UFO, dentro gli X-file della CIA

Boom di avvistamenti UFO in Italia nel 2020 . Lo certifica un comunicato stampa diffuso dal Centro Ufologico Nazionale: le segnalazioni sono state 380, con un +57% rispetto all’anno precedente quando si erano fermate a 241. Per la maggior parte hanno una spiegazione: il 41% può essere attribuita al passaggio dei satelliti Starlink mentre, in generale, più del 50% delle segnalazioni è riconducibile a fenomeni naturali non riconosciuti. Ci sono poi luci misteriose che si sono spesso rivelate solo riflessi o errori fotografici. Molti avvistamenti non sono valutabili per carenza di documentazione-giudizio sospeso. Ma ci sono-dice il CUN-anche immagini sia diurne che notturne di sfere non identificabili– un buon 25 per cento- ancora da chiarire.

LUCI MISTERIOSE? NO, IL LANCIO DEI SATELLITI STARLINK

LUCI MISTERIOSE? NO, IL LANCIO DEI SATELLITI STARLINK

L’incremento statistico delle segnalazioni- banalmente- può dipendere dall’eccezionalità dell’anno appena concluso: milioni di persone per settimane chiuse in casa per il lockdown hanno passato parte del tanto tempo libero osservando con maggior costanza il cielo. Ma si giustifica anche con la crescente attenzione nei confronti di una bistrattata tematica tornata in primo piano grazie all’ammissione del Pentagono- che ha definito reali i fenomeni aerei non identificati- e alla clamorosa richiesta della Commissione Intelligence del Senato degli Stati Uniti di rendere pubblici tutti i dati relativi agli UAP raccolti dalle agenzie governative, in primis proprio dalla Task Force creata per studiarli. In attesa di vederli, sono stati pubblicati gli X-file della CIA.

Ve ne abbiamo parlato la settimana scorsa nel blog (http://www.extremamente.it/2021/01/13/online-gli-x-file-della-cia/). La massa dei documenti è notevole- più di 2700 fogli: leggerli e analizzarli uno a uno richiede settimane di lavoro. Il sito The Black Vault di John Greenwald Jr, a cui va il grande merito di aver fatto pressioni per ottenere il rilascio dei dossier e di averli poi messi online a disposizione di tutti, ora sta un po’ per volta aggiungendo accanto ai file una breve sintesi grazie alla quale è possibile comprendere subito il tipo di informazione contenuta, l’argomento trattato, il periodo al quale risale.  Molti di questi documenti risultano traduzioni di articoli pubblicati su giornali non americani o riassunti di notizie provenienti dall’estero. Come il report relativo a un incontro tra un UFO e un aereo di linea russo, riferito dal quotidiano moscovita Trud il 20 gennaio 1985, accaduto nei cieli sopra Minsk, attualmente capitale della Bielorussia.

IL CREATORE DEL SITO THE BLACK VAULT, JOHN GREENWALD JR

IL CREATORE DEL SITO THE BLACK VAULT, JOHN GREENWALD JR

In quella circostanza, l’intero equipaggio del volo vide un oggetto luminoso a circa 50 km da loro emettere un raggio verticale diretto a terra- prima sottile, poi via via sempre più largo, simile a un cono di luce. Poco dopo, l’oggetto si diresse proprio contro l’aereo centrandolo con il raggio: in pochi istanti, però, la sfera bianca si dissolse lasciando al suo posto una nuvola verde.  L’articolo molto dettagliato proseguiva riportando le comunicazioni intercorse con la torre di controllo e  la dichiarazione di un dirigente russo secondo il quale la commissione sui fenomeni aerodinamici di cui era vicepresidente stava conducendo uno studio sistematico su quel genere di episodi in tutta l’Unione Sovietica. Una notizia, come si può notare, di “seconda mano” che l’agenzia di Intelligence americana si limitava a tradurre e soprattutto per nulla riservata, visto che era stata letta da milioni di cittadini russi. Ne abbiamo scritto anni fa anche Pablo Ayo ed io nel libro “Inchiesta UFO- Quello che i Governi non dicono”.

L'INIZIO DEL RAPPORTO SULL'AVVISTAMENTO RUSSO DEL 1985

L’INIZIO DEL RAPPORTO SULL’AVVISTAMENTO RUSSO DEL 1985

Tra i testi online della CIA troviamo avvistamenti riferiti in URSS e in Svezia, sfere colorate in movimento sopra l’Antartide (viste volare sopra le basi argentina, cilena e inglese), un UFO segnalato in Marocco le cui informazioni sono state tutte coperte con pesanti strisce nere e così via. Ma ci sono anche molti documenti interni, scambi di informazioni tra diversi uffici e agenti della CIA, lettere nelle quali a volte emerge la preoccupazione di chi scrive in merito a segnalazioni sempre più frequenti di velivoli dalle strane prestazioni in tutto il mondo. Un file datato 11 agosto 1952 sintetizza un incontro tra vertici dell’esercito e Intelligence per lanciare un progetto di ricerca sul fenomeno. «L’ATIC ha il compito di scoprire questi “dischi volanti”  e di tenere i registri. XXX è responsabile della raccolta di informazioni per la CIA», dice il verbale che segna il punto di partenza di quello che poi sarà noto come  Progetto Blue Book.

L’ATIC- ovvero l’Air Technical Intelligence Center della base aerea di Wright-Patterson, antenato dell’attuale NASIC (National Air and Space Intelligence Center, il principale referente del Dipartimento della Difesa per quanto riguarda le minacce aerospaziali) – è citato spesso nei primi documenti che abbiamo esaminato. Torna continuamente nei rapporti in cui compare la figura di Leon Davidson, scomparso nel 2007. Davidson, ingegnere elettronico newyorkese reclutato per il Manhattan Project (quello che portò alla prima bomba atomica), pioniere nello sviluppo dei computer, supervisore nei laboratori di Los Alamos, si interessò anche di UFO. Con una premessa importante: fondamentalmente, era convinto che fossero un’invenzione dei servizi segreti americani che sfruttavano la mitologia extraterrestre per nascondere propri progetti ultra-segreti.

L'INGRESSO DELLA, BASE AEREA WRIGHT.-PATTERSON

L’INGRESSO DELLA, BASE AEREA WRIGHT.-PATTERSON

In ogni caso, però, con le sue pressanti richieste, negli anni ’50 l’ingegnere era diventato una spina nel fianco della CIA. «Il dottor Leon Davidson ci sta ancora addosso. Vuole una traduzione letterale del messaggio spaziale e l’identificazione della trasmittente dalla quale è arrivato (… ). Wallace Elwood, capitano dell’USAF presso l’ATIC, gli ha detto che il messaggio era identificabile come un codice Morse proveniente da una stazione radio statunitense nota. In questo modo voleva dire a Davidson di non avere alcun messaggio dallo spazio. Ma lui non è contento e sostiene che le caratteristiche dei suoni registrati sul nastro non sono di tipo Morse. Puoi ottenere dall’ATIC la translitterazione e trasmetterla? Vorremmo rapidamente congedare quell’uomo una volta per tutte», diceva l’autore della missiva.

La tattica non sembra aver funzionato, perché in altri documenti scopriamo che Davidson, intenzionato a scrivere un articolo per una “rivista sullo spazio” continuava a interpellare la CIA e l’ufficio competente dell’USAF, avanzando nuove domande su quel nastro, se fosse stato analizzato a Wright-Patterson e con quali risultati, fino a quando un funzionario dell’Agenzia arrivò a consigliare di ignorare semplicemente le sue lettere per chiudere la questione. L’ingegnere, anni dopo, pubblicò alcune sue ricerche sull’argomento UFO, raccolte in un pamphlet dal titolo “Flying Saucer: An Analysis of Air Force Project Blue Book”, di cui conserva copia la Biblioteca della Columbia University. Secondo Amazon, in questa rara pubblicazione l’autore “esamina l’ultimo rapporto del Progetto Blue Book, mostrando come il Governo ha mentito non solo sui propri mezzi sperimentali, ma anche sulla possibile esistenza di quelli extraterrestri”.

L A PUBBLICAZIONE DI LEON DAVIDSON

L A PUBBLICAZIONE DI LEON DAVIDSON

Come dicevamo, l’analisi delle 2780 pagine dattiloscritte postate da The Black Vault richiede tempo e pazienza, anche perché non sempre le fotocopie sono nitide e non sempre i testi sono facilmente usufruibili, per la presenza di sigle, abbreviazioni  e omissis che complicano la vita al lettore. Continueremo l’esame, sperando di scoprire informazioni importanti, ma al momento questi X-file sembrano molto lontani da quanto si aspetta la Commissione Intelligence. In quell’atto ufficiale, i senatori richiedono tutti i dati raccolti da qualsiasi agenzia con ogni mezzo tecnologico disponibile- video ripresi da telecamere militari (come i tre filmati del Pentagono diffusi nel 2017), immagini satellitari, tracciati radar e sonar, suoni registrati da apparecchiature elettroniche e così via. Nulla di ciò, per ora, emerge da questi documenti online. Per ora si evince solo il coinvolgimento della CIA nella questione UFO/UAP. Parole, tante. Fatti, zero. Ma adesso servono dati oggettivi, basta chiacchiere.

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