In tanti lo hanno visto– un numero sempre più crescente- soprattutto in alcune zone degli Stati Uniti. Ecco perchè un dottorando dell’Università statale della Pennsylvania ha deciso di mappare la presenza, sul territorio nordamericano, del timidissimo ed elusivo Bigfoot– l’uomo scimmia, del quale ad oggi la scienza contesta l’esistenza.
LA MAPPA DEGLI AVVISTAMENTI DEL BIGFOOT NEGLI USA
Joshua Stevens ha elaborato al computer le informazioni raccolte dal BFRO ( l’organizzazione che riunisce i ricercatori sul campo delle tracce del Bigfoot) utilizzando un software che ha permesso di visualizzare sia la diffusione geografica degli avvistamenti sia delle segnalazioni nel tempo.
“Si nota subito che non c’è un’equa distribuzione. Ci sono aree precise nelle quali gli avvistamenti sono incredibilmente frequenti, nonostante la popolazione sia molto scarsa “, ha spiegato lo studioso. “Al contrario, in alcune delle zone più densamente popolate, gli incontri con queste creature sono assolutamente rari. La conformazione del territorio e il tipo di habitat sembrano giocare un ruolo importante nella distribuzione dei resoconti di avvistamenti.”
Insomma, Bigfoot, Sasquatch, Skookum, Skunk Ape ( i nomi usati, negli Stati Uniti, per indicare questi esseri a metà strada tra l’uomo e la scimmia) eviterebbero con cura i centri abitati e le strade trafficate, prediligendo foreste intricate e montagne impervie: proprio come sostengono i criptozoologi convinti che si tratti davvero di un tipo di ominide rimasto parecchio indietro, rispetto a noi, nella linea evolutiva.
“La gente è molto disinformata, crede che tutte le terre emerse siano abitate da noi umani. Invece non è così: popoliamo solo la metà dei territori del pianeta. L’uomo non ama vivere nelle giungle o nei luoghi paludosi. Lì ci vivono loro, questi primati umanoidi in grado di camminare eretti. Non ho dubbi che esistano davvero”, dice ad esempio Lloyd Pye, che affronterà l’argomento nel Meeting Internazionale di Esobiologia organizzato da Extremamente insieme al Comune di Segrate per il 28 e 29 settembre.
UN'IMMAGINE TRATTA DAL FILMATO DI PATTERSON E GIMLIN, NEL 1967
La mappa creata da Joshua Stevens- basata su circa 90 anni di segnalazioni ( dal 1921 al 2012)- mostra un’elevata concentrazione di avvistamenti negli Stati del nordovest che si affacciano sul Pacifico, ma anche nella River Valley dell’ Ohio e del Mississippi, nelle aree centrali della Florida e sui monti della Sierra Nevada. Dal punto di vista cronologico, le massime punte coincidono con la fine degli anni ’70, dopo la diffusione del famoso filmato di Gimlin e Patterson, e poi tra il 2000 e il 2009.
Da parte sua, però, il ricercatore non si sbilancia sulla credibilità di questi avvistamenti. “Non sono convinto del fatto che dei discendenti del Gigantopiteco stiano giocando a nascondino con noi. Ma se gente rispettabile come la primatologa Jane Goodall ritiene che ci sia qualcosa di vero dietro la leggenda, allora valeva la pena di preparare la mappa”, ha detto Stevens. La Goodall, alcuni anni fa, aveva infatti ammesso, durante un programma televisivo, di credere all’ esistenza del Bigfoot.
Finora, i reperti attribuiti al fantomatico uomo-scimmia americano si sono rivelati- ad un esame più approfondito- appartenere ad altri animali molto meno inquietanti: alci, orsi, persino mucche. Suscitano molti dubbi anche le centinaia di video e foto che lo avrebbero immortalato. Le analisi sul suo DNA– risolutive, a detta della veterinaria texana che le ha effettuate- hanno lasciato freddini persino i più entusiasti della materia.
Insomma, a tutt’oggi non ci sono prove definitive ed incontrovertibili dell’esistenza di questa strana creatura. Eppure, stando alla carta geografica degli avvistamenti, dovrebbero essere centinaia gli esemplari sparsi per le zone più impervie degli States. Ma ora almeno i cacciatori di Bigfoot sanno dove andarlo a cercare: basta consultare la mappa. Una conferma indiretta della sua affidabilità è già arrivata: l’ultima segnalazione giunge proprio dall’Ohio.
Ad aver incrociato, sulla sua strada, una creatura alta, robusta , completamente rivestita da una folta pelliccia ma che camminava eretta come un uomo, è una signora di Geneva, sulle sponde del Lago Erie. Al giornale locale- il Columbus Dispatch- Debbie Sherman ha raccontato, ancora scossa, l’incredibile incontro con quello che ritiene essere uno Sasquatch mentre, qualche notte fa, rientrava a casa dopo una serata con gli amici.
UN' ENORME IMPRONTA SCOPERTA NEL FANGO, IN OHIO
“Ho visto qualcosa in un campo. Non ho capito subito di cosa si trattasse: era molto robusto e ritto su due piedi. Ed era molto, molto grosso”, ha riferito ai reporter. “Io stavo guidando e quell’essere coperto di peli e muscoloso mi si è avvicinato lateralmente, tanto che ho rallentato nel timore di un impatto. Ma di colpo, è scomparso“.
Una volta a casa, la donna ha contattato la Southeast Ohio Society for Bigfoot Investigation, raccontando la sua disavventura. “Siamo andati a controllare nel punto in cui è avvenuto l’avvistamento”, hanno poi riferito al giornale i due investigatori dell’associazione, Steve Blair and Rich Washington.”Abbiamo trovato delle tracce nel fango, lunghe 43 centimetri e larghe 20: qualcuno ha camminato su quel campo. E c’era anche qualcosa che assomigliava ad una tana.”
Non è il primo caso, in questa zona: nel marzo e nel luglio del 2011, altri cittadini raccontarono di essersi trovati a tu per tu con grosse creature pelose. Anche un parente della signora Sherman, nel 1985, avrebbe visto un Bigfoot ad Harpersfield, sempre nella contea di Ashtabula. All’epoca, la donna non aveva creduto ad una sola parola di quella storia. “Adesso, non ne sono più così sicura“, ha ammesso.
SABRINA PIERAGOSTINI