21 dicembre 2012. La data fatidica che i Maya avrebbero indicato come giorno della fine del mondo si avvicina. Se ne sente parlare ormai da mesi, in modo a volte quasi ossessivo. Eppure, il misterioso popolo del Centroamerica non è l’unico ad aver predetto un simile evento di portata planetaria in concomitanza con il ritorno degli Dei. Ne sono piene anche le tradizioni dei Nativi Americani– i Pellerossa, per intenderci.
“È vero, ce ne sono molte e sono relative soprattutto agli Hopi, una tribù del sud-ovest americano. Gli Hopi hanno ricevuto questi insegnamenti, scolpiti su roccia, da un ‘kachina’- per loro i kachinas sono i ‘grandi maestri’ – detto Kachina Massau , una sorta di avatar che scende sulla Terra e dona loro un corpo profetico diviso in due tronconi, uno che riguarda il popolo Hopi e uno che riguarda l’intera umanità.”
A parlare è Enzo Braschi, l’attore reso celebre dal personaggio del “paninaro” nel fortunato programma tv “Drive In” e protagonista di tanti film. Ma dietro i panni del comico, si nasconde un grande esperto della cultura di questi popoli. Laureato in filosofia, con una tesi sulla spiritualità dei Nativi Americani delle Grandi Praterie, Braschi oggi è uno dei pochi “visi pallidi” ammesso alle loro cerimonie più sacre. Quindi, la sua è una conoscenza molto profonda.
“Ci sono stati dei riscontri a queste profezie, ad esempio a tutte quelle che parlavano dell’arrivo dell’uomo bianco, che avrebbe portato pali dai quali passa la voce, le rotaie, il treno… “, mi spiega. Alcune di queste visioni del futuro sono molto curiose. “Infatti, una dice : <Ci sarà un tempo in cui i Bianchi porteranno i capelli lunghi e professeranno l’amore per Madre Terra come noi> e si riferivano agli hippy. Addirittura un’altra dice che un giorno le donne accorceranno le loro gonne… Quindi davvero molto attuale! Ma macrocosmicamente previdero anche l’avvento del Nazismo e la bomba atomica su Hiroshima.”
Non solo. Anche gli Hopi, nel loro corpus profetico rivelato da questa entità scesa dal cielo, parlano di un avvicendamento di mondi diversi. L’attuale, quello che per loro era il ‘quarto mondo’, starebbe per finire. “Videro l’arrivo di un quinto mondo- conferma Enzo Braschi- ma non in modo cruento. L’Armageddon, se così vogliamo chiamarlo, è il conflitto tra materialismo e spiritualità, ovvero segna il decadere di vecchi valori e codici che ormai hanno fatto il loro tempo, per l’inizio di una nuova spiritualità che ci vedrebbe tutti correlati e uniti, proiettati in un futuro di veri fratelli, non più in competizione gli uni con gli altri.
In fondo però è lo stesso concetto espresso dai Maya, anche se i due popoli non si sono mai conosciuti. Anche loro individuarono il crollo di un quarto sole e l’avvento di uno nuovo, il quinto, dopo la fine del ‘Lungo computo’, che durava 5125 anni: infatti inizia nel 3113 e finisce, simbolicamente, nel 2012. Ma non è la fine del mondo. È la fine di un modo comportamentale e di un mondo troppo materiale. Guarda caso, la ‘Valle dei nove inferni’, come la chiamavano gli Hopi, parte nel 1492 mentre il ‘Tempo dei 13 cieli’ incomincia proprio nel 2012…”
Una profezia dunque rassicurante, che annuncia un nuovo periodo di pace e di unità tra tutti gli esseri umani, ma anche il ritorno imminente sulla Terra degli stessi Kachinas. Sembrano riecheggiare le parole di tanti altri testi sacri che proclamano l’avvento prossimo di un dio. Divinità che nelle diverse culture spesso assume caratteristiche così umane da far pensare che si tratti di una creatura in carne ed ossa proveniente, forse, da altri mondi o da altre dimensioni, come sostiene la Teoria degli Antichi Astronauti.
“Bè, Massau è un kachina e i Kachinas sono messaggeri del Popolo delle Nuvole. I Maya li chiamavano Moxul– che vuol dire ‘guardiani’- gli Antichi Egizi invece Neteru, che significa sempre ‘guardiani’, i Sumeri citavano gli Anunnaki (“Coloro che dal cielo scesero sulla Terra”), nella Bibbia si parla di Elohim, i Dogon del Mali sub-sahariano li chiamano Nommu…
Compare un riferimento simile anche tra i Cherokee e tra le altre etnie dei Nativi Americani: c’è sempre stato un grande rapporto con il sopra e la Terra era lo specchio del sotto. Nello specifico, gli Hopi dicono che i Kachinas sono stati i primi maestri che hanno portato i dettami della civiltà e che ci hanno insegnato la fratellanza, che poi è il messaggio salvifico di ogni religione”.
