Il Governo britannico avrà anche detto stop alle indagini sugli Ufo, ma l’Authority per l’aviazione civile non si è adeguata. Anzi, all’insaputa di tutti, negli ultimi anni ha collezionato una serie ininterrotta di rapporti, relazioni e dossier che riguardano insoliti oggetti volanti e la loro presenza nei cieli di Sua Maestà.
UN MISTERIOSO OGGETTO NEI CIELI DEL DESERTO DL MOJAVE
“Sono solo interessati agli avvistamenti che hanno avuto a che fare con la sicurezza dei voli in rapporto ai nostri aeromobili, non alle segnalazioni che arrivano dalla gente che crede di vedere cose strane in cielo“, ha spiegato David Clarke, il docente di giornalismo presso la Sheffield Hallam University che per primo ha ottenuto di aver accesso alla vasta documentazione ufologica custodita negli Archivi Nazionali.
Oggetto di analisi dell’ente che sovrintende all’aviazione civile, però, non sono esclusivamente i potenziali Ufo incontrati dagli equipaggi degli aerei, ma anche tutto ciò che di insolito ed inusuale osservano i controllori di volo a terra, negli aeroporti. Episodi per nulla rari, visto che rispondendo ad una domanda in materia, il direttore del corrispettivo inglese dell’Enav, Richard Daekin, ha ammesso che almeno una volta al mese “capita di vedere oggetti che non corrispondono agli schemi del normale traffico di volo.”
Grazie alla Legge sul diritto di Informazione, Clarke ha avuto modo di consultare il “Mandatory Occurence Reports“, una sorta di registro nel quale devono essere indicate tutte le anomalie. Risultato: dal dicembre 2004 all’ottobre 2010, nel database dell’Authority sono finite 10 denunce di velivoli non identificati. Insomma, di Ufo.
“Deakin ha detto che avviene un avvistamento al mese- ha detto il ricercatore. Mi sarei aspettato di trovare 80 segnalazioni in quel lasso di tempo, non 10. La domanda è: dove sono finite tutte le altre?” Già. Cancellate, dimenticate o che altro? Di sicuro, i casi di piloti che ammettono di aver fatto incontri inspiegabili mentre erano in volo sono meno rari di quanto non si immagini.
IL PILOTA DAVID HASTINGS, TESTIMONE DI UN AVVISTAMENTO UFO
Uno degli episodi più noti ha coinvolto l’inglese David Hastings e il suo co-pilota, David Patteson, mentre erano ai comandi di un Cessna Skymaster al di sopra del deserto del Mojave, negli Stati Uniti. Era il 9 settembre del 1985. “Stavamo ammirando l’alba, quando all’improvviso entrambi abbiamo notato come una pagliuzza, all’orizzonte, alle nostre ore 12″, racconta il comandante all’Huffington Post.
“Questa piccola luce è aumentata di dimensioni in modo estremamente rapido fino a che ci siamo accorti dell’enorme ombra che proiettava al di sopra di noi. Ma il fatto più stupefacente è che non emetteva alcun rumore, né produceva alcuna turbolenza o spostamento d’aria. Ci siamo guardati negli occhi dicendo:<Ma cosa diavolo è?>”
I due piloti, al quel punto, erano consapevoli che qualcosa stava volando accanto a loro, ma non riuscivano a vedere nulla. Concordarono che avrebbero capito qualcosa di più dall’esterno. Così Hastings andò sul retro del velivolo, afferrò la macchina fotografica e tornò ai comandi per scattare due foto sporgendosi dal finestrino. Tutto ciò che potè inquadrare dal mirino della macchina fu l’ala sinistra e il suolo sotto di loro.
Immaginatevi la sorpresa, quando- di ritorno a San Francisco- fecero sviluppare le foto e capirono di essersi imbattuti in qualcosa di veramente straordinario. “Una foto mostrava quello che mi aspettavo di vedere, l’ala dell’aereo e il terreno”- spiega Hastings. “Ma nella seconda, c’era quella cosa a forma di sigaro. Siamo da sempre convinti che non fosse un oggetto costruito dall’uomo. So che molti piloti, in Gran Bretagna, hanno avvistato degli Ufo, non mi stupisce. Mi sorprende invece che noi siamo riusciti a fotografarne uno.”
LA FOTO SCATTATA QUEL GIORNO DA DAVID HASTINGS
L’uomo ancora oggi ricorda che, nonostante fosse terrorizzato da quell’oggetto non identificato, la sua paura maggiore era legata alla possibilità di una collisione in volo. Fino ad oggi, dopo quasi 30 anni da quello scatto incredibile, nessuno ha potuto dimostrare che si trattasse di un falso. E nessuno ha mai potuto spiegare cosa abbiano davvero incontrato, quel giorno, i due piloti britannici in volo sul Mojave.
SABRINA PIERAGOSTINI