Acqua. In forma liquida e in quantità abbondante. Ecco cosa ci sarebbe sulla superficie di un pianeta extrasolare, una super-Terra distante da noi “solo” 42 anni luce, nella costellazione Pictor (nell’emisfero meridionale) e dotata di quell’elemento essenziale per la vita. L’acqua, appunto.
NELLA GRAFICA, ECCO COME POTREBBE APPARIRE HD40307g
Questo mondo alieno grande sette volte il nostro, individuato nel 2008, stuzzica la fantasia dei ricercatori anche per un altro motivo: tra i tanti pianeti trovati finora, questo sembra il primo ad avere un clima somigliante a quello terrestre in virtù della sua posizione rispetto alla stella di riferimento che gli consente- proprio come accade quaggiù- un’alternanza notte/giorno.
Il nome, come sempre, è una sigla quasi impronunciabile: HD40307g. Ma dietro questo insieme di cifre e lettere si cela una realtà intrigante. Fa parte di un sistema solare composto da 6 pianeti ed orbita nella zona adatta alla vita, la “Goldilocks Zone“, dove la temperatura, nè troppo elevata, nè troppo bassa, consente all’acqua di mantenersi liquida, senza evaporare o congelare. E se i dati analizzati e resi noti ora dagli scienziati sono esatti, sulla superficie di HD40307g di acqua ce ne sarebbe parecchia.
Ma non solo. Tra le centinaia di pianeti catturati dai telescopi, fino ad oggi solo due – incluso questo- molto probabilmente ruotano attorno al proprio asse, così da sperimentare il ciclo notte/giorno. Tutti gli altri, invece, mostrano perennemente la stessa faccia alla luce e hanno sempre lo stesso lato in ombra. Ma l’alternanza notte/giorno aumenta le possibilità che ci sia un ambiente favorevole alla vita, come si legge nel resoconto ufficiale pubblicato sulla rivista di Astronomia e Astrofisica.
La scoperta è frutto di una collaborazione tra i team dell’Università britannica di Hertfordshire e di quella tedesca di Goettingen. I ricercatori hanno elaborato i dati provenienti dall’Harps, il “cacciatore di pianeti” che fa parte dell’European Southern Observatory di La Silla, in Cile, puntato verso le costellazioni dell’ emisfero australe. “È un sistema solare radicalmente diverso dal nostro”, ha affermato Mikko Tuomi. “I pianeti non sembrano passare allineati davanti alla loro stella, come accade nel nostro.”
LO STRANO SISTEMA SOLARE NELLA COSTELLAZIONE PICTOR
L’astro, denominato HD40307, ha circa il 77 per cento della massa del nostro sole ed è vecchio 4.5 miliardi di anni. Attorno orbitano, come dicevamo, 6 pianeti: di questi, 5 sono a meno di 37 milioni di chilometri, mentre HD40307g è il più esterno e si trova a 53 milioni di chilometri. Quindi, sono molto più vicini al loro sole di quanto non lo sia il pianeta più interno del sistema solare, Mercurio, che orbita ad una distanza di 58 milioni di chilometri- così prossimo da “bollire”, raggiungendo temperature pari a 800 gradi Fahrenheit.
Ma la stella in questione è più debole del Sole e quindi non ha sufficiente calore per abbrustolire i suoi pianeti, tutti molti più grandi della Terra, da 3,5 a 9,5 volte. In particolare, HD 40307g dovrebbe godere di un clima accettabile e percorrere la sua orbita attorno al suo sole in circa 200 giorni. Gli astronomi ipotizzano che abbia un nucleo roccioso e un’atmosfera sottile, immaginandolo come una specie di “mini-Nettuno”.
“Tutti questi elementi potrebbero significare che HD 40307g è in grado di supportare la vita“, ha detto il co-autore della scoperta, Hugh Jones, dell’Università di Hertfordshire. “Questa super-Terra o magari qualche luna in orbita attorno ad essa potrebbe essere abitabile“. E forse- chissà- persino abitata…
SABRINA PIERAGOSTINI
VIDEO