“Il Dio Alieno della Bibbia”, esce il nuovo libro di Mauro Biglino
27 Settembre 2011
Chi si è appassionato alla traduzione letterale – per molti versi, inquietante- del “Libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia”, non dovrebbe rimanere deluso dal nuovo volume di Mauro Biglino. Una sorta di “seconda puntata”, rivolta ai liberi pensatori, nella quale lo scrittore affronta altre parti veterotestamentarie e aggiunge nuove, interessanti riflessioni.
Il saggio “Il Dio Alieno della Bibbia”, tra pochi giorni in libreria (esce il 30 settembre), già nel titolo svela il suo contenuto esplosivo. Analizzando come sempre parola per parola i passi biblici (dalla Genesi all’Esodo), sfrondandoli da interpretazioni teologiche ed elaborazioni culturali, l’autore- esperto di storia delle religioni e traduttore dall’ebraico masoretico- si imbatte in contenuti dai potenziali effetti dirompenti.
< E’ evidente che il Dio degli Ebrei , il Dio descritto nei libri più antichi della Bibbia, non è un’entità soprannaturale– spiega Mauro Biglino- La figura che emerge dalle vicende narrate è invece quella di un individuo in carne ed ossa, dotato di fisicità ed indubbiamente anche di caratteristiche speciali che lo rendevano superiore per potenza, conoscenze e tecnologie. Non gli interessavano minimamente temi di ordine teologico o metafisico: voleva solo definire un patto con un popolo da cui farsi servire, in cambio dell’aiuto per la conquista di un territorio in cui installarsi. Yahwèh, comunque, non era che uno dei tanti Elohìm allora presenti sul teatro mediorientale. E dalla lettura attenta dei testi biblici emerge chiaramente che Mosè, Giosuè e l’intero popolo da essi guidato non erano monoteisti, anzi, erano tutti assolutamente consapevoli dell’esistenza reale di altri Elohìm.>
Insomma, tutto ciò che finora pensavamo di sapere e che per secoli ci è stato insegnato, potrebbe non corrispondere alla realtà storica.
Tra i temi affrontati nel nuovo libro, la reale identità dei Malachìm – gli angeli- che solo nella trasposizione teologica successiva sarebbero divenuti esseri spirituali. Mentre nella Bibbia essi – ricorda l’autore – “camminano e si stancano, si sporcano e si lavano… “. Insomma, se di messaggeri si tratta, di certo sono molto più concreti e fisici di quanto l’iconografia tradizionale voglia ammettere.
Saranno poi approfonditi anche altri aspetti controversi che Biglino aveva in parte già anticipato nella lunga intervista che mi ha concesso qualche mese fa ( vedi gli articoli su Extremamente “Incontro con Mauro Biglino: Vi spiego cosa racconta davvero la Bibbia”, del 6 agosto; “Mauro Biglino: Navi spaziali ed armi micidiali nell’Antico Testamento”, del 14 agosto e “Mauro Biglino: Anche gli Dei sono mortali. Lo dice la Bibbia”, del 22 agosto), come l’insolito piacere provato dall’ Elohim ebraico nell’annusare il fumo innalzato dagli olocausti, oppure la vera natura della “Gloria di Dio” o ancora il significato del termine “cherubino”, del tutto diverso da quello attuale.
“I cherubini biblici non sono angioletti dai boccoli d’oro, ma macchine. Sono elementi meccanici di due tipi: quelli collegati al [kevòd] sono oggetti volanti; quelli che si trovano sull’Arca dell’Alleanza hanno funzioni strettamente legate alla natura di quell’oggetto che si presenta come un condensatore, un sistema rice-trasmittente e anche una potenziale arma. Nel libro, affronto poi anche il tema della creazione. Ci sono ben due racconti biblici della creazione dell’uomo effettuata dagli Elohìm, partendo dagli elementi materiali che avevano a disposizione: la polvere, [Afàr], cioè il DNA delle specie già presenti nell’emisfero Sud della Terra, e lo [Tselèm], cioè il DNA loro, l’elemento “divino” che viene innestato su quello ominide. E poi nel libro c’è molto altro davvero, come l’inesistenza del peccato originale, la figura di Satana, il miracolo chimico di Elia, l’ipotesi sulla provenienza dei Nefilìm.”
Anche l’ Europa dovrebbe indagare sugli UAP, raccogliere e condividere informazioni per stabilirne la reale natura e provenienza. È la richiesta avanzata in una lettera al Parlamento europeo […]