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Gli Angeli di Mons, un secolo dopo

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23 agosto 1914: il Corpo di Spedizione Britannico  si scontra, nella sua prima vera battaglia della Grande Guerra sul fronte occidentale, con le armate tedesche presso la cittadina belga di Mons. Le truppe germaniche sono più numerose, meglio armate, ma non riescono a sferrare il colpo decisivo. Gli Inglesi- pur subendo molte perdite- possono ripiegare senza essere annientati e si riuniscono agli Alleati francesi. Merito degli Angeli?

UNA RAFFIGURAZIONE DEI COSIDDETTI "ANGELI DI MONS"

UNA RAFFIGURAZIONE DEI COSIDDETTI “ANGELI DI MONS”

Questo almeno sostenevano le fonti dell’epoca. Il primo a parlare dell’intervento di forze soprannaturali, poche settimane dopo la miracolosa ritirata, fu lo scrittore Arthur Machen, amico dell’occultista Aleister Crowley ed appassionato di paranormale. Nel racconto “The Bowmen” (“Gli arcieri”), pubblicato dal quotidiano Evening News, affermava infatti che davanti ai soldati tedeschi terrorizzati era apparsa una schiera di spiriti, armati di arco, inviati in soccorso dei britannici da San Giorgio. Le loro frecce avevano fatto strage di nemici senza lasciare tracce visibili sui corpi, permettendo ai soldati di Sua Maestà  di mettersi in salvo.

L’articolo ebbe un effetto straordinario sull’ immaginario collettivo, in un momento difficile del conflitto. Anche quando lo scrittore confessò di essersi inventato tutto, non di meno la storia dell’intervento soprannaturale continuò a diffondersi, grazie anche a testimonianze provenienti dal fronte. Come quelle citate da Harold Begbie: per dimostrare che Machen aveva mentito e commesso un plagio, riportò nel suo libro “On the side of the Angels” una versione diversa della vicenda.

Davanti agli occhi dei soldati di Mons, sarebbero infatti apparsi non fantasmi, ma entità angeliche. A provarlo, i racconti di alcuni combattenti, come un lanciere anonimo che durante la ritirata avrebbe avuto questa visione: “Ho potuto vedere piuttosto chiaramente una strana luce a mezz’aria che sembrava nettamente delineata e non era un riflesso della luna, né vi erano nubi nelle vicinanze. La luce divenne più brillante e ho potuto vedere piuttosto distintamente tre forme: quella al centro aveva come delle ali spiegate, le altre due non erano così grandi, ma erano abbastanza distinte da quella centrale. Sembrava che indossassero un lungo mantello svolazzante di color dorato.”

Da quel giorno, gli Angeli di Mons vennero celebrati dai predicatori durante le omelie, dai poeti e dagli scrittori del tempo, diventando- per gran parte dell’opinione pubblica in quel periodo di guerra- una granitica certezza. Ma nel corso degli anni, quella presunta schiera celeste ha subìto una nuova interpretazione: sul campo di battaglia non si sarebbe manifestato un fenomeno soprannaturale, ma un evento extraterrestre. Insomma, quelle creature luminose non sarebbero scese dal Cielo, ma da un altro pianeta.

IL LIBRO DI BEGBIE

IL LIBRO DI HAROLD BEGBIE

“A distanza di decenni, la vicenda è ancora molto controversa”, ammette però l’ufologo Nigel Watson, autore di un Manuale per le investigazioni Ufo e in procinto di pubblicare un volume dedicato proprio agli Oggetti Volanti Non Identificati della Prima Guerra Mondiale. “Le teorie spaziano dalla possibilità che sia solo una leggenda inventata da Machen al prodotto di allucinazioni collettive prodotte dallo stress e dalla stanchezza, fino a una vera apparizione angelica, fantasmi, gas di palude, dirigibili, ologrammi di Ufo o di altre forme proiettate sulla base delle aspettative dei testimoni oculari.” Insomma, tutto e niente.

Un altro esperto in materia, Kevin Goodman, intervistato da Yahoo.News, sembra più convinto dell’ origine extra-umana del fenomeno. “Il mistero Ufo era sconosciuto durante la Grande Guerra. I soldati avrebbero interpretato un evento del genere nell’unico modo in cui potevano, ovvero pensando che si trattasse di un messaggio inviato da Dio. L’apparizione ha poi preso forme diverse nel corso della storia. In un periodo di stress, di paura e di pericolo imminente di morte si cerca conforto in qualcosa con il quale ci si possa relazionare. “

Gli fa eco Cas Lake, conduttrice del programma radiofonico Unexplained Show: ”Entrambe le risposte potrebbero essere reali, nel senso che ciò che la cultura del 1914 avrebbe descritto come angeli, noi oggi lo descriveremmo come extraterrestre. Se davvero ad apparire sono state delle creature angeliche, lo hanno fatto per modificare il futuro e forse anche per far sì che si creda in loro. Io sicuramente penso che le entità spirituali possano intervenire, se necessario.”

“Devono esserci state diverse forze al lavoro- per la maggior parte umane”, commenta invece Albert Rosales, creatore del sito Ufoinfo.com dedicato agli alieni dall’ aspetto umanoide. Ma in questo caso, è piuttosto scettico. “Sono state viste entità soprannaturali a Mons? Forse. In tutti i conflitti ci sono storie del genere a metà tra folklore e verità. Probabilmente sono state ingigantite dalle autorità religiose e persino da quelle governative, per tirare su il morale delle truppe.”

LEGGENDA O VERITÀ?

LEGGENDA O VERITÀ?

Idea condivisa dall’editore della rivista online Magonia, John Rimmer. A suo avviso, tanto Arthur Machen che i soldati stavano solo rispondendo ad un bisogno spirituale. “ Tra gli orrori della Prima Guerra Mondiale, il desiderio di una simile intercessione divina è stato probabilmente così forte nella mente dei militari che- incapace di trovare espressione in un modo più razionale- esso si è proiettato all’esterno in forma di visione indimenticabile. Machen, capace come scrittore di esprimere queste profonde esigenze emotive, ha creato una finzione altrettanto memorabile.”

SABRINA PIERAGOSTINI

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