Anche Garry Nolan studierà le “Mummie di Nazca”?

I lettori più assidui del blog sanno che scrivo spesso delle cosiddette “Mummie di Nazca”, ossia di quegli strani reperti biologici ancora sub judice decisamente bizzarri (a partire da mani e piedi rigorosamente con sole tre dita, insieme ad altre caratteristiche morfologiche anomale) rinvenuti in una grotta peruviana. Me ne interesso perché sono molto curiosa e perchè non lascio niente a metà. È un po’ come quando inizi a guardare una soap opera (o una telenovela, se preferite): c’è una storia intricata, tanti personaggi che interagiscono, un sacco di imprevisti e colpi di scena. E anche se gli amici ti prendono in giro,  non smetti comunque di guardarla- fondamentalmente perché  vuoi vedere come andrà a finire.

DUE DELLE COSIDDETTE "MUMMIE TRIDATTILE DI NAZCA"

DUE DELLE COSIDDETTE “MUMMIE TRIDATTILI DI NAZCA”

 

Così, a dispetto delle opinioni del 99% dei ricercatori accademici e di quelli fai-da-te, tutti sicuri che si tratti  di un’ immensa frode, io continuerò a seguire- senza pregiudizi di sorta-la complessa vicenda delle mummie tridattili fino a quando non sarà chiarito, in modo incontrovertibile e definitivo, che cosa siano, da dove arrivino, quale sia la loro reale natura. Finora, queste certezze sono molto lontane e chi pensa di aver già risolto il mistero sentenziando che tutti i corpi- interi o parziali- siano soltanto dei patchwork realizzati da non si sa bene chi o quando utilizzando ossa prelevate qua e là da cadaveri o carcasse di animali, quanto meno è stato un po’ troppo frettoloso. La questione, al contrario, è estremamente aperta.

UN PRIMO PIANO DELLA MUMMIA DENOMINATA MARIA

UN PRIMO PIANO DELLA MUMMIA DENOMINATA MARIA

Anche perché ormai sono decine gli studiosi in varie branche della scienza- medici, anatomopatologi, biologi, radiologi, anestesisti, chirurghi plastici…- ad averci messo la faccia dichiarando pubblicamente che quei reperti sono autentici. Ovvero, dalle loro analisi preliminari non risulterebbero segni di manipolazione o di interventi esterni: quei corpi apparterebbero a creature che un tempo (svariati secoli fa, stando alla datazione al radiocarbonio) erano vive. Ma si tratta- per l’appunto- di analisi preliminari, non definitive e non esaustive. Sembra che per effettuare tutti i test necessari per ottenere un responso inequivocabile servirebbero qualcosa come 2 milioni di dollari. Cifra che certo gli attuali attori di questa storia  non hanno e che il Governo peruviano, apertamente in conflitto con loro, non intende fornire. Urgono sponsor privati…

ALTRI RESTI BIOLOGICI SCOPERTI NELLA CAVERNA DI NAZCA

ALTRI RESTI BIOLOGICI SCOPERTI A NAZCA

 

Qualche eccentrico milionario, però, potrebbe farsi avanti adesso, visto che nel team di ricerca prevalentemente formato da esperti sudamericani e messicani, sono entrati anche due illustri studiosi statunitensi. Si tratta del dottor John McDowell, un odontoiatra forense, già professore all’Università del Colorado, ex presidente dell’ American Academy of Forensic Sciences e dell’ American Society of Forensic Odontology, e del dottor James Caruso, coroner (ovvero, capo medico legale) della città di Denver, sempre in Colorado. I due, a titolo gratuito, hanno accettato l’invito rivolto loro dai colleghi coinvolti nello studio delle mummie per sottoporre a nuovi esami Maria, Josefina, Albert, Sebastian e tutti gli altri. Per mantenere la metafora cinematografica, adesso che sono scesi in campo i cowboy, tutto cambia.

NEL DETTAGLIO, I PIEDI TRIDATTILI DI UN REPERTO

NEL DETTAGLIO, I PIEDI TRIDATTILI DI UN REPERTO

Va da sé: una dichiarazione a sostegno dell’autenticità anche di uno solo di questi corpi pronunciata da uno scienziato yankee finirebbe sulle prime pagine di tutti i notiziari del mondo. E avrebbe enormi ripercussioni: se questi esseri umanoidi, ma non umani, avessero davvero vissuto in mezzo a noi, avremmo la prova di non essere l’unica specie intelligente del pianeta- e forse non solo. Ma non corriamo troppo con l’immaginazione e fermiamoci ai dati noti. A rinvenire quei reperti (pare un centinaio, anche se a oggi ne sono stati mostrati in pubblico molti di meno) è stato “Mario”, vero nome Leandro Rivera, uno dei tanti huaqueros (ossia, tombaroli) che sbarcano il lunario saccheggiando i siti archeologici del Perù per rivendere gli oggetti scoperti al mercato nero. L’uomo, che ha patteggiato la pena nel 2022, deve aver avuto almeno un complice, visto che parecchi reperti recuperati da quella grotta (di cui non ha mai rivelato l’esatta ubicazione)  si troverebbero ancora in un luogo segreto e sicuro.

