Alla fine è arrivato. Il 21 dicembre 2012 è qui- e ci siamo anche noi. Salvi, illesi e sollevati. Il mondo va avanti: non c’è stata l’Apocalisse e neppure un piccolo disastro. Niente di niente. Certo, la giornata è ancora lunga: ci vorranno ancora molte ore prima che scatti ovunque l’alba del 22 dicembre. Ma ci possiamo sbilanciare: i Maya si sono sbagliati…
O meglio, si sono sbagliati tutti coloro che hanno voluto interpretare come foriera di sventure cosmiche la cosiddetta “profezia” che poi profezia non è. Per quel popolo antico ormai scomparso la conclusione del 13esimo baktun del calendario del “Lungo Computo” segnava solo la fine di un ciclo della durata di circa 5125 anni. Ma preludeva anche all’inizio di un nuovo ciclo, nella visione circolare del tempo che caratterizza la loro cultura.
“Quella della fine del mondo è una colossale sciocchezza– dice il sociologo Roberto Pinotti, segretario del Centro Ufologico Nazionale. “I Maya non ne hanno mai parlato. Ma hanno detto che al termine di quel ciclo sarebbero ritornati gli dei. Ora dobbiamo capire cosa intendessero loro con la parola dei. È un dato di fatto che negli ultimi tempi gli avvistamenti Ufo sono aumentati. Ed è un dato di fatto che sempre più Governi stanno rendendo pubbliche le loro conoscenze in materia.”
Dunque, questa data fatidica nasconderebbe un altro significato: indicherebbe la fine di un’era- quella dell’ignoranza- e il sorgere di un’altra- quella della rivelazione. Dove a rivelarsi sarebbero gli “dei” dell’antichità, in realtà Visitatori spaziali adorati come divinità dai popoli del passato e ora pronti a manifestarsi di nuovo all’umanità più consapevole. I Maya li chiamavano dei, noi oggi li chiamiamo Extraterrestri. Ma è davvero possibile uno scenario fantascientifico del genere? Anche tra i ricercatori alternativi e gli ufologi non c’è accordo.
“Io non vedo il motivo che gli Alieni si palesino a noi- dice sicuro Maurizio Baiata, giornalista e scrittore che con entità di altri mondi racconta di aver avuto un contatto diretto.”Non ne sussistono le condizioni. Ammesso che esista davvero una Federazione Galattica i cui emissari prima o poi vengano a comunicare con noi per dirci che non siamo soli e che siamo tutti figli dello stesso Dio, bè, ho l’impressione che dovremo aspettare ancora molto.
Credo che loro stiano attendendo non che l’umanità sia pronta, ma che arrivi al suo livello più basso, al punto peggiore della sua involuzione, per fare poi un intervento che non sarà di natura salvifica, ma in stile ‘a livella di Totò. Per chiarire le cose, per dirci: voi non vi siete saputi comportare su questo pianeta, sappiate che adesso siamo qui noi per mettere tutto a posto.”
Una visione drammatica, non condivisa da un altro ricercatore: Pablo Ayo. “Io credo che si manifesteranno. Vedo la gente più sensibile e più aperta su certi discorsi, come l’esistenza di altre intelligenze, la necessità di vivere in armonia con il pianeta, l’idea che ci sia un’energia che lega tutti gli esseri umani. Sono discorsi che coloro che sono entrati in contatto con gli Extraterrestri conoscono bene, perchè sono gli Alieni stessi a farli. Pensare al 21 dicembre 2012, sentire che ci sono delle date nelle quali l’umanità deve trovarsi unita e pronta potrebbe essere molto importante.”
“Io non dico che debba accadere- sostiene invece Pino Morelli, ufologo e promotore dell’International XCongress che ogni anno si svolge a Pescara. “Io dico che sta già accadendo. C’è una nuova consapevolezza che se da un lato è macchiata da una visione Newage, dall’altro sta portando molte persone ad una ricerca interiore, su un cammino spirituale. Ci sono state molte aspettative su questa data, troppe, ma qualcosa sta davvero cambiando. E ce ne accorgeremo presto, visto che quest’anno è ormai agli sgoccioli.”
SABRINA PIERAGOSTINI