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Turismo ed Ufo, un settore in forte crescita

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Un tour tra gli enigmi dell’Antico Egitto, una gita fino ai limiti invalicabili dell’Area 51 o un viaggio alla scoperta di Crop Circle ed Ufo. Sarà pure un segmento di nicchia, ma sta crescendo di anno in anno: parliamo del turismo del mistero che spinge migliaia di persone ad attraversare oceani e a percorrere enormi distanze solo per la curiosità di vedere- con i propri occhi- le più famose località  legate alla teoria aliena.

UN'IMMAGINE SCATTATA DAL SATELLITE DELLA FAMIGERATA AREA 51

Tra le mete preferite, ovviamente, gli Stati Uniti che vantano alcuni dei luoghi-simbolo come Roswell, in New Mexico, teatro del più famoso Ufo crash della storia moderna, o per l’appunto la ben nota Area 51, la base militare del Nevada che celerebbe segreti inenarrabili. I “credenti” vengono qui perché sperano di scoprire ciò che ad altri è sfuggito o magari contano di avere un contatto diretto con gli E.T. In ogni caso, sono pronti a spendere cifre sostanziose per realizzare i loro sogni ufologici.

Tra le Nazioni nelle quali il turismo del mistero è in forte aumento spunta, non troppo a sorpresa, la Norvegia. In questa fetta della Scandinavia non mancano, infatti, i fenomeni in grado di solleticare la fantasia dei cacciatori di Ufo. Già negli anni ’50, ad esempio, circolavano da queste parti voci riguardo lo schianto di un’astronave aliena sull’isola di Spitsbergen, nell’arcipelago delle Svalbard.

Secondo la versione più diffusa, l’incidente sarebbe avvenuto nel maggio del 1946 e tra i rottami sarebbero stati trovati anche i corpi senza vita di alcuni alieni-proprio come sarebbe successo, l’anno seguente, nel luglio del ’47, a Roswell. A raccontare per la prima volta la storia di questo incredibile ritrovamento fu nel 1952 un giornale tedesco, il “Saarbrücker Zeitung”, presto ripreso da altri quotidiani in Germania.

LE ISOLE NORVEGESI DOVE SAREBBE AVVENUTO UN UFO CRASH

Alcuni caccia dell’aeronautica militare norvegese- si leggeva nell’articolo intitolato “A Spitsbergen è atterrato un disco volante”- avevano notato i resti dell’Ufo mentre sorvolavano l’isola: l’astronave aveva una forma tondeggiante, con i motori a reazione collocati attorno al diametro. In questa prima versione, non c’era traccia di equipaggio a bordo. Anzi, il disco volante veniva presentato come una macchina telecomandata dai Russi. Poi- chissà come e perché- a distanza di tempo è spuntato il dettaglio dei sette alieni carbonizzati.

Negli ultimi decenni, però, la Norvegia è balzata agli onori delle cronache ufologiche soprattutto per gli strani fenomeni luminosi registrati dagli anni ’80 ad Hessdalen, un villaggio a circa 120 chilometri a sud di Trondheim. I primi a riferire di questi avvistamenti furono proprio gli abitanti del posto che di notte vedevano i globi splendenti muoversi sopra le loro case e poi sparire all’improvviso dietro le montagne. Un mistero che ha  attirato anche fior di studiosi, a partire dai ricercatori della Scuola di Ingegneria e Scienze naturali di Østfold, che hanno posizionato una stazione di controllo con telecamera in funzione 24 ore su 24.

UNA DELLE COSIDDETTE "LUCI DI HESSDALEN"

Ogni anno, centinaia di appassionati arrivano così in questo angolo del nord Europa, non solo per ammirare i paesaggi mozzafiato o per pescare i salmoni, ma soprattutto per scrutare i cieli, alla ricerca di qualcosa di anomalo da osservare e da riprendere, nonostante da qualche anno si registri un netto calo di avvistamenti e non ci sia alcuna prova che si tratti di oggetti di provenienza aliena. Anzi, gli ultimi studi- come quelli  compiuti dall’astrofisico Massimo Teodorani- suggeriscono che quelle sfere di luce possano essere l’effetto dell’attività della ionosfera,  ad esempio emissioni di plasma- insomma,  energia pura.

E in Italia? Anche da noi non mancano i patiti del settore desiderosi di vedere- e di toccare con mano-  quello che leggono o vedono in Tv. Uno dei luoghi più attraenti, da questo punto di vista, è Torriglia, la cittadina sopra le alture di Genova dove si sarebbe verificato il rapimento alieno del metronotte Pierfortunato Zanfretta, l’addotto più famoso del Bel Paese.

IL CONVEGNO DI TORRIGLIA SI TERRÀ IL 15 E 16 SETTEMBRE

Proprio qui, nel prossimo fine settimana, un convegno ripercorrerà l’intera vicenda, ancora così controversa, alla presenza di alcuni dei più noti esperti nazionali. Ma sarà anche l’occasione per presentare un libro che potrebbe diventare il Lonely Planet dell’ufologia. “Turisti per Ufo”, a cura del giornalista Flavio Vanetti insieme a Sara Caffulli e Ottavio Daviddi, spiega come raggiungere le principali località ad alto interesse alieno,  cosa vedere e dove soggiornare. Le mete- guarda caso-  sono 51,  in omaggio alla famigerata base del Nevada.

SABRINA PIERAGOSTINI

 

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