È il 24 gennaio del 1974. Un freddo gennaio, da queste parti: Llandrillo è un villaggio addossato sulle Berwyn Mountains, i rilievi del Galles del Nord. Sono da poco passate le 20 e 30, quando la quiete del borgo è scossa da un forte boato che fa tremare le pareti delle case e saltare il segnale della tv. Molti pensano ad un terremoto, ad una una scossa violenta della durata di qualche, terribile secondo.
LE BERWYN MOUNTAINS, LUOGO DEL MISTERIOSO EVENTO
Altri invece temono che ad aver provocato quel forte tremore possa essere stata un’esplosione. Forse un aereo precipitato? Un’infermiera, Pat Evans, coraggiosamente, carica le figlie in auto e va alla ricerca dei rottami del velivolo: in attesa dei soccorsi, magari può aiutare gli eventuali superstiti. Percorre la solita strada di tutti giorni, che si inerpica nel nulla della brughiera, cercando con lo sguardo il possibile luogo dell’impatto.
All’improvviso, vede in lontanza un’intensa luce cangiante che cambia colore: bianca, arancio, rossa… Le appare immobile nella vallata, sferica e pulsante. Attorno, altre piccole luci. Sbigottita, pensa che siano le sirene delle ambulanze o le lanterne dei primi soccorritori, così ritorna verso casa. In un secondo momento, a mente fredda, capisce di aver visto qualcosa di davvero anomalo, prova a ritornare sui suoi passi, ma viene fermata da un posto di blocco e gentilmente invitata ad andarsene a dormire.
Anche un ragazzo di 14anni si avventura nella notte. Con lui, il padre e due agenti di polizia che hanno bussato alla loro porta per requisire un’auto quattro per quattro. Insieme, vanno in perlustrazione. Anche loro pensano di trovarsi di fronte ai resti di un incidente aereo. Ma non trovano assolutamente nulla. Fino a quando non vedono accendersi nella notte una brillante luce bianca, troppo intensa, però, per essere prodotta da un incendio. E restano senza parole.
UNA PAGINA DI UN QUOTIDIANO LOCALE DELL'EPOCA
L’area viene rapidamente transennata, è vietato a tutti l’accesso. Interviene anche Royal Air Force. Gli abitanti del villaggio vedono passare decine di vetture e di altri mezzi militari senza che nessuno dia loro alcuna giustificazione. Arriva anche un misterioso team di uomini tutti vestiti di scuro: sono forse i famigerati Men in Black? È forse caduto un Ufo? È l’ipotesi avanzata anche dai giornali, che riempiono pagine e pagine sul misterioso evento.
Ma la spiegazione ufficiale è di ben altra natura. Innanzi tutto, quegli “Uomini in nero” sono solo una squadra di sismologi arrivati per esaminare eventuali danni struttali e disegnare una mappa della zona. L’istituto di scienze geologiche conferma infatti che quella notte è stato registrato, alle 20 e 38, un terremoto di magnitudo 4.5. Non si è verificato alcun incidente: non stato individuato alcun cratere da impatto. Le luci, viste dai testimoni? Nient’altro che meteoriti. Probabilmente esplose prima di toccare il suolo, ecco il motivo per il quale non hanno lasciato impronte sul terreno.
Insomma, per una pura causalità, si sarebbero verificati, in contemporanea, due fenomeni non troppo frequenti: un sisma e la caduta di alcuni bolidi celesti. Sulla vicenda delle Berwyn Mountain cala così il silenzio, per oltre vent’anni. Fino al 1996, quando una rivista ufologica britannica riceve informazioni dettagliate da un anonimo che conferma: a schiantarsi, sarebbe stato un disco volante, proprio come nel 1947 nel New Mexico. E anche qui, sarebbero stati rinvenuti i corpi degli alieni uccisi nell’incidente: almeno due creature dall’aspetto umanoide, filiformi, così magre da apparire scheletri, ma rivestite da tute aderenti color grigio.
UNA RIVISTA TITOLA: 'LA ROSWELL BRITANNICA'
Le voci si rincorrono, incontrollate, su questa vicenda presto ribattezzata “la Roswell britannica”. Uno dopo l’altro si fanno avanti presunti testimoni oculari. C’è chi giura di aver visto dei camion carichi di rottami entrare nel centro di Porton Down, per essere sottoposti ad analisi biochimiche. Altri hanno visto anche delle strane scatole. Un uomo giura di aver osservato, pochi giorni dopo il misterioso fenomeno di gennaio, un’oggetto luminoso volare nel cielo: sicuramente un Ufo.
Dunque il Governo avrebbe insabbiato la verità, coprendo il crash Ufo con spiegazioni incongruenti? A distanza di quasi quarant’anni da quella fredda sera di gennaio del 1974, lo pensano molti ricercatori, come John Powell. Appellandosi al Freedom of Information Act- la legge che vincola gli enti governativi a rilasciare informazioni di interesse collettivo- nei mesi scorsi ha più volte chiesto di ricevere copia della documentazione di proprietà della Royal Air Force.
Basandosi sugli articoli scritti all’epoca, Powell ha infatti scoperto che il 25 gennaio– due giorni dopo il presunto incidente- due aerei della Raf compirono un volo di recognizione scattando molte foto dall’alto sulla zona attorno a Llandrillo. Il ricercatore ha così scritto per avere carte, registrazioni, immagini, insomma tutto il materiale relativo alla missione. Dopo alcuni solleciti, ha ricevuto la risposta del comando della Royal Air Force: la documentazione non è più in loro possesso, poichè essa è stata spedita all’archivio fotografico del Galles. Che ha negato di aver mai ricevuto quel dossier.
SABRINA PIERAGOSTINI