Insomma, ci sarebbe una sorta di “fil rouge” che collega– nonostante le distanze nello spazio e nel tempo- civiltà sorte in diversi continenti e in diverse epoche? “Secondo me, sì- afferma sicuro Braschi. “C’è un filo conduttore che mi fa capire che è effettivamente reale quello che viene detto nelle varie mitologie, che mitologie non sono. Se dicono le stesse cose gli Inca, i Maori, gli aborigeni australiani, i testi sacri tibetani, i Dogon, i Maya, gli Aztechi… credo ci sia qualcosa. Non si conoscevano, non parlavano la stessa lingua, però ci hanno lasciato uno stesso corpo profetico di insegnamenti.
Non dimentichiamoci poi che c’è un’altra stele maya venuta alla ribalta della cronaca da poco, anche se ritrovata molti anni fa, sempre in Messico, dove si annuncia che ci sarà la fine di un mondo- non del mondo- ma anche l’avvento di un grande maestro delle stelle che verrà, non credo per esigere il conto- cosa che potrebbe pretendere, visto quello che abbiamo fatto al pianeta e a noi stessi- ma per ristabilire un ordine morale, per insegnare di nuovo che dobbiamo rispettare ogni forma di vita.
I Nativi Americani dicono: <I Popoli delle stelle ritorneranno perchè sono ansiosi di farci comprendere che dobbiamo superare tutte le barriere razziali, religiose, linguistiche per ricollegarci gli uni agli altri, per riunirci a Madre Terra e alle stelle, così da avere accesso al mondo superiore, quello spirituale. Saremmo molto attesi da loro, se smettessimo di essere così stupidi.”
Mentre i Maya hanno fissato una data- quel 21 dicembre 2012 tanto vicino- nelle profezie Hopi invece manca il giorno esatto in cui inizierà questa nuova fase dell’Umanità. Ma il kachina Massau ha lasciato detto quali saranno i segnali per capire che il momento è giunto. “Una delle ultime profezie dice che ci saranno due segni principali”- dice Enzo Braschi.
“Il primo: quando la luna comparirà sulla Terra. Forse è un riferimento ai tanti Crop Circle che riportano il disegno della falce lunare. Il secondo: quando una cometa tornerà. Molti pensano alla cometa Hale-Bopp, già passata nel 10.500 a. C quando dicono che scomparve Atlantide, poi ancora duemila anni fa per la nascita del Cristo e molto di recente, nel 1997.”
Altri interpreti, invece, associano la “Blue Kachina”- questa stella che annuncerà il ritorno degli Dei- alla cometa appena scoperta dagli astronomi, chiamata Ison. È già entrata nel nostro sistema solare e sarà visibile nel nostro emisfero con un normale telescopio dal mese prossimo. Ma poi, dopo essersi avvicinata in modo straordinario al Sole, dovrebbe diventare così luminosa da poter essere ammirata ad occhio nudo in pieno giorno per due mesi, dal novembre 2013. Se davvero questo fosse il segnale, bè, mancherebbe poco.
“Per gli Hopi, questo corpo celeste in realtà è fatto da entità spirituali che possono assumere forma umana. Così i Kachinas torneranno nelle piazze degli antichi Pueblos e danzeranno togliendosi la maschera e mostrando le loro vere sembianze. Questo perché da sempre queste creature, nelle cerimonie sacre, vengono impersonate da Hopi che danzano con maschere terribili. Gli Hopi dicono:< I Kachinas sono brutti, ma non bisogna amare solo ciò che appare bello, ma ciò che è bello dentro anche se l’aspetto esteriore non lo è> .
Infatti Kachina Massau non era per niente attraente: era piccolo, con grandi occhi e mi fa pensare fosse un alieno Grigio che si è manifestato loro! Dunque l’avvento dovrebbe essere imminente, come ho detto in un libro che ho scritto poco tempo fa, intitolato ‘2012: l’anno del contatto’. Ribadisco: non sarà la fine del mondo, ma l’inizio di una nuova era. Quindi spero che i Kachina o i Neteru o gli Anunnaki si facciano vivi e ci rimettano un po’ insieme.
Credo che l’umanità sia pronta, c’è una massa critica in aumento, ci sono sempre più persone consapevoli che i vecchi valori hanno fatto il loro tempo e che dobbiamo rimpossessarci di noi stessi. Inoltre l’era dei Pesci sta finendo e comincia quella dell’Acquario: dobbiamo la luce per illuminare il mondo. È venuto il Cristo, sono venuti tanti avatar a mostrarci la via dello spirito, ma ora spetta a noi.”
SABRINA PIERAGOSTINI