Come sarà il mondo tra 100 anni? Quali tecnologie useremo? Come ci vestiremo, come viaggeremo, come ci relazioneremo con gli altri?
A queste domande risponde non uno scrittore di fantascienza, ma il fisico teorico più famoso della Tv: il professor Michio Kaku. Nel suo ultimo libro, “Physics of the Future” (“La fisica del futuro”) prova ad immaginare le possibili innovazioni con le quali i nostri nipoti e bisnipoti conviveranno quotidianamente.
Ipotesi non basate sulla fantasia, ovviamente, ma sugli avanzatissimi studi in corso nei laboratori più importanti del mondo dove la tecnologia del futuro viene già sperimentata.
Come, ad esempio, uno specialissimo tipo di lenti a contatto con Internet incorporato: basta uno sbattito di ciglia per accedere alla rete e consultare ogni pagina a piacimento… Non solo: indossandole, ci sveleranno l’identità di chi incrociamo e tradurranno istantaneamente le lingue straniere- il tutto, magicamente proiettato davanti ai nostri occhi.
Sembra uno scenario da “Minority Report” e invece- assicura Kaku- è una realtà appena dietro l’angolo. “Queste lenti esistono già, in una forma un po’ diversa, nei laboratori militari- ha spiegato il professore, docente di fisica teorica al City College di New York, intervistato dalla trasmissione radiofonica “Fresh Air” condotta da Terry Gross.
Ed ha anche scherzato sull’uso futuribile di queste lenti a contatto ipertecnologiche:”I primi a comprarle saranno gli studenti universitari: leggeranno le risposte giuste agli esami direttamente sugli occhi! Ai party, poi, capiremo subito chi abbiamo di fronte e non perderemo tempo in convenevoli. E il Presidente Obama non avrà più bisogno del gobbo per i suoi discorsi in Tv…”
Ma non è, questa, l’unica meraviglia che ci aspetta. Kaku, nel suo libro, descrive alcune delle invenzioni del prossimo secolo basate sullo sviluppo delle conoscenze attuali nel settore delle nanotecnologie, dell’astronautica, della medicina e della fisica: dai computer “usa e getta” agli ascensori spaziali, fino alle auto senza autista per le quali, forse, sarà sufficiente attendere solo pochi anni prima di vederle girare nelle nostre città.
“Nel prossimo futuro, basterà entrare in auto, accendere Internet, magari scegliersi un bel film e poi rilassarsi: a guidare penserà un pilota automatico. E la macchina viaggerà da sè”, ha spiegato. Grazie al GPS ( il sistema satellitare che molti di noi oggi usano per orientarsi), il computer di bordo saprà esattamente dove svoltare, quando rallentare, a chi dare la precedenza e così via.
Oltre alla scuola-guida, insomma, scompariranno anche l’etilometro e i tamponamenti provocati dalla distrazione… Va detto che pure queste vetture “intelligenti”- equipaggiate con radar nei parafanghi in grado di comunicare con sensori posizionati nella segnaletica lungo le strade- sono già in sperimentazione.
Proprio come un’altra invenzione che nell’immediato futuro darà speranza a chi ha subìto un grave danno spinale.
“Presto il nostro cervello sarà in grado di interfacciarsi con l’intelligenza artificiale di un computer, grazie ad un microchip al momento testato presso la Brown University su alcuni pazienti affetti da paralisi “, afferma Michio Kaku.
“Ci vogliono poche ore per imparare che il pensiero può far muovere il cursore in una certa direzione. Con un po’ di esercizio, i pazienti riescono a leggere e a scrivere le e-mail, a giocare ai videogame, a muoversi sulla sedia a rotelle, insomma a fare tutto quello che si può fare con un computer, anche se sono intrappolati in un corpo paralizzato”.
Una simile tecnologia servirà- tra qualche decennio- per controllare a distanza degli automi che potranno andare dove, per noi umani, è troppo pericoloso.
“Mandare degli astronauti su una base lunare è rischioso: sarebbero esposti a radiazioni, tempeste solari o a micrometeoriti- dice lo scienziato americano- Andranno i robot sulla Luna e si muoveranno secondo gli ordini inviati mentalmente dagli astronauti sulla Terra.
” Da qui agli Avatar, il passo sembra davvero breve…
SABRINA PIERAGOSTINI