Antonio Chiumiento:”Cerco la prova che gli Alieni esistono…”
20 Agosto 2011
Storie così assurde che gli stessi testimoni oculari, spesso, preferiscono tenerle segrete. E che solo dopo molto tempo, trovano il coraggio di raccontare.
Il timore di passare per pazzi e di essere derisi può essere più forte del desiderio di sapere la verità. E’ quanto successo ad un docente di Italiano e Storia di Venezia, che solo a distanza di molti anni ha rivelato la sua esperienza traumatica- a tu per tu con un misterioso oggetto volante- al Professor Antonio Chiumiento. E’ una delle storie contenute nel suo ultimo libro, “Apri gli occhi- Indagini documentate sull’esistenza degli Ufo”: una selezione di casi ufologici analizzati nel corso di 34 anni di attività e di ricerca. Questo avvistamento anomalo accadde proprio nella città lagunare, quanto il testimone oculare- all’epoca poco più che ventenne- si trovava con un gruppo di amici presso “Le Zattere”.
<Erano le 3 di notte- mi racconta Chiumiento. All’improvviso i ragazzi videro avvicinarsi delle luci. Pensarono potesse essere uno degli aerei che atterrava al Marco Polo. Ma non era quello il corridoio di volo. Quelle luci intanto si avvicinavano sempre di più, diventando come dei fari, finchè, a un certo punto, si diressero proprio verso di loro. Distinsero la forma dell’oggetto, sembrava un enorme dirigibile lungo 10 metri, talmente luminoso che rischiarava a giorno tutta l’area. Notarono anche come delle finestre, degli oblò sulla fiancata del “dirigibile” . L’oggetto poi deviò e quella luce quasi accecante li abbagliò a tal punto che non riuscirono a vedere più nulla per qualche secondo. La storia comparve poi sul Gazzettino di Venezia, perché uno dei testimoni era un giornalista. Ma senza neanche chiedere il permesso, fece solo il nome del professore che così venne deriso da tutti i conoscenti. Per questo giurò a se stesso di non parlare mai più di quello che aveva visto. Dopo tanti anni, un amico l’ha convinto a venire da me. Mi ha detto:”Ma quale oggetto mai poteva, nel 1973, muoversi in quel modo, sulla superficie del mare, emettendo quella luce senza neanche il benché minimo rumore?” . Poi, questo oggetto è svanito nel nulla, ad una velocità che al testimone sembrò, già all’epoca, assurda.>
Racconti suggestivi, esperienze vissute- garantisce il professor Chiumiento- da persone assolutamente sincere e degne di fede. Ma basta questo per dire che davvero hanno assistito ad un incontro ravvicinato del terzo tipo? Neppure le testimonianze firmate di questi spettatori ammutoliti davanti a visioni tanto sconcertanti bastano a convincere. Non c’è prova, non c’è la “pistola fumante” che ci possa far dire che sì, questo piccolo pianeta azzurro perso nell’enormità dell’Universo è già stato visitato… Anche Antonio Chiumiento ne è consapevole, ma affronta il problema dal suo punto vista: quello matematico, appunto…
<Guardi, la mia opinione personale nasce dalla constatazione statistica. Mai come in questo periodo sto ricevendo di continuo telefonate e contatti per posta elettronica di persone che dicono di aver visto degli Ufo. E’ vero, manca ancora la prova “probante” dell’origine aliena di questi oggetti e di queste luci visti in giro per il mondo. E tutte le ipotesi restano aperte. Ma la quantità di avvistamenti è impressionante e continua a crescere sempre di più. Non so se il 2012 coinciderà con una manifestazione pubblica, aperta a tutto il mondo, di abitatori di mondi diversi provenienti chissà da dove, magari da altre dimensioni. Secondo me, la probabilità è molto bassa. Ma non possiamo negare a priori- proprio per un calcolo statistico- che questi viaggiatori alieni possano esistere. Non vorrei essere frainteso, ma io sogno di riuscire prima o poi di avere la possibilità di dimostrare l’origine aliena , almeno in un caso di avvistamento Ufo. Ci spero tanto! Io ritengo che l’Universo sia popolato da tante civiltà, sono convinto che gli Alieni esistano. E perché no? Anche sfidando quelle che sono le nostre certezze in questo momento, almeno come ipotesi non si può escludere che siano già qui, sulla Terra, per motivi che ci sfuggono.>
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