NEL DETTAGLIO, IL VENTRE DI JOSEFINA

NEL VENTRE DI JOSEFINA CI SAREBBERO DELLE UOVA

Tra questi, ci sarebbero anche moltissimi artefatti come figurine in ceramica, pietre scolpite, bambole rituali, placche metalliche. Secondo il figlio del dottor McDowell,  l’avvocato Josh McDowell, che posta articoli sul tema nella pagina del suo studio legale e che ha intervistato personalmente Mario, tra quei sassi scolpiti ce ne sarebbero alcuni che assomigliano ai classici dischi volanti, mentre altri recherebbero incisioni identiche a quelle delle celebri Pietre di Ica. Inoltre, una ceramica rappresenterebbe la testa di una creatura simile alla descrizione dell’Alieno di Varginha, che secondo i testimoni aveva tre creste sul capo e tre dita per mano… Per quanto riguarda i resti biologici, poi, non si tratta di mummie nel senso proprio del temine, ma di corpi o parti di corpi (teste, mani, piedi) mummificati naturalmente, ossia essiccati dal clima caldo del deserto e conservati grazie alla polvere bianca di diatomee che li ricopre.

LA SOMIGLIANZA TRA IL MANIFATTO TROVATO IN PERÙ E LÂLIENO DI VARGINHA

LA SOMIGLIANZA TRA IL MANUFATTO TROVATO IN PERÙ E L’ALIENO DI VARGINHA

Le tipologie sono differenti. Principalmente, ci sono creature più simili a noi come Maria, rannicchiata in posizione fetale, glabra, con un cranio allungato, grandi orbite oculari, un naso minuscolo e senza padiglioni auricolari, alta circa un metro  e 60. Ma ci sono anche esseri umanoidi- ossia con testa, braccia e gambe- che hanno caratteristiche più vicine a quelle dei rettili: sono grandi qualche decina di centimetri, con placche metalliche inglobate nelle ossa e qualche esemplare presenta oggetti tondeggianti (pare, delle uova) nel ventre. Di recente sono stati mostrati altri corpi con caratteristiche peculiari, come ad esempio Montserrat: la TAC ha mostrato la presenza di un feto di pochi mesi nel suo grembo. Esistono poi le foto di un altro essere stranissimo, filiforme, praticamente senza cassa toracica e con due protuberanze sulla schiena (quel che resta di pinne o di ali?), definito “insettoide”. Ma non è ancora finita.

L'IMMAGINE DELLA TAC DEL CORPO DI MONTSERRAT

L’IMMAGINE DELLA TAC SUL CORPO DI MONTSERRAT

Il giovane McDowell ha infatti condiviso le confidenze ricevute da due ricercatori (che non cita per nome) e dello stesso Mario in merito al ritrovamento anche di una testa mozzata dalle dimensioni gigantesche. Nessuno finora l’avrebbe esaminata, quindi potrebbe essere un falso o un artefatto. Il tombarolo ha mostrato, utilizzando le braccia, la dimensione di quella testa e McDowell figlio ha stimato che il corpo- non trovato nella grotta- avrebbe dovuto essere alto circa 8 metri in proporzione, Ma al momento si tratta solo di una congettura, in assenza del reperto: esisterebbe soltanto una foto che non permette di verificare la sua effettiva grandezza.

NELLA FOTO, LA TIPOLOGIA "INSETTOIDE" TRA LE MUMMIE DI NAZCA

NELLA FOTO, LA TIPOLOGIA “INSETTOIDE” TRA LE MUMMIE DI NAZCA

Ce n’è abbastanza per mandare in confusione chiunque. A cosa siamo di fronte? È davvero solamente un grande inganno costruito per raggirare danarosi babbei pronti a sborsare migliaia di dollari per un bizzarro trofeo? Potrebbe essere, ma anche in questo caso bisogna appurare chi abbia realizzato quei finti corpi così elaborati e perfetti da un punto di vista morfologico ed anatomico da ingannare persino un medico legale. Chi ha le competenze, ad esempio, per creare un feto (anch’esso tridattilo e con cranio allungato) e poi inserirlo nell’utero di una creatura mummificata? I corpi sono cosi disidratati e delicati che basta un niente per frantumarli. E un taglio fatto per simulare la gravidanza sarebbe perfettamente visibile. Ma davvero pensiamo che Mario- un tombarolo, non un chirurgo di fama internazionale- o qualche altro suo amico abbiano queste incredibili abilità? Oppure, sono solo la bassa manovalanza al servizio di un genio del bisturi che lavora nell’ombra, così bravo da beffare anche radiografie, TAC e risonanze magnetiche che non hanno mai riscontrato tracce di alterazioni?

 SE SI TRATTA DI FALSI, CHI LI HA CREATI?

SE LE MUMMIE SONO FALSE, CHI E COME LE HA COSTRUITE?

