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Prossima fermata: le tre lune ghiacciate di Giove

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Prossima fermata: Giove. O meglio, tre delle sue lune ghiacciate che potrebbero nascondere interessanti sorprese. Mentre New Horizons continua ad inviare sulla Terra i milioni di dati raccolti su Plutone– una volta, l’ultimo pianeta del sistema solare, ora il primo planetoide della fascia di Kuiper- già si pensa alla prossima missione spaziale per scoprire i segreti di Europa, Ganimede e Callisto. L’obiettivo: accertare la presenza di acqua e -probabilmente- di vita.

L'ULTIMA IMMAGINE DI PLUTONE, CON I COLORI ALTERATI

L’ULTIMA IMMAGINE DI PLUTONE, CON I COLORI IN RISALTO

È l’ESA  a puntare sui tre satelliti gioviani, da tempo osservati speciali degli scienziati. Nei giorni scorsi, l’European Space Agency ha annunciato di aver raggiunto un accordo supermilionario con Airbus Defence and Space. La firma del contratto comporterà per la compagnia aerospaziale con base a Tolosa la responsabilità di sviluppare, testare e lanciare la missione JUICE, sigla di JUpiter ICy moons Explorer, diretta dunque sulle freddissime lune di Giove.

 La partenza della sonda è prevista per il 2022: se tutto procederà al meglio, raggiungerà il gigante gassoso nel 2030. A quel punto, inizierà il sorvolo sui tre satelliti, con un occhio di riguardo per Ganimede, la luna più grande dell’intero sistema solare. “La missione avrà il suo culmine con questo giro lungo 8 mesi attorno a Ganimede: è la prima volta che una sonda orbiterà attorno ad una luna ghiacciata”, afferma l’ESA in un comunicato.

L’interesse per questo satellite in particolare è stato rafforzato dalle ultime osservazioni realizzate con Hubble: il telescopio spaziale ha trovato forti indizi della presenza di un gigantesco oceano intrappolato sotto lo spesso strato di ghiaccio esterno. Sarebbe 60 volte più profondo degli oceani terrestri e conterrebbe più acqua di quanto non ne possegga tutto il nostro pianeta. Il dubbio- e la speranza- dei ricercatori è che quell’enorme mare possa ospitare  forme di vita. Forse molto semplici o forse anche un po’ più evolute come gli artropodi (tipo i gamberetti, per intenderci).

LA LUNA PIÙ GRANDE DEL SISTEMA SOLARE, GANIMEDE

LA LUNA PIÙ GRANDE DEL SISTEMA SOLARE, GANIMEDE

Per individuare eventuali tracce di vita extraterrestre, JUICE sarà dotato di varie strumentazioni. Innanzitutto avrà radar in grado di penetrare il ghiaccio, per calcolare l’effettiva profondità dell’oceano nascosto, ma anche spettrometri per determinare la presenza di azoto e carbonio. Le telecamere fotograferanno la superficie alla ricerca di geyser che potrebbero spruzzare acqua ricca di materiale organico nello spazio, mentre i sensori misureranno il livello di radiazioni assorbite orbitando attorno a Giove – una potenziale fonte di energia alternativa al calore del Sole, troppo distante.

Ma le tre lune piene d’acqua piacciono anche alla NASA. E così anche l’ente spaziale americano sta lavorando ad una missione focalizzata su questa regione del sistema solare. A  Washington però preferiscono scommettere tutto su Europa: la sonda ci ruoterà attorno per 45 volte in tre anni, per studiarla a fondo. Il progetto è già stato approvato in linea di massima, si attende solo il via libera definitivo. E- guarda caso- anche questo lancio è previsto per il 2022. Insomma, sarà un testa a testa con JUICE per vedere chi arriva prima…

UN'IMMAGINE DEL SATELLITE DI GIOVE EUