Mentre Curiosity osserva Marte, su Marte chi osserva Curiosity? È la domanda che si stanno facendo in molti, sul web, dopo la diffusione e l’analisi di immagini riprese proprio dal robottino della Nasa sul Pianeta Rosso, nelle quali compaiono dettagli insoliti…
Qualche esempio? In uno scatto al panorama del cratere Gale, nel quale la sonda è atterrata con successo lo scorso 6 agosto, qualcuno ha fatto notare la presenza di strani puntini che si stagliano nel cielo giallastro dell’atmosfera rarefatta di Marte. Quattro anomalie che sembrano oggetti sospesi a mezz’aria- Ufo, insomma.
In assenza di un commento ufficiale della Nasa, i vari giornali si sono rivolti ai loro esperti per cercare di svelare il mistero. Ad esempio, l’Huffington Post ha chiesto un parere ad un consigliere in materia Ufo del Governo americano, Marc Dantonio. Secondo lui, la soluzione è semplice: quei globi bianchi non sarebbero altro che un difetto della telecamera digitale di Curiosity. Insomma, solo banali pixel mancanti.
Ma questa spiegazione non regge di fronte ad un altro video ripreso dal robot. All’orizzonte si vedono infatti apparire due luci in movimento. La prima in ascensione scompare rapidamente salendo verso l’ alto. La seconda invece impiega alcuni secondi per spostarsi da sinistra verso destra. Le immagini sono piuttosto nitide e per ora nessun esperto si è fatto avanti per dimostrare di cosa si tratti. Anche perchè- per quanto ne sappiamo- attualmente non ci sono satelliti o sonde in orbita attorno a Marte. Almeno, non mandati da noi…
Di immagine in immagine, i cacciatori di Ufo si sono poi imbattuti in un’altra ripresa quanto meno singolare. Il contesto è sempre il cratere Gale, nel quale Curiosity ha appena iniziato a muovere i suoi primi passi, dopo qualche settimana di ambientamento. In lontananza, il rover ha fotografato una roccia apparentemente come tante altre. Ma quando l’obiettivo va a stringere, la pietra spicca per le sue dimensioni e per la sua forma stranamente tondeggiante e regolare: sembra simile ad un igloo.
I più ardimentosi hanno riconosciuto in questa struttura un oggetto non naturale– forse un artefatto, magari proprio una base spaziale aliena. In questi casi, la fantasia vola. Ma anche ai più pragmatici viene da chiedersi se per caso Curiosity non si sia imbattuta– involontariamente- in qualcosa di molto più interessante di quei batteri extraterrestri che sta cercando su Marte…
SABRINA PIERAGOSTINI