21 Febbraio 2025
L’uomo-scimmia: un ramo collaterale dell’evoluzione umana?
5 Agosto 2011
Lorenzo Rossi, il criptozoologo che ci ha accompagnato sulle tracce del Bigfoot- così come viene chiamato in lingua anglosassone l’Uomo Selvatico- pone però dei paletti.
Insomma, in zone isolate, potrebbe vivere una tribù di ominidi rimasti fermi nella linea evolutiva. Né scimmie, né uomini: a metà. Un’ipotesi affascinante, che però- come Lorenzo Rossi rimarca- è per l’appunto solo un’ipotesi. Nulla di più. Ma non eccessivamente fantasiosa…
< Io faccio parte della scuola che ritiene anche il gorilla e lo scimpanzè nostri fratelli: per noi sono persone che non parlano. Però la sua domanda è interessante, perchè in effetti negli anni ’60 scoppiò una diatriba a questo proposito tra i ricercatori. L’ antropologo Grover Krantz infatti sosteneva che per dimostrare che l’uomo-scimmia esisteva bisognava ucciderlo a colpi di fucile e analizzarne il cadavere. Praticamente diceva che questi esseri erano scimmie, quindi animali, e potevano essere abbattuti. Un’affermazione che faceva inorridire gli antropologi russi secondo i quali ammazzare un uomo selvatico significava uccidere uno come noi, quindi era un omicidio.>
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