“Secondo me, Thierry Jamin nasconde la verità e -come lui- anche Maussan sta estendendo il problema all’analisi del DNA nucleare sapendo che nessuna mummia di Nazca è extraterrestre”. Krawix999- al secolo, Paul Ronceros- attacca frontalmente i due famosi ricercatori impegnati nello studio di quegli strani reperti biologici rinvenuti in un luogo tuttora misterioso nel deserto peruviano. Dopo aver collaborato con loro, nelle prime fasi della divulgazione, adesso colui che possiede molti di quei resti ha preso le distanze dall’esploratore francese e dal giornalista messicano. Anzi, nell’ intervista esclusiva rilasciata a Extremamente.it, rilancia quanto sostiene nel suo blog (https://sites.google.com/site/krawix999/ ): i corpi sono stati manipolati o addirittura creati da zero.
UN GIORNALE PERUVIANO PARLA DELLA TEORIA DI RONCEROS
“A questo punto, nel 2018, anche Thierry Jamin deve sapere che la pelle degli esseri più piccoli è fibra vegetale, che i metalli non provengono da altri pianeti ma sono leghe di oro,platino, zinco, rame, che sangue e DNA sono umani, però ancora non lo ammette apertamente. Capisco che sia più interessante analizzare creature aliene che creature assemblate. Io all’inizio credevo che fossero reali e vedere una impressionante mano gigante di 36 centimetri, con tre lunghe dita che terminavano con unghie vere, lasciava stupefatti. Visto però che i primi esami hanno dimostrato che alcuni corpi sono stati composti, non c’era alcuna possibilità che uno solo fosse reale, dato che tutti sono stati scoperti nel medesimo posto, cioè nel secondo sarcofago. Tutti ad eccezione di Maria che è stata trovata davanti a questo sarcofago per via delle sue grandi dimensioni.”
Non è più tenero il giudizio sull’operato di Maussan e del suo team, di cui fanno parte medici, biologi, periti forensi oltre al fisico russo Konstantin Korotkov. “Le analisi effettuate su un cranio simile a quello di Josefina hanno dimostrato che la pelle era una massa o una pasta di fibra vegetale. Ma ancora più rivelatore è stato trovare delle cellule umane sparse: questo ha indicato che mani umane hanno impastato la massa vegetale lasciando cadere alcune cellule. Lo studio è stato compiuto da una squadra di periti forensi, biologi, radiologi, dentisti, archeologi e così via. Con questi test, oltre ai miei e a quelli di Jamin, il Ministero della Cultura ha già tratto le sue conclusioni: sono esseri assemblati.
MARIA, UNA DELLE DISCUSSE MUMMIE TROVATE IN PERU’
Maria invece è un essere umano al quale hanno modificato mani, piedi e cranio. Gli occhi sono stati prodotti con la stessa pasta vegetale- per questo uno è più grande dell’altro- e anche le labbra sono spesse, mentre invece dovrebbero essere secche. Per questo sostengo che l’esame del DNA è secondario e servirà solo per determinare i suoi antenati umani. Del professore russo non ho giudizi migliori, sappiamo solo che è uno dei cosiddetti ‘scienziati’ di Maussan.
In realtà, questi scienziati sono un gruppo di ufologi appartenenti all’ala dura del mondo dell’ufologia. Per questo motivo a Maussan interessa principalmente la loro opinione, non quella della comunità scientifica internazionale.” Un giudizio senza appello. Ma questa, naturalmente, è solo la sua opinione e come tale è tutta da dimostrare, considerando che anche Jamin e Maussan vantano analisi e test scientifici dai risultati diametralmente opposti.
Ci sono poi anche reperti di cui nessuno finora ha mai parlato. Si tratta di due crani- apparentemente umani– con una notevole somiglianza con il famoso teschio dalle caratteristiche anomale soprannominato Star Child, trovato verso il 1930 in una grotta messicana e poi per molti anni studiato dal compianto Lloyd Pye. Per il ricercatore americano era la testa di una creatura non terrestre, ma per i medici la scatola cranica sproporzionata e le orbite oculari enormi sono solo effetto di una rara malformazione.
