“C’è un continuo, graduale avvicinamento da parte di questa aviazione esterna. Nell’arco di una ventina d’anni, c’è stato un sensibile aumento del materiale visivo: ciò è dovuto certamente alle nuove tecnologie di ripresa e al web, ma anche ad una maggiore intensità della manifestazione. È in corso un processo che, secondo me, sta portando ad un possibile contatto con l’umanità.” Dopo lunghi anni di ricerche, è questa la conclusione alla quale è giunto Pier Giorgio Caria, documentarista ed ufologo.
I suoi film, incentrati su Oggetti Volanti Non Identificati, Crop Circle e misteri vari, sono stati trasmessi da molte emittenti in giro per il mondo: dalla francese Planete Tv, a Canal Infinito in Argentina, da I-cable di Hong Kong all’araba Al Majd, passando da Rai ed History Channel. Immagini eccezionali, spesso esclusive, che Caria ha attentamente studiato. Alcuni casi lo hanno persuaso che esista davvero un’aviazione esterna– insomma, non terrestre- in contatto con noi.
“Da un punto di vista tecnico, io affronto il tema come documentarista, quindi devo trovare le prove di quello che dico: il materiale filmato viene sottoposto ad analisi, ma questo non è sufficiente per arrivare a capire la bontà e la genuinità di un caso”, mi ha spiegato quando l’ho incontrato a Firenze, durante il Convegno UFO Evidence organizzato dal GAUS. “Serve un’indagine a 360 gradi, per valutare anche l’ambito sociale nel quale il fenomeno avviene e la persona che ha realizzato il filmato. Solo dopo si procede all’ esame tecnico anche sul materiale.”
Nella ridda sempre più caotica di video caricati in rete- falsi creati ad arte ed altri forse involontariamente, bufale ed errori- Pier Giorgio Caria ha trovato (come il classico ago nel pagliaio) quelli che ritiene assolutamente reali e meritevoli di approfondimento. “Sicuramente lo è il materiale messicano, prodotto negli anni ’90 dai cosiddetti Vigilantes. Ho avuto modo di conoscerli personalmente, anzi, ho anche partecipato in diretta ad alcuni avvistamenti. L’indagine è stata fatta in modo canonico, esaminando filmati, contesti, situazioni e persone”, mi spiega.
Ma a lasciarlo senza parole, sono stati dei video frettolosamente archiviati come fasulli: quelli di Yalcin Yalman, un turco che per circa 10 anni, in diversi momenti, ha ripreso strani oggetti volanti a forma di boomerang . “Io e Jaime Maussan- il famoso ricercatore messicano- siamo stati da lui per alcuni giorni. Anche noi abbiamo visto delle luci particolari in cielo. Yalcin mi ha regalato, a titolo gratuito, le sue immagini che in Turchia hanno scatenato una grande polemica.”
Nei vari filmati, si vedono delle presunte astronavi, luminose, di aspetto metallico, fluttuare nel buio. “A seconda del tipo della ripresa, incredibilmente si vedono anche le cabine di questi mezzi e all’interno di questi Ufo si vedono persino le teste e i volti degli occupanti. E sembrano i classici tipi definiti grigi. Non solo. Inizialmente, gli scienziati hanno dichiarato questi filmati artefatti, realizzati con modellini o trucchi digitali. Ma hanno dovuto ricredersi: quando hanno avuto il materiale originale, hanno ammesso che non sanno di cosa si tratti, ma sicuramente quegli oggetti sono di grandi dimensioni e volano in cielo. Quindi, questo è davvero un caso importante.”
Non solo la Turchia. Anche l’Italia ha avuto ed ha, attualmente, la sua parte negli avvistamenti di oggetti di origine non ben chiara e contatti con entità apparentemente non di questo pianeta. “È vero- conferma il ricercatore- anzi direi che il nostro Paese è molto importante nello scenario dell’attività di questa aviazione esterna. Abbiamo nomi di grande rilevanza: Eugenio Siragusa, Giorgio Dibitonto, Antonio Urzi e altri casi minori che dimostrano che questi esseri sono interessati a noi.”
Pier Giorgio Caria cita Antonio Urzi, personaggio molto discusso dell’Ufologia nostrana: davanti alla sua videocamera sono apparse astronavi aliene di ogni foggia e dimensione diventate le protagoniste di decine e decine di filmati. Non tutti- per dirla con un eufemismo- giudicati credibili. Anche il documentarista si è avvicinato a lui con molti dubbi. “Siamo esseri umani, tutti abbiamo le nostre carenze e le nostre incongruenze. E anche Antonio Urzi purtroppo rispetta questo clichè”, mi dice con un sorriso. Ma aggiunge: “Io stesso però sono stato testimone del fenomeno.”
Anche Caria, insieme ad Urzi, avrebbe visto materializzarsi degli Ufo: in Italia, negli Stati Uniti, in Messico, in Sudamerica. “L’esperienza è stata assolutamente reale. E le immagini che abbiamo sottoposto ad analisi, anche in laboratori americani, hanno dimostrato che non si tratta di trucchi, ma di veri oggetti di ampie dimensioni. Ho studiato i video per 5 anni e considero quello di Urzi un caso molto significativo
Sempre Pier Giorgio Caria ha prodotto una straordinaria docu-fiction su una vicenda altrettanto straordinaria che avrebbe coinvolto un centinaio di nostri connazionali, tra il 1956 e il 1978: il famoso Caso Amicizia, ritenuto uno degli episodi di contattismo di massa più incredibili mai avvenuti al mondo. Un gruppo di Alieni, tanto simili a noi da essere quasi indistinguibili, avrebbe rivelato ad un circolo ristretto di uomini e donne di diversa estrazione sociale e culturale la loro origine non terrestre condividendo esperienze e conoscenze. Alcuni dei testimoni oculari di quella sorprendente vicenda conservano ancora foto, filmati e ricordi di quegli anni.
“Un caso importantissimo- conferma Caria- che ha generato, fortunatamente, ancora materiale originale. Tantissimo è andato perso, però, perchè queste persone lo regalavano, lo davano al primo che arrivava. Io ho avuto delle bobine, sia di audio sia di pellicola, e anche foto originali dell’epoca. Ho conosciuto alcuni dei protagonisti, ne sono diventato anche amico, come il compianto professor Breccia, Gaspare De Lama e tanti altri che non si sono voluti rivelare.
Li ho incontrati, ho parlato con loro sia telefonicamente sia via mail, ma non hanno voluto apparire, per motivi di sicurezza personale, ambito sociale e così via. A mio avviso, un caso straordinario di contatto dove si sono verificate delle situazioni poco felici. Tutto è finito per litigi, discussioni, problemi umani. Ma è un caso assolutamente reale che ha retto alla prova analitica.”
Per molti, una specie di esperimento per testare le reazioni umane di fronte ad una rivelazione tanto scioccante. Potrebbe essere stato una sorta di preambolo di quanto, un giorno- magari molto prossimo- tutti noi potremo vivere in prima persona? “Prossimo? Difficile dirlo, io non do mai date perchè una cosa ho capito nella vita e nello studio di questa realtà: loro rispettano il nostro libero arbitrio. Quindi dipende molto anche da noi. Perché, per i dati tecnici in nostro possesso, se fossero state civiltà violente ci avrebbero conquistato in 5 minuti…”
SABRINA PIERAGOSTINI