Erich Von Daeniken: “Gli Dei ritorneranno”. Parte quarta

Erich Von Daeniken è un uomo che porta brillantemente i suoi anni. Ha superato da un bel po’  la settantina e rispetto alle immagini che circolano sul web o in tv di persona appare un po’ più brizzolato. Ma la verve nell’eloquio  è la stessa  alla quale ci ha abituati nei interventi che lo hanno reso famoso, come nelle puntate del documentario “Antichi Astronauti” che ancora vanno in onda su History Channel. Continua a leggere

Erich Von Daeniken:”Gli Ufo nella Bibbia”. Parte terza

Nella stanza, al debole ronzio della telecamera accesa si aggiunge improvvisa l’eco dei lavori stradali in corso. Un rumore di martello pneumatico che ci costringe ad interrompere l’intervista. Manuel, il mio operatore, si ferma , ma Erich Von Daeniken gli fa segno di proseguire:”Qui non siamo in uno studio di registrazione, questa è la vita vera!” e poi lo invita con un gesto della mano a chiudere bene la finestra prima  solo accostata. Il fastidio si attenua, possiamo proseguire con le domande.

Lei sostiene  che gli dei antichi erano in realtà Alieni con avanzate tecnologie. Continua a leggere

Erich Von Daeniken:”Gli E.T., antichi maestri”. Parte seconda

Lo studio di Erich  Von Daeniken, a Lucerna, è un grande open-space rivestito di librerie, piene zeppe di testi e volumi dai quali lo scrittore svizzero- famoso in tutto il mondo per la sua teoria sugli Antichi Astronauti- attinge le sue informazioni e verifica le sue fonti. Continua a leggere

Erich Von Daeniken e gli “Antichi Astronauti”. Parte prima

“Accomodatevi! Qualcosa da bere?”. Erich Von Daeniken ci accoglie così, in modo
informale e cortese, nel suo grande studio di Lucerna. E’ in maniche di camicia
ed è tutto preso dall’ultimo volume che deve consegnare all’editore entro poche
ore. “Scusate- dice- finisco questo paragrafo e sono da voi”. Continua a leggere

A caccia di fantasmi nel castello di Azzurrina

Azzurrina 

“Ci stanno guardando. Lì ci sono un uomo vestito di scuro e una donna in abito bianco, con i capelli raccolti a treccia. Là in mezzo c’è un altro uomo, un po’ più anziano. E lassù invece c’è un bambino”. Così mi spiega Marino Fantuzzi, puntando un dito alle tre finestre del castello di Montebello affacciate sul cortile interno. Continua a leggere