UNO DEI CRANI SIMILI ALLO STAR CHILD TROVATI NELLA GROTTA PERUVIANA-per gentile concessione di Paul Ronceros
“Questi due crani sono reali, senza alterazioni o adulterazioni. Li hanno visti gli stessi medici e periti e nessuno dubita che siano autentici. Anche se si trovavano nello stesso sito, sotto l’ingresso di una porta, semisepolti dai detriti, la raccomandazione è di non mescolarli con gli altri. Questi teschi sono caratterizzati da orbite oculari molto ravvicinate, non hanno le mandibole e presentano tracce di peluria. Uno ha la fontanella aperta. Per ora però non sono oggetto di studio,” spiega Krawix.
Certo sarebbe molto utile sapere dov’è la grotta peruviana in cui erano ammassati crani, mani, corpi mummificati insieme a sassi di vari colori, teste scolpite di aspetto alieno e pietre che assomigliano ai classici dischi volanti a cupola. A conoscerne l’esatta ubicazione sono finora solo i due tombaroli che l’hanno scoperta e svuotata. Uno di loro, Mario, è amico di Krawix il quale giustifica così il segreto: prima di tutto, i due cacciatori di tombe preferiscono rimanere nell’ombra in attesa che si chiuda l’indagine in corso e che decorrano i termini per un loro eventuale rinvio a giudizio; secondo, sperano di guadagnare del denaro svelando, a tempo debito, il sito archeologico. “Sarà reso noto presto”, garantisce.
Ma invece cosa ha guadagnato, da tutta questa storia, Paul Ronceros? Lui dice: nulla. Il suo unico obiettivo, giura, è scoprire la verità, senza alcun tornaconto economico, senza alcuna ambizione personale. “Quando pensavo che fossero creature extraterrestri, arrivate da altri pianeti, per me contava confermare la loro esistenza. Non mi importava chi dava la notizia, mi sarei mantenuto ai margini vista la grandiosità della scoperta. Ecco perché mi sono presentato con gli occhiali scuri e un cappello bianco. Però quando Thierry ha diffuso il mio vero nome e il mio numero di carta di identità, non aveva più senso nascondermi e mi sono mostrato in pubblico. Mi interessava la scoperta (immaginate, provare la vita extraterrestre!) e che la notizia la desse Thierry oppure Brien Foerster per me era lo stesso.
LA MUMMIA “JOSEFINA” AI RAGGI X
Ma dopo pochi giorni, Foerster ha escluso che quegli esseri fossero autentici. Adesso, in tutto il Perù è stato confermato che non sono creature aliene, lo hanno detto i vari giornali e telegiornali a livello nazionale. Quindi , se c’è qualcosa per cui sentirmi felice, è per questi due motivi: sono stato il primo a far conoscere le mummie al mondo e sono stato il primo a dimostrare che sono composte da diverse parti. Sono andato contro la scienza che ancora oggi crede che le mummie siano dei falsi e sono andato contro gli ufologi che credono che siano veri alieni. Dall’aprile 2017 ho elaborato la mia teoria che le abbiano assemblate gli antichi Nazca e questa è la mia conclusione finale. Il tempo dirà chi ha ragione.”
Questo infatti è il punto essenziale per lui: queste mummie non sono opera di falsari moderni, ma sono state create secoli se non millenni fa dai popoli che abitarono questa area del Perù. Popoli di cui sappiamo poco o nulla e per molti versi ancora avvolti nel mistero: non sappiamo spiegare i teschi allungati della civiltà di Paracas né le linee di Nazca. Proprio quelle civiltà sarebbero artefici delle mummie. Ma perché? Secondo Krawix, probabilmente per conservare il ricordo di qualcosa di straordinario. “La scoperta è molto importante, tanto da poter riscrivere la storia”, assicura. “La domanda che rimarrà valida nel tempo è: cosa hanno visto i Nazca?
BRIEN FOERSTER CON UN TESCHIO ALLUNGATO DI PARACAS
Per me, la risposta è semplice. Molto prima dei contattisti degli anni ’50 e ’60 che descrivevano esseri di color grigio, con teste allungate, labbra sottili, occhi grandi con palpebre che si chiudono al centro, i popoli di Nazca li videro e li rappresentarono nelle mummie, così come altre culture li raffigurarono in tessuti, ceramiche o petroglifi. Per questo la scoperta è impressionante. Ognuno comunque tragga le sue conclusioni. A tutti coloro che sono interessati a questo caso, tanto i credenti quanto gli scettici, voglio ricordare che esistono due strade, quella scientifica e quella ufologica: scegliete quella che preferite.”
FINE SECONDA PARTE