Qualcuno va persino oltre e ritiene che il falsario non sia nemmeno contemporaneo. Quei corpi sarebbero effettivamente antichi e sarebbero stati prodotti, per motivi ignoti e con tecniche ancora più ignote, dalle civiltà che popolavano il Perù mille o duemila anni fa. Lo sostiene ad esempio il professor Steven Brown, assistente della facoltà di Filosofia dell’Università Statale dell’Ohio. Si è convinto che i corpi rettiloidi siano stati realizzati molto tempo fa. Le teste degli esseri come Josefina  sarebbero, in realtà, crani di lama modificati ad arte. Lo ha spiegato in una lunga intervista con Matt Ford, conduttore del podcast The Good Trouble Show, nella quale ha però ammesso di non avere la minima idea di come i falsari precolombiani abbiano potuto mettere insieme costole e spina dorsale, perché esse appaiono perfettamente integrate e senza alcuna evidente manipolazione.

IL CRANIO HA UN VOLUME DEL 30% SUPERIORE L NOSTRO

QUESTO  CRANIO HA UN VOLUME DEL 30% SUPERIORE AL NOSTRO

Ecco solo alcuni dei dubbi e degli interrogativi ai quali chi contesta la veridicità dei reperti deve saper rispondere. Ma anche i ricercatori che ne sostengono l’autenticità hanno  ancora una lunga strada da percorrere. Il team che ha nel giornalista messicano Jaime Maussan e nell’archeologo francese Thierry Jamin le sue punte di diamante ha già prodotto decine di studi su quei resti enigmatici, inclusi anche test del DNA che avrebbero escluso l’appartenenza di quelle creature a una specie conosciuta. Il dottor Richard O’Connor, ex medico anestesista americano- che, tra l’altro, ha lavorato per anni a fianco di Jesse Marcel Jr. (figlio dell’omonimo maggiore dell’USAF coinvolto nel Caso Roswell)- ha commentato il primo studio del genere sottoposto a peer review e pubblicato lo scorso maggio dal giornale scientifico Revista de Gestão Sociale e Ambiental. Autori, cinque ricercatori delle università peruviane San Luis Gonzaga e San Marcos insieme a uno studioso spagnolo. Dopo aver analizzato l’ esemplare a disposizione, ovvero Maria (che però nell’articolo viene chiamata con la sigla M01 e non con il soprannome dato convenzionalmente alla mummia),  gli esaminatori sono arrivati a questa conclusione:«La TAC ha mostrato che il campione è un corpo umanoide essiccato con una architettura biologica simile agli esseri umani, ma con molte differenze morfologiche e strutturali».

LE TRE LUNGHE DITA NELLA MANO DI MARIA

LE TRE LUNGHE DITA DELLA MANO DI MARIA

Nel dettaglio, quel corpo  mostra l’assenza di capelli e orecchie, la testa allungata con un aumento del volume cranico del 30% rispetto al nostro, una spiccata protrusione mandibolare, mascellare e oculare (aveva la bocca e gli occhi molto sporgenti), la mancanza della 5° vertebra lombare, tre dita molto affusolate nelle mani e nei piedi. La datazione al C14 ha stabilito la sua età: ha circa 1770 anni con uno scarto di tre decenni in più o in meno, quindi va collocato attorno al 240-380 d.C. Nell’abstract dell’articolo scientifico si legge poi:«Se si dimostrasse con ulteriori studi che questa è una nuova specie umanoide, ciò avrebbe un forte impatto sulla biologia e sulla scienza, oltre che implicazioni da un punto di vista scientifico-storico e socio-culturale.» Tanto che il citato dottor O’Connor ha detto che Maussan, attaccato con particolare acrimonia proprio dai cosiddetti ricercatori alternativi, meriterebbe delle pubbliche scuse per come è stato trattato.

IL GIORNALISTA MAUSSAN ACCANTO UNA MUMMMIA MOSTRATA AL PARLAMENTO MESSICANO

IL GIORNALISTA MAUSSAN ACCANTO ALLA MUMMIA MOSTRATA AL PARLAMENTO MESSICANO

Ma neppure uno studio scientifico che ha ricevuto la revisione da parte di altri studiosi è sufficiente. Per convincere gli scettici e il resto del mondo, servono esami più approfonditi, realizzati da esperti più qualificati in strutture più prestigiose– vale a dire, con un pizzico di razzismo e snobismo culturale, non latinoamericane. Per questo sono stati coinvolti i due studiosi del Colorado che per ora- giustamente- non hanno fatto alcuna dichiarazione, né pro nè contro. Perché giudicare dalle apparenze, da una foto o da quello che qualcun altro sostiene, non fa certo parte del metodo scientifico, come non lo è neanche scartare una ipotesi a priori perché altrimenti rovinerebbe l’impianto costruito in precedenza.  Insomma, ci vogliono altre prove certe che solo ulteriori analisi condotte da rinomati scienziati potranno dare. A questo proposito,  gira voce che potrebbe entrare in squadra anche una vera eccellenza: niente meno che il dottor Garry Nolan. Il docente della Scuola di Medicina della Stanford University, in passato allievo di un premio Nobel, starebbe valutando l’offerta. Una volta tra le sue mani, quei reperti parlerebbero e direbbero la verità. Qualunque fosse, non sarebbe più contestabile. Fine della storia.

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