Enorme, dalla forma bizzarra, maleodorante. La creatura che è comparsa la settimana scorsa sulla battigia di una spiaggia di Folly Beach, in Sud Carolina, ha subito fatto gridare al mostro marino emerso da chissà quali fondali sconosciuti.
In effetti, la carcassa informe aveva un aspetto molto poco rassicurante: un colore marrone-grigio con macchie gialle e verdastre, un forte odore di sale e soprattutto una mole impressionante. I testimoni oculari hanno confermato che era lunga più di tre metri.
Tanto che- facendo correre la fantasia- alcuni giornali locali hanno ipotizzato che si potesse trattare di un esemplare di dinosauro sopravvissuto a svariate ere geologiche, oppure il frutto di una mutazione genetica .
Il mistero è durato fino a quando non è stato esaminato da un esperto dell’Acquario del Sud Carolina. Il dottor Shane Boylan, analizzando la forma del corpo e le placche ossee dell’animale, non ha avuto dubbi: quel mostro era in realtà uno storione atlantico. A rendere a prima vista difficile l’identificazione è stato il colore scuro delle squame. Di solito questi pesci sono di color argenteo: ma evidentemente l’azione del sole e la decomposizione hanno alterato il colore tipico.
Chi lo ha scambiato per un dinosauro, però, non ha sbagliato di molto. Questo gigante del mare– che può raggiungere i quattro metri e mezzo di lunghezza per quasi 250 chili di peso– è una sorta di fossile vivente, visto che appartiene alla più antica specie ittica dotata di scheletro tuttora esistente.
Lo storione atlantico comunque non è l’unico pesce che può passare per un mostro e che metterebbe a dura prova le coronarie di chiunque, in un ipotetico faccia-a-faccia negli abissi. A sorprendere e a spaventare per le sue dimensioni fuori misura è anche il regalego, chiamato comunemente anche “pesce-remo”.
Le sue caratteristiche non lasciano indifferenti: ha denti taglienti, grossi occhi tondi, un corpo nastriforme come un serpente di mare e una pinna dorsale centrale rosso-fuoco che lo fa assomigliare ad un drago. Inoltre, vicino alla testa, ha una serie di raggi e due lunghe pinne pelviche simili a remi.
Non solo. Il regalego- che si può trovare tanto negli oceani quanto nel Mar Mediterraneo- raggiunge misure da record: ne sono stati pescati alcuni lunghi fino a 11 metri e pesanti svariati quintali. Due anni fa, poi, nel Golfo del Messico ne è stato avvistato e filmato un esemplare incredibile, che si ritiene superasse i 17 metri.
Storioni, pesci remo e pesci caimano ( denominati impropriamente in italiano anche lucci) con le loro stupefacenti dimensioni sono quasi sicuramente all’origine dei tanti miti di creature che abitano gli abissi o gli specchi d’acqua di mezzo mondo. Come ad esempio “Champ”, il cugino americano di Nessie. Questo mostro – che vivrebbe nel Lago Champlain, ai confini tra Vermont e New York– deve il suo nome all’esploratore francese che per primo ne parlò.
Samuel de Champlain, nel 1609, nel suo diario scrisse che gli Indiani della zona descrivevano una creatura con “una testa larga quanto due miei pugni, con un muso lungo due piedi e mezzo, una doppia fila di denti molto aguzzi. Il suo corpo ha una forma simile a quella del luccio, ma è coperto da scaglie color grigio argento.” Probabilmente, era proprio un pesce caimano, oppure uno storione.
Così come sarebbe solo un pesce decisamente oversize anche il mostro lacustre più famoso in assoluto, quello appunto del lago scozzese di Loch Ness. La sua fama è diventata internazionale nel 1933, quando una coppia affermò di aver visto emergere dalle acque due strane “gobbe”. Il giornalista dell'”Inverness Courier” che li intervistò fece il resto, creando una leggenda che sopravvive ancora oggi.
FRANCESCO OTTRIA