Sei un soldato e hai visto un Ufo, ma non puoi dirlo per paura di essere ridicolizzato o, peggio, di subire ripercussioni sulla tua carriera? Bè, porta pazienza, tra poco- forse- le cose potrebbero cambiare. Almeno negli Stati Uniti, dove un ex colonnello molto ben informato sui segreti più segreti in merito alieni ed affini- attualmente a capo di un gruppo di ricerca in materia- ha chiesto un cambio di rotta al Governo Obama.
L’alto ufficiale in questione è John Alexander, colonnello dell’esercito americano in pensione e promotore dell’Advanced Theoretical Physics che studia il fenomeno Ufo. Ha preso carta e penna per scrivere al segretario della Difesa Leon Panetta, al generale David Petraeus, capo della Cia, e al direttore dell’Intelligence nazionale, il generale James Clapper, affinchè concedano l’amnistia a quei militari che abbiano giurato di mantenere il silenzio su eventuali avvistamenti di strani oggetti volanti.
“La questione ha a che fare con il concetto di rivelazione“, spiega Alexander all’Huffington Post che ha pubblicato in anteprima la notizia. “Comunemente si ritiene che tutto ciò che riguarda gli Ufo sia segreto di Stato e quindi tutte le informazioni vengono automaticamente classificate. Invece io ritengo che il presupposto sia sbagliato”. Per questo, l’ex colonnello ha inviato una lettera ai tre pezzi grossi dell’amministrazione Obama proponendo una soluzione che non costa nulla e che porta solo vantaggi, visto che accrescerà la fiducia dell’opinione pubblica nei confronti del Governo.
“Secondo me, prima di tutto non esiste alcuna politica che vincoli alla segretezza sugli Ufo; secondo, alcuni agenti invece credono che qualcuno si aspetti da loro il massimo riserbo e così improvvisano. In altre parole, è più facile dire di tacere piuttosto che sforzarsi di capire”, spiega al giornale online.
Da 25 anni, John Alexander sta indagando, ai massimi livelli, sui dossier ufologici, alla ricerca del presunto cover-up operato da decenni dalle autorità civili e militari. Non solo non ha trovato prove evidenti di insabbiamento, anzi: man mano che ha approfondito le sue analisi, ha scoperto che la fase di “disclosure” è già avvenuta in molto settori. Con il suo gruppo di lavoro fondato negli anni ’80 è arrivato ad interessanti conclusioni.
Innanzitutto, alcuni avvistamenti Ufo sono reali e di origini sconosciute: almeno il 5% delle segnalazioni rimane privo di spiegazione e arriva da testimoni credibili. Ci sono stati molti casi con interazioni tra oggetti volanti non identificati e apparati militari. Negli episodi che hanno coinvolto aerei si sono sollevate questioni di sicurezza. Si sono poi verificate anomale registrazioni da parte di apparati di controllo. Infine, la maggioranza della popolazione ( circa il 70 %) si dice convinta che la verità venga coperta, mentre un americano su 5 è sicuro che gli Alieni siano già qui, sulla Terra…
Alexander- negli anni ’60 comandante delle Forze Speciali operative in Vietnam- ha pubblicamente annunciato la sua intenzione di chiedere l’amnistia per i militari testimoni di strani avvistamenti proprio oggi, durante la visita al Museo Nazionale della Bomba Atomica di Las Vegas, dove tra l’altro è in corso la mostra molto discussa sull’Area 51 con presunti frammenti provenienti da vari siti ufologici, inclusi alcuni definiti “autentici artefatti alieni”.
Il numero uno del Museo, Allan Palmer, a sua volta ex militare pluridecorato, ha ammesso:”Ho conosciuto personalmente colleghi che hanno visto cose inspiegabili, ma sono molto riluttanti a parlarne. La ragione è che tutti noi abbiamo livelli di sicurezza elevatissimi da rispettare. Anche solo affermare di aver visto qualcosa che non conosci o che pensi potrebbe essere un oggetto non identificato è sufficiente a farti finire in infermeria, se non addirittura dritto dallo psichiatra dell’ospedale militare.”
Appoggiando in pieno l’iniziativa di John Alexander, Palmer ha poi aggiunto: “Per questo sarebbe giusto sospendere, almeno temporaneamente, questo livello di sicurezza, in modo da non marchiare a vita un pilota: vedere un Ufo è considerato prova di instabilità. Se si potessero revocare le sanzioni che comportano problemi alla carriera, il processo verso la verità ne verrebbe favorito.”
Nella missiva spedita a Panetta, Petraeus e Clapper, l’ex colonnello sostiene che vari ex militari lamentano di essere tuttora vincolati da obblighi di segretezza che li costringono a non rivelare le informazioni e di essere stati minacciati pesantemente, alcuni persino di morte, da autorità governative affinchè non rivelino notizie sugli Ufo“. Cita ad esempio il caso del pilota dell’Air Force statunitense Milton Torres al quale venne ordinato di sparare dei missili contro un gigantesco disco volante apparso in Gran Bretagna il 20 settembre del 1957.
“Gli fu intimato di rimanere in silenzio”, ricorda Alexander.”Minacciato di perdere il comando di volo da un ufficiale sconosciuto, Torres ha taciuto fino a che il Ministero della Difesa britannico non ha aperto gli archivi nel 2008. Nessun rapporto Usa è mai stato trovato sull’incidente. Per molti altri casi, risulta che il personale addetto alla sicurezza abbia periodicamente avvisato o minacciato sia i militari che i civili in merito alle informazioni sugli Ufo.”
Alexander non vuole spingere il Governo a rivelare che alcuni di questi oggetti volanti non identificati possano essere astronavi aliene. Vuole soltanto promuovere un nuovo clima nel quale i militari si sentano a propro agio così da poter raccontare le loro esperienze. Se fosse concessa una sorta di amnistia, secondo l’ex ufficiale si otterrebbe un doppio risultato. “Da una parte, chi ha qualcosa da raccontare si sentirebbe libero di farlo. Dall’altra, chi invece inventa storie e dice di aver subito minacce, sarebbe smascherato.”
SABRINA PIERAGOSTINI