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Vi ricordate del calendario Maya che fissa per il 21 dicembre del 2012 la fine del mondo? Bene, scordatevelo. Un altro calendario, ben più antico ed appena scoperto, smentisce queste funeste previsioni. E ad averlo inventato, sono sempre loro.

GLI ARCHEOLOGI AL LAVORO NELLA CAMERA DIPINTA DI XULTUN

L’annuncio del ritrovamento di queste eccezionali tavole astronomiche maya è stato fatto dagli archeologi che hanno lavorato tra le rovine di Xultun, nella giungla del Guatemala. Un sito molto antico, probabilmente risalente all’IX secolo d.C., nel quale gli studiosi hanno riportato alla luce i primi esempi di pittura murale mai rinvenuti in questa area del mondo.

I resti di Xultun vennero scoperti un secolo fa- proprio nel 1912- ma per molti decenni sono rimasti inesplorati: la stessa mappatura, preseguita per oltre 50 anni, non è mai stata completata. Il sito, che si estende per oltre 30 chilometri quadrati, include anche una piramide alta 35 metri e centinaia di strutture ancora da scavare. Il luogo nel quale è avvenuta la scoperta del calendario astronomico è una camera di forma quadrangolare della quale sono rimaste intatte tre pareti.

Trovata quasi per caso nel 2010, la costruzione si è mantenuta relativamente in buone condizioni grazie alla vegetazione che per secoli l’ha ricoperta: le radici e le fronde intricate della giungla hanno fatto da scudo protettivo all’erosione del tempo. Non solo: involontariamente, sono stati gli stessi Maya a farla arrivare così fino a noi.

Di solito, quando un palazzo cadeva in disuso, erano soliti abbatterne il tetto per ricostruirci sopra. In questo caso, invece, gli ingegneri dell’epoca hanno solo riempito di terra la stanza, lasciandola integra. “Abbiamo rinvenuto le tre pareti ben conservate, compresi i dipinti murali: abbiamo trovato molto di più di quanto non ci aspettassimo”, ha detto il capo del team di ricercatori William Saturno, ora docente dell’Università di Boston ed autore dell’articolo pubblicato sulla rivista  “Science”.

UN DETTAGLIO DELLE FIGURE UMANE DIPINTE SULLE PARETI

La camera misura due metri di lato per tre di altezza e al suo interno c’è una panchina in pietra. Il muro rivolto ad est è decorato con una serie di figure umane quasi a grandezza  naturale dipinte di nero e con un copricapo simile alla mitra vescovile. Hanno tutte lo sguardo rivolto verso il muro di nord, nel quale compare un altro personaggio, forse il re di Xultun. È abbigliato in modo complesso, con vesti colorate, seduto su un trono. Accanto, un uomo con in mano uno stilo.  Probabilmente, ipotizzano gli archeologi,  il luogo era collegato all’attività degli scribi, forse come sala dedicata alla scrittura.

Ma la parte più intrigante sono le iscrizioni di natura astronomica presenti sulle pareti: simboli e glifi che rappresentano i cicli della Luna, di Venere e di Marte.  Altri segni in rosso sembrano correzioni, per modificare i calcoli errati come si fa su una lavagna. Le previsioni includono riferimenti temporali per qualcosa come 2 milioni e mezzo di giorni. Di sicuro, il calendario non si ferma nel 2012, ma prosegue per altri 7mila anni…

LE TAVOLE ASTRONOMICHE SMENTISCONO I TRADIZIONALI CALENDARI MAYA

Ma in realtà- spiegano gli esperti- il mondo non finirà neppure nel 9012. Perchè i Maya avevano una visione ciclica del tempo, destinato a ripetersi nell’eternità. “Il loro calendario ricominciava all’infinito e poteva andare avanti per miliardi, milioni di miliardi di anni nel futuro, un numero di anni così enorme che noi non riusciamo neppure ad immaginare”, spiega William Saturno. “È come il contachilometri di un’auto: basta azzerare e tutto riparte da capo.”

SABRINA PIERAGOSTINI

 

 

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