Anche il Giappone vuole indagare sugli UFO. Sull’esempio degli Stati Uniti, che hanno prima stabilito una linea guida per i loro piloti nel caso in cui inseguano intrusi non identificabili e poi hanno creato una Task Force incaricata di studiare il fenomeno, il Ministro della Difesa giapponese ha preso una decisione che va nella stessa identica direzione: ha istituito un protocollo da applicare se vengono individuati oggetti volanti di origine e natura misteriosa che possano costituire una minaccia per la sicurezza nazionale.
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ANCHE IL GIAPPONE ORA VUOLE INDAGARE SUGLI UFO
In un comunicato, Taro Kono- questo il suo nome- ha ordinato alle Forze di Autodifesa di riprendere e fotografare qualsiasi velivolo insolito in cui si imbattano o che entri nello spazio aereo giapponese allo scopo di procedere alla necessaria analisi dell’avvistamento, includendo anche informazioni provenienti dal pubblico. L’annuncio è arrivato pochi giorni dopo un vertice tra lo stesso ministro e il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Mark Esper che si è svolto il 29 agosto nella base aerea Andersen sull’isola di Guam. Durante l’incontro, a quanto pare, si è parlato anche di UFO. Lo fa intendere la risposta che Taro Kono ha dato a un giornalista durante la conferenza stampa di settembre.
Il reporter gli ha infatti domandato se ci fosse una collaborazione tra Tokyo e Washington in caso di avvistamenti di oggetti volanti non identificati e il ministro ha replicato:«Stiamo per definire una linea d’azione. Giappone e Stati Uniti ne hanno parlato nei giorni scorsi a Guam con il Segretario Esper. Devo astenermi dal dare dettagli, ma vorrei continuare a lavorare insieme a stretto contatto». Anche un comunicato diffuso dal Pentagono, confermando l’incontro di fine agosto, ha sottolineato che i due Paesi continueranno a impegnarsi per garantire “l’interoperabilità” e per migliorare le capacità di “difesa aerea e missilistica integrata”, nonché l’integrazione di ” funzioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione “. Nel comunicato, viene citato anche il rafforzamento di “reti di sicurezza per proteggere le tecnologie di difesa avanzate”.
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IL MINISTRO DELLA DIFESA DI TOKYO, TARO KONO
Già ad aprile, Kono aveva annunciato l’intenzione di definire delle linee-guida per investigare sugli UFO, citando proprio i tre video ripresi tra il 2004 e il 2015 dai piloti della US Navy. Pur non credendo personalmente all’origine extraterrestre di quei velivoli, il Ministro della Difesa si diceva interessato alle possibili scoperte che gli Stati Uniti potevano fare sull’argomento. Il 4 agosto, poi, il Pentagono ha istituito (o meglio, ha ufficializzato) una unità speciale, sotto il controllo della Marina, denominata UAPTF , ovvero la Task Force sui Fenomeni Aerei Non Identificati. In effetti, quel gruppo di lavoro all’interno dell’Ufficio Intelligence Navale esisterebbe almeno dal 2018, sostituendosi al programma noto come AATIP (Advanced Aerospace Threat Identification Program) terminato nel 2012.
Il governo di Tokyo non ha mai ammesso di aver subito violazioni del proprio spazio aereo a opera di velivoli non identificati. Anzi, nel febbraio 2018 ha diffuso un documento ufficiale in risposta a un quesito sollevato in materia da un avvocato: nel testo, si diceva che non esistevano conferme dell’esistenza di quegli oggetti e che pertanto il governo non era interessato in alcun modo a esaminare la questione, né a prevedere una linea di azione nel caso in cui un UFO avesse sorvolato il Giappone. A distanza di due anni, lo scenario è radicalmente cambiato, visto che ora il protocollo è stato istituito e molto probabilmente è anche allineato a quanto già stabilito dall’alleato americano. Quei filmati del Pentagono hanno dato la conferma di cui Tokyo aveva bisogno: gli UFO esistono, qualsiasi cosa siano, e vanno studiati perché possono costruire una minaccia.
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I VIDEO DELLA US NAVY HANNO DIMOSTRATO CHE IL FENOMENO È REALE