All’appello dello scienziato Paul Davies– che invitava gli astrofili di tutto il mondo ad analizzare le foto della Luna alla ricerca di potenziali manufatti alieni– qualcuno ha già risposto. E non per segnalare un’ombra sospetta o una linea troppo geometrica, ma addirittura una base spaziale.
L’autore della presunta, clamorosa scoperta è Scott C. Waring, ex insegnante elementare californiano ora trasferitosi a Taiwan con la passione per l’ufologia. Sul suo sito dedicato ad avvistamenti e stranezze varie, l’uomo ha postato alcune foto che mostrerebbero un’enorme struttura regolare sulla superficie lunare attribuibile ad una civiltà aliena. Ma ecco le esatte parole di Waring:
“Considerando che il diametro del cratere De Moraes ( scritto in arancione vicino alla base nella foto) sia circa 45-46 km, possiamo ipotizzare che- valutando che la struttura aliena copre un terzo del cratere- la base aliena è più o meno 15-15.3 km, o 9,32 miglia o 564.1 iarde (sic).
Stavo guardando alcune mappe lunari- come alcuni di voi sanno che mi piace fare- quando mi sono imbattuto in una costruzione inusuale vicino al cratere De Moraes. Questo cratere si trova a nord della faccia nascosta della Luna. L’ oggetto sembra un qualche tipo di base lunare ed ha una forma ben definita che ci rivela che è stata disegnata dagli Alieni.
Molto probabilmente questo oggetto è in grado di muoversi da un posto all’altro, atterrando dove è più conveniente. Ho preso tre scatti dallo schermo del mio Galaxy Note e il programma della mappa lunare, scaricabile gratuitamente, si chiama “Moon Maps”. È un atlante in 2D che utilizza le foto della missione Clementine e della missione Lunar Orbiter. “
La notizia è apparsa sul web lo scorso 8 gennaio e negli Stati Uniti ha scatenato un putiferio di reazioni nei forum per appassionati del genere, come quello di “Above Top Secret” e “Project Avalon” (per quanto mi risulta, nessuno da noi ne ha finora parlato). Ma ai commenti entusiastici di chi sottoscrive tutte le conclusioni dell’ufologo dilettante, si contrappongono anche stroncature senza appello incentrate sulla possibile manipolazione delle immagini.
Un utente, ad esempio, fa notare che l’oggetto è palesemente “pixellato”: quando una foto digitale viene sottoposta a forte ingrandimento, l’intera foto dovrebbe risultare molto sgranata. Invece, in questo caso, l’oggetto mantiene una definizione più chiara rispetto allo sfondo. Un altro fa poi notare che sull’immagine si possono vedere delle strisce diagonali che non compaiono invece sulla presunta struttura: perchè?
E ancora, in un altro post, qualcuno rimarca che se l’oggetto fosse stato fotografato insieme al paesaggio lunare visibile sul resto della foto, la risoluzione dell’intera immagine allargata apparirebbe tutta “squadrettata”. La conclusione: in questo caso qualcuno ha sicuramente inserito la struttura da un’altra foto con una differente risoluzione.
Sulla stessa linea d’onda, un altro internauta che ha scritto:”Per quello che ne so, l’oggetto dovrebbe avere una risoluzione identica rispetto allo sfondo, per via della medesima distanza dalla camera che ha scattato l’immagine. Osservate quanto le asperità sulla superficie siano quasi indistinguibili dal resto del terreno. Persino se si fosse trattata di una megastruttura non avrebbe mai potuto mostrare pixel di quelle dimensioni. Già questo fatto, da solo, fa gridare al falso. Ancora, osservate come soltanto l’oggetto abbia una risoluzione differente. Esso è chiaramente di natura digitale e la sua risoluzione non presenta somiglianze di alcun tipo con la risoluzione del terreno sulla quale si suppone sia posato. Se esso fosse stato fotografato contemporaneamente al terreno, avrebbero la stessa identica risoluzione. Ma così non è. “
Dunque, Mr Waring si è inventato la base lunare? Non è escluso. Certo, resta da capire come e quanto l’assenza di atmosfera possa influire sulle normali leggi dell’ottica che valgono qui, sulla Terra. Ma ad aumentare il dubbio di trovarci di fronte a un falso, elaborato ad arte per guadagnarsi un po’ di visibilità, è l’affermazione che l’oggetto scovato vicino al cratere De Moraes si possa spostare a proprio piacimento: così, se un altro ricercatore analizzando le foto non lo troverà, la risposta sarà già bell’e pronta…
SABRINA PIERAGOSTINI