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“Apri gli occhi”: avvistamenti e dossier studiati da Antonio Chiumiento

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<Da un punto di vista probabilistico e matematico,  a mio avviso sbagliano quegli uomini di scienza che negano a priori gli avvistamenti di dischi volanti perché dicono:”Non può essere, dunque non è”. Secondo me, invece, affermare  che il fenomeno Ufo sia inesistente è antiscientifico.>

A parlare è Antonio Chiumiento, professore di matematica applicata ed economia aziendale, decano della ricerca ufologica in Italia. Da decine di anni, ormai, gira in lungo e il largo la Penisola per ascoltare  i testimoni di strani avvistamenti e registrare i loro coloriti racconti. Nei suoi archivi- pieni zeppi di foto, filmati e storie al limite dell’incredibile- sono finiti alcuni dei casi più famosi e discussi del nostro Paese. Ma ce ne sono anche di inediti, tra i 79 dossier che il Professor Chiumiento ha deciso di rendere pubblici nel suo ultimo libro: “Apri gli occhi- Indagini documentate sull’esistenza degli Ufo”.

Va detto, prima di tutto, che lui, personalmente, non ha mai visto nulla di anomalo sopra la sua testa. Mai niente, nemmeno un piccolo oggetto volante non identificato… Nonostante  questo, però, mosso dal desiderio di capire  ha intrapreso questo suo viaggio tra avvistamenti e  incontri ravvicinati del terzo tipo che vedono come protagonisti casalinghe e militari, insegnanti e liberi professionisti. Tutti con una storia pazzesca da raccontare…

< Il mio scopo è divulgare e smuovere la curiosità non soltanto degli appassionati, ma anche del mondo scientifico e dell’opinione pubblica in generale-spiega il professore-  Poi, leggendo il mio libro, ognuno può farsi l’idea che crede. Io non prendo assolutamente posizione, rispondo solo  della credibilità e della buona fede delle persone coinvolte. Però, da matematico e da statistico reputo un errore gravissimo che la scienza non consideri in modo serio e approfondito questo fenomeno. Perché ciò che noi oggi non possiamo comprendere, in base alle nostre attuali conoscenze scientifiche,  magari le generazioni future- chissà quali- saranno invece in  grado di capirlo a pieno.>

 E di episodi a dir poco singolari Antonio Chiumiento ne ha studiati moltissimi, nella sua lunga carriera di ricercatore. Alcuni sembrano tratti dalle sceneggiature di Spielberg, come questo “incidente” avvenuto quasi 40 anni fa-  esattamente nell’ottobre del 1973- in una base dell’Aeronautica  ad Istrana. Chiumiento però iniziò la sua indagine qualche anno dopo, accompagnato da un Tenente Colonnello dell’esercito. Ecco la storia.

 “Una notte un maresciallo si alzò per raggiungere  un pozzo artesiano vicino al luogo in cui  riposava dal servizio con un suo collega sergente maggiore. All’improvviso  vide come  dei bambini, piccolini, ma con la testa enorme. Ne rimase terrorizzato e scappò dentro la casupola. Il collega lo vide rientrare pallido come un morto, sconvolto… Il racconto fece subito il giro della base e il comandante dell’epoca lo convoco per dirgli:”Maresciallo, è meglio che Lei racconti  di essere stato spaventato da un  branco di cani randagi.” Ma quando io, nel 1981, l’ho incontrato, mi ha ripetuto la storia originale pur trovandosi di fronte ad un Tenente Colonnello e ad un Maggiore. Quella sera, poi, a cena nel circolo ufficiali, tutti volevano sapere la mia opinione. Mi hanno chiesto: “Professore, da dove venivano quegli esseri? Perché noi abbiamo una fiducia cieca nel maresciallo e se lui dice di aver visto delle creature piccole, come bambini, con teste enormi, è sicuramente vero.” . E non deve stupire questa affermazione, perché dimostra che c’è differenza tra la presa di posizione ufficiale delle autorità  militari e governative rispetto alle posizioni ufficiose. In seguito ho di nuovo parlato con il sottoufficiale e ho registrato il suo racconto. Mi ha detto che il suo superiore gli diede del vigliacco, per essere scappato via. “Doveva inseguirli”. Ma l’uomo mi confessò:”Professore, non me la sono sentita. Il mio cervello non mi faceva decifrare ciò che vedevo.” Una storia interessante, ognuno poi tragga le proprie conclusioni.>

 E non è questa l’unica vicenda  eclatante  ambientata in una caserma del Nord-est. Un’altra –altrettanto assurda- avrebbe visto come teatro una polveriera all’interno di un’istallazione militare di Tauriano-  frazione di Spilimbergo-  in provincia di Pordenone. Uno dei protagonisti ancora ci lavora. Antonio Chiumiento cita proprio questo episodio, quando gli chiedo quale- tra i tanti casi analizzati- lo abbia più colpito. Basta poco per capire perché…

< Pur risalendo agli anni ‘80, è completamente inedito. L’ho scoperto grazie ad un ufficiale , elicotterista a Bolzano, che ha prestato servizio a Tauriano. I testimoni di questa vicenda sono due, un civile e un militare, perfettamente concordi. Dunque, una notte, un dipendente della polveriera e un maresciallo dell’esercito  hanno visto spuntare dietro ad alcuni  depositi come centinaia e centinaia di sagome in movimento. Al di là di queste figure- che sembravano degli esseri incappucciati- c’erano delle strutture luminose, simili a dei vagoni. I due testimoni rimasero senza parole, scioccati: anche il cane che era con loro restò immobile, come se stesse puntando una preda. Il tutto accadeva a pochi di metri da loro. E poi, progressivamente , si è dileguato, è sparito nel nulla. I testimoni all’inizio non si sono detti niente. Poi uno ha chiesto all’altro:”Ma hai visto anche tu quello che ho visto io? Erano i marziani?” “Sì, li ho visti anch’io…”. Ma non è finita. Quando si sono spostati con una jeep, hanno scorto- e questo è l’incredibile nell’incredibile- un’astronave enorme-  l’hanno definita così, enorme-che andava da un punto all’altro delle montagne a bassa quota e si muoveva lentamente, in presunta direzione verso la base Usa di Aviano.  Come possiamo dare una spiegazione soddisfacente ad un caso di questo tipo?  Era un’allucinazione avuta in contemporanea dal maresciallo dell’esercito e dal civile che ancora lavora nella polveriera?  Dell’astronave, poi, hanno fatto il disegno. Invece di queste centinaia di creature  incappucciate non sono stati in grado neanche di farmi uno schizzo. Questo dà l’idea dello choc che hanno  provato. Posso capire se chi legge ritiene questo racconto poco plausibile, oltre i confini della realtà, eppure a riferirlo sono persone, vi assicuro,  estremamente attendibili.>

 FINE PRIMA PARTE

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