I suoi video, commentati in presa diretta mentre mostra strane strutture simmetriche sulla superficie di Marte, sono diventati subito un caso. Forse, “il caso” dell’estate 2011.
Lui è David Martines, un 48enne californiano che potrebbe aver trovato la prova dell’esistenza- ora o in epoche remote- di vita intelligente nel nostro sistema solare al di fuori della Terra. Una scoperta- se dimostrata- dalla portata epocale eppure ottenuta nel modo più semplice: girovagando virtualmente sul Pianeta Rosso con il programma Google Mars. Insomma, quasi un gioco da bambini…
David Martines ha accettato molto cortesemente di rispondere ad alcune domande per spiegare le modalità della sua scoperta e il possibile significato.
COME HA TROVATO LA PRIMA PRESUNTA BASE SPAZIALE MARZIANA?
“Ho scoperto la Bio Stazione Alfa per puro caso. Quando ho iniziato ad usare Google Mars circa un anno fa, ho accidentalmente zoomato dritto su quel punto. E’ stato un ritrovamento fortunato, perché l’unico modo per vederla era di scendere per circa due miglia sopra la superficie. Sono rimasto alquanto stupito quando l’ho vista! L’ho poi mostrata a parecchia gente, ma tutti pensavano che stessi facendo tanto rumore per nulla. Ognuno aveva una sua spiegazione: era un guasto del computer, oppure era un satellite a bassa quota, o anche un errore di programma. Io invece pensavo che era abbastanza interessante da parlarne. Così ho contattato un amico giornalista a San Luis Obispo, in California, ma non è riuscito a scaricare il programma di Google- o forse a lavorare con le coordinate- e mi ha rispedito indietro il tutto. Allora mi sono fatto da solo il video su Youtube.”
E POI HA TROVATO UN’ALTRA BASE…
“La Bio Stazione Delta è il risultato della ricerca mirata di un’altra struttura simile alla prima al polo opposto rispetto alla Bio Stazione Alfa, semplicemente ipotizzando che chiunque avesse posizionato le basi, avrebbe cercato di coprire il maggior territorio possibile. E come previsto, la base era lì. E’ stato in quel momento che mi sono reso conto che avevo a che fare con qualcosa di un po’ più grosso di un semplice guasto del computer…”
MA COME E’ NATA QUESTA SUA PASSIONE PER MARTE?
“In realtà non sono mai stato interessato della “Faccia” su Marte e nemmeno dell’area di Cydonia, perché mi sembravano solo delle rocce. Non è che io non ci creda, è solo che non ho una vera opinione riguardo quelle strutture. Per interessarmi un oggetto su Marte, deve avere simmetria ed aspetto di struttura artificiale, qualcosa di costruito e messo in opera. Questi oggetti mi appaiono edifici, non rocce dalla forma simile ad edifici, ma vere e proprie strutture di materia artificiale. Avevo una copia del National Geografic, di tanti anni fa, che aveva degli occhiali in 3-D e molte immagini tridimensionali della superficie di Marte. Gli oggetti che vedevo assomigliavano a statue spezzate e a manufatti distrutti provenienti da un sito che era stato palesemente devastato da un evento catastrofico. Così sono sempre stato affascinato dall’idea che avremmo potuto trovare le prove di una forma di vita superiore su Marte.”