Clayton South, Australia. È il 6 aprile del 1966. Una giornata come tante, in questa cittadina nello stato di Victoria, alle porte di Melbourne. Molti studenti della Westall School sono in cortile, per la lezione di ginnastica. Ma alle 11 di quella tiepida mattina accade qualcosa, che rimarrà indelebile nella loro memoria. Un evento incredibile, ritenuto uno dei più importanti avvistamenti di massa mai avvenuti nella storia dell’ufologia. Il “caso Westall“, per l’appunto.
- UN GIORNALE DELL’EPOCA TITOLA SUL MISTERIOSO CASO DI WESTALL
Davanti a duecento ragazzini sbigottiti e ai loro altrettanto spaventati professori, appare un oggetto volante sconosciuto che compie un preciso percorso sopra le loro teste: si muove da destra verso sinistra, si ferma, scende verso gli alberi, poi risale e schizza via, in direzione sud, verso una riserva naturale, il Grange, dove spesso la scuola organizza corse campestri e gare sportive.
In una sorta di isteria collettiva, i ragazzi corrono per inseguire quella strana cosa in cielo che sembra tanto un disco volante, come quelli visti in tv o al cinema. Corrono e arrivano nel parco appena in tempo per vederlo atterrare nella radura. Solo una di loro, però, Tanya, spinta dalla curiosità si avvicina all’Ufo a terra, mentre i compagni rimangono impietriti fino a quando non lo rivedono decollare e sparire all’improvviso.
Trovano Tanya svenuta e vengono chiamati i soccorsi. “Nessuno l’ha più incontrata da allora, non è più tornata in classe“, raccontano ora quegli adolescenti diventati uomini e donne di mezza età, ma con ancora negli occhi quelle scene stupefacenti. Le loro testimonianze sono state raccolte in un documentario, “Westall ’66, un mistero Ufo di periferia”, che ha cercato di fare luce su questo fenomeno subito insabbiato dalle autorità.
Perchè è esattamente quello che accadde, come i testimoni ancora oggi ricordano in modo nitido. Graham Simmonds, all’epoca capitano della scuola, vide due forestieri– uno dei quali in divisa- pretendere la consegna della macchina fotografica con la quale un’insegnante aveva scattato decine di foto all’oggetto misterioso, dalla forma circolare, dotato di una sorta di cupola e di color argenteo.
UNA RICOSTRUZIONE DI QUANTO ACCADUTO NEL 1966
Gli ex-studenti, rintracciati ed intervistati dal ricercatore Shane Ryan, danno la stessa concordante versione. “So cosa ho visto, non era sicuramente un aereo e neppure un pallone meteo”, dice Jeff Holland, ex studente della Terza A. “Tutti urlavano: c’è un disco volante! Ed era vero, l’ho visto anch’io ed era proprio un disco volante…”, aggiunge la compagna Terry Peck che ricorda ancora i segni dell’atterraggio scoperti nel Grange: “L’erba era schiacciata, di colore giallo, forse c’erano anche delle bruciature.”
Nel pomeriggio, a scuola fu convocata un’assemblea straordinaria. Agli studenti venne assicurato che non era successo niente e che niente dovevano dire. Anche la troupe televisiva di Channel 9, subito intervenuta per coprire l’evento, riuscì a fare poche interviste ai ragazzini prima di essere frettolosamente cacciata via. Caso strano, il filmato ripreso quel giorno è andato perso: tra le migliaia di bobine conservate dall’emittente, proprio quella è vuota e nessuno sa che fine abbia fatto la pellicola.
Il documentario, trasmesso da Sci Fi e diretto da Rosie Jones, giunge ad una conclusione prevedibile: c’è stato un complotto, ordito dalle autorità, per mettere a tacere i testimoni e cancellare il ricordo dell’Ufo di Westall. La scomparsa del video non è l’unica prova. Infatti, non esiste un solo documento ufficiale del governo, dell’esercito o della polizia australiana (accorsa sul posto) su quanto accaduto in questo sobborgo di Melbourne, come se non fosse mai avvenuto alcunchè.
Una copertura totale, un insabbiamento continuo condotto, secondo gli autori della ricerca, con l’aiuto degli Usa. Gli sconosciuti che sequestrarono la macchina fotografica sarebbero stati agenti americani travestiti. E forse proprio negli Stati Uniti, negli archivi segreti tenuti ancora ben chiusi da tutte le amministrazioni che si sono susseguite, sono custoditi gli X-file relativi a questo clamoroso caso ufologico. Ufficialmente mai esistito, ma scolpito per sempre nella mente di chi vi ha assistito quasi 50 anni fa.
I TESTIMONI OGGI: RICORDANO ANCORA QUELL'AVVISTAMENTO CHOC
Del caso Westall, si è occupata ieri la trasmissione radiofonica americana “Angels Lighthouse“. Intervistando la regista del documentario, la conduttrice di questo popolare programma incentrato su fenomeni paranormali ha rivolto un appello a coloro che sono in possesso di informazioni, dirette od indirette, per scoprire- finalmente- tutta la verità .
SABRINA PIERAGOSTINI
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