“Lo Yeti esiste, abbiamo le prove”. E’ l’incredibile affermazione rilasciata da un funzionario russo, in merito alle ricerche compiute dal team di scienziati internazionali al lavoro in Siberia sulle tracce dell’abominevole uomo delle nevi.
Come abbiamo scritto nei giorni scorsi (vedi il nostro articolo all’indirizzo https://extremamente.it/2011/10/06/russi-e-americani-insieme-a-caccia-dello-yeti/ ) nel Kemerovo, all’inizio di questo mese, si sono dati appuntamento antropologi, biologi e ricercatori impegnati da anni nello studio di questa misteriosa quanto sfuggente creatura: l’uomo scimmia, noto nelle tradizioni di molti popoli lontani e diversi tra loro.
Secondo quanto dichiarato alla stampa, dunque, la spedizione in questa remota regione russa avrebbe dato un risultato clamoroso: oltre a impronte sconosciute rinvenute nella neve e attribuibili ad un essere di alta statura, tra i rami degli alberi della taiga gli studiosi avrebbero trovato anche dei peli dello Yeti. “Siamo sicuri al 95%” ha detto un portavoce del governo locale. Se così fosse saremmo di fronte a una prova oggettiva e verificabile dell’esistenza dell’ominide che da secoli popola i miti di tante culture.
La cartina della Russia con il Kemerovo (in rosso)
Finora di questa creatura, chiamata a seconda delle lingue Bigfoot, Sasquatch, Almasti, Yeti, etc., si possedevano solo i calchi in gesso delle sue orme nel terreno, molte delle quali palesemente artefatte, e qualche rara immagine. Foto e filmati molto sospetti, da anni passati sotto la lente d’ingrandimendo da parte degli esperti, mai arrivati ad una conclusione definitiva sulla loro autenticità.
Una ricostruzione dell’uomo scimmia