Viva, morta o X? C’è confusione, anche tra gli astronomi più quotati al mondo, sulla sorte di Ison. C-2012 s1, pomposamente definita “la cometa del secolo”, resta un’enigma. Potrebbe essersi completamente disintegrata, potrebbe essersi conservato un piccolo nucleo… Ancora non si sa con certezza. Tanto che Karl Battams, astrofisico del Naval Research Laboratory, l’ha ribattezzata “la cometa di Schroedinger”, perchè (al pari del gatto del paradosso quantistico) sembra essere, nello stesso tempo, viva e morta…
DAL TELESCOPIO SPAZIALE SOHO, UNA DELLE ULTIME IMMAGINI DI ISON
Gli scienziati sono comunque d’accordo su un punto: non la vedremo brillare più luminosa della Luna piena nei cieli di Natale. Saremo fortunati se riusciremo a coglierne l’ultimo bagliore, armati con un buon cannocchiale. Lo spettacolo annunciato a mezzo stampa, con un grande battage mediatico, non ci sarà. Gli esperti si sono sbagliati, dimostrando quanto poco si sappia ancora di questi corpi celesti dal comportamento spesso imprevedibile.
Il nostro blog , in realtà, lo aveva detto. Già ad ottobre, avevamo anticipato la possibilità che Ison si stesse frantumando e prospettavamo come quasi certo al 100 per cento che non sarebbe sopravvissuta all’incontro ravvicinato con il Sole. E così è stato: al perielio, la cometa è arrivata già spezzata e non ha resistito.
I telescopi hanno così visto il corpo celeste arrivare a grande velocità, con una lunga e luminosa coda, nelle vicinanze della corona solare, per poi riemergere come un puntino tremolante. Poco dopo, una ripresa della luminosità aveva fatto illudere che la cometa si fosse salvata, che almeno una piccola parte del suo nucleo non si fosse vaporizzata. Poi più nulla ed è così arrivato l’annuncio ufficiale che è suonato come un requiem.
L'AVVICINAMENTO DELLA COMETA AL SOLE
Lunedì, l’ennesima marcia indietro: sarebbe ancora visibile una debole striscia luminosa. “La questione è capire se si tratti di semplici detriti provenienti dalla cometa o se una porzione del nucleo sia sopravvissuta. Le analisi effettuate dai ricercatori della Nasa sembrano optare per la presenza di un piccolo nucleo intatto“, ha fatto sapere l’agenzia spaziale americana. Chissà se cambieranno ancora idea, nelle prossime ore.
In ogni caso, sentiremo ancora parlare di C-2012 s1, se non altro per i suoi residui che ricadranno sulla Terra verso il 12 gennaio. Il nostro pianeta, all’inizio del nuovo anno, attraverserà infatti la nube di detriti lasciati dall’ex cometa. Saremo così colpiti da uno sciame di micro-meteoriti: la maggior parte sarà tanto piccola da essere praticamente invisibile, altri si bruceranno entrando nell’atmosfera dando origine ad una “pioggia di stelle”. Non è esclusa neppure la formazione di nubi nottilucenti.
Ma Ison, anche nella versione “fantasma”, continua a solleticare l’immaginazione degli astrofili e a suscitare dibattito tra i teorici del complotto. Colpa di una sequenza ripresa dall’osservatorio SECCHI (acronimo di Sun Earth Connection Coronal and Heliospheric Investigation) della Us Naval Military, che tiene costantemente sotto controllo la corona solare e l’eliosfera. Lo ha fatto anche nel momento in cui Ison si stava tuffando verso il Sole. E alle sue spalle, sembra balenare un corpo sferico di proporzioni gigantesche.
SUL LATO SINISTRO, L'IMMAGINE SEMISFERICA RIPRESA DALL'OSSERVATORIO SECCHI
Sul web è partito il tam tam: facendo galoppare la fantasia, c’è già chi dice che si tratti del Planet X ovvero di Nibiru, il “pianeta errante” reso mondialmente famoso dai libri di Sitchin. La Nasa ne sarebbe al corrente, ma starebbe tacendo per evitare la diffusione del panico, secondo le procedure previste in caso di allarmi di tipo ELE ( Extinction Level Event). Attendiamo fiduciosi: presto uno scienziato smentirà tutto e spiegherà l’origine di questa anomalia apparsa ai telescopi. Una semplice illusione ottica che fa di Ison ancora una protagonista.
SABRINA PIERAGOSTINI