccolo oggetto appeso ad un filo”, conferma l’ingegnere, sorridendo.
Insomma, una bufala. E non certo l’unica. Ma tanti sono anche gli errori involontari. “Ci sono dei falsi, c’è gentaglia che ama prendere in giro gli altri, ma parlando in generale, per lo più ci imbattiamo in persone sincere che davvero restano sorprese da quello che vedono e che non riconoscono”, afferma Francois Louange. “Ad esempio, ultimamente i Francesi sono molto affascinati dalle lanterne cinesi e ci arrivano varie foto ogni giorno, perché la gente in buona fede prova stupore. Ed è normale, non va criticata…”
Da uomo di scienza e da esperto ormai alle prese da decenni con questo fenomeno, cosa pensa della vita aliena e degli UFO? Louange non si sottrae alla domanda, ma parte con un preciso distinguo: ”Sono questioni diverse, non coincidono, secondo me. Come tutti , non posso accettare che non esista la vita aliena, deve esserci e magari un giorno verremo in contatto con essa. Invece gli UFO non li prendo come un problema connesso alla vita aliena, li prendo per quello che sono: un fatto concreto, una verità nuda e cruda, sulla quale abbiamo migliaia di testimonianze e di documenti di ogni tipo: radar, immagini e così via.
Per la maggior parte hanno una spiegazione, anche molto chiara, che si può trovare con un po’ di sforzo. In passato ad esempio abbiamo scoperto un nuovo fenomeno atmosferico che non conoscevamo prima e quello che ci sembrava un UFO adesso non lo è più. Certo, però, è molto strano vedere alcuni oggetti che sembrano avere un comportamento intelligente, che girano attorno agli aerei e cose di questo genere, e non possiamo escludere che alcuni di essi appartengano a visitatori arrivati da altrove. Io credo nel problema UFO, ovvero credo che esistano e sono aperto ad ogni possibile spiegazione.”
SABRINA PIERAGOSTINI