Finalmente se ne sono accorti anche loro– i grandi quotidiani, i grandi network televisivi. Adesso persino i giornalisti di serie A (quelli che non si sono mai abbassati a trattare argomenti ridicoli come gli UFO) ci illustrano le strabilianti rivelazioni emerse il 26 luglio 2023 dall’ultima audizione al Congresso degli Stati Uniti. Come se fossero notizie nuove di zecca e non informazioni note da settimane, mesi, o persino da anni. Va be’, come si suol dire: meglio tardi che mai. Almeno adesso tutti hanno capito che nei nostri cieli volano davvero oggetti di natura a dir poco sconcertante e che è arrivato il momento di smettere di scherzarci su o di ignorarli.
GLI UAP AL CENTRO DELLA DISCUSSIONE DEL CONGRESSO AMERICANO
Ora che lo hanno detto davanti alla Sottocommissione per la sicurezza nazionale della Camera a Washington tre testimoni d’eccezione– due ex piloti di caccia da guerra e un ex agente segreto di altissimo livello- gli UAP non dovrebbero far più ridere nessuno. I nomi di quei tre testimoni sono familiari a tutti coloro che si interessano della scottante materia e che seguono il nostro blog. Uno è David Fravor, il top gun della Navy che nel 2004 al largo di San Diego ha incrociato il famigerato Tic-Tac, un oggetto bianco e ovoidale, privo di ali e di mezzi di propulsione, che si è preso gioco di lui e dei suoi colleghi prima di sparire a velocità vertiginosa, tanto da ricomparire un minuto dopo a circa 60 miglia di distanza (circa 110 km).
I TRE TESTIMONI PRESTANO GIURAMENTO
L’altro è Ryan Graves, anche lui pilota della Marina Militare e testimone oculare di incontri insoliti in alta quota: sia lui che i compagni del suo squadrone, impegnati in esercitazioni davanti alla costa della Virginia nel 2014, si sono imbattuti in oggetti davvero molto poco aerodinamici- cubi grigi all’interno di sfere trasparenti– che per giorni e giorni hanno imperversato nel loro corridoio di volo riservato. Il terzo è David Grusch, la cosiddetta “talpa del Pentagono”, per 14 anni ufficiale di Intelligence per l’Air Force prima e per la National Geospatial Intelligence Agency poi, componente tanto della Task Force sugli UAP che in seguito dell’AARO (l’All-domain Anomaly Resolution Office) creati proprio per indagare sul fenomeno UFO. Lo scorso giugno, Grusch ha rivelato in un’intervista a National News che da decenni gli Stati Uniti stanno conducendo un programma per recuperare mezzi volanti di natura esotica (che ha definito “extraterrestri o non umani o comunque li si voglia chiamare”) e per carpirne i segreti tecnologici- la cosiddetta retro ingegneria.
L’AUDIZIONE SUGLI UAP AL CONGRESSO E’ AVVENUTA IL 26 LUGLIO
Un programma talmente classificato, ha ribadito davanti al Congresso, che persino a lui, in possesso di credenziali per accedere a documenti top secret, è stato negato il permesso di ottenere informazioni. Ma ha parlato con altri agenti che hanno visto di persona non solo quegli oggetti non di questa terra, ma anche i loro occupanti definiti “biologici”, ma evidentemente non troppo umani neppure loro. Grusch ha ribadito le sue accuse nei confronti dell’establishment militare, reo di aver usato i fondi a disposizione per coprire queste operazioni nascondendole al Congresso e quindi alla Nazione, motivo che ha spinto il funzionario dei servizi segreti a farsi avanti mettendo a repentaglio la propria carriera.
UN PRIMO PIANO DI DAVID GRUSCH
La “talpa” non ha potuto rispondere a molte domande, proprio perché coperte da segreto militare, ma ha detto di sperare che le sue azioni porteranno come risultato un aumento della trasparenza. A sua volta, Ryan Graves ha ripercorso l’ esperienza vissuta in prima persona nel 2014 e ha raccontato la quasi collisione tra uno di quei cubi volanti, grande tra un metro e mezzo e quattro metri, e due F-18 (ne abbiamo parlato diffusamente nel blog in questo articolo.) «Incontrare quegli intrusi non era un caso né raro né isolato», ha detto, eppure dopo quell’ incidente di volo evitato per un soffio nulla è cambiato: nessuno sapeva come e a chi segnalare quell’episodio.
Tra l’altro, ha sottolineato, la presenza nei cieli di tutto il mondo di quei velivoli di cui ignoriamo provenienza, natura e scopo, è cosa nota anche tra i piloti civili. «Ciò ci spinge a mettere da parte lo stigma e ad affrontare la questione della sicurezza e dell’incolumità che questo argomento rappresenta. Se gli UAP sono droni stranieri, è un problema urgente di sicurezza nazionale. Se sono qualcos’altro, è un problema per la scienza. In entrambi i casi, gli oggetti non identificati sono una fonte preoccupazione per la sicurezza dei voli. Il popolo americano merita di sapere cosa sta succedendo nei nostri cieli. Lo aspettiamo da tempo», ha detto Graves ai membri della sottocommissione.
UN OGGETTO VISTO DALL’ABITACOLO DI UN JET MILITARE
Infine, l’ex comandante Fravor ha rimarcato la straordinarietà di quanto visto con i suoi occhi e poi ripreso dal celebre video “Flir”. «Penso che quello che abbiamo sperimentato fosse molto al di là della scienza e delle capacità tecniche che avevamo all’epoca, di quelle che abbiamo adesso o che avremo nei prossimi 10 o 20 anni», ha dichiarato ai legislatori che lo ascoltavano. L’audizione, fortemente voluta a livello bipartisan da vari deputati dopo l’eco sollevata dalle dichiarazioni pubbliche di Grusch, ha colto nel segno. I membri della sottocommissione chiedono ora di avere accesso a tutte le informazioni. «Sveleremo ciò che è stato occultato e spero che in futuro ci siano molte più audizioni e che si facciano avanti molti più testimoni», ha detto il repubblicano Tim Burchett, tra i più risoluti nel promuovere questo incontro.
UNA RESA ARTISTICA DEL FAMIGERATO TIC TAC
Un emendamento proposto dal leader della maggioranza Chuck Schumer potrebbe imporre alle agenzie governative del ramo esecutivo di rilasciare tutti i documenti sugli UAP a un comitato di revisione con “la presunzione di divulgazione immediata”. Le agenzie dovrebbero giustificare le richieste di mantenere i rapporti classificati.«Potremmo avere la piena disclosure oggi, potremmo averla domani, ma ormai il momento è arrivato», ha detto il democratico Jared Moskowitz. Il mondo della politica è in fervore, ma il Pentagono sembra intenzionato a raffreddare tutti gli ardori…
SIAMO DAVVERO VICINI ALLA FINE DEL COVER UP?
La sua portavoce Sue Gough in un comunicato stampa ha infatti ribadito: «L’AARO non ha scoperto alcuna verificabile informazione per confermare che programmi relativi al possesso o alla retro ingegneria di materiale extraterrestre siano esistiti in passato o esistano attualmente.» Mente oppure dice la sua (comoda) verità in un classico gioco delle parti? Di certo, l’ufficio diretto dal fisico Sean Kirkpatrick non ha accesso a nessun programma classificato top secret, figuriamoci a quelli con segretezza ancora maggiore. Quindi, che l’AARO non abbia trovato conferme alle rivelazioni di Grusch non ha importanza. Semplicemente, non ha l’autorità per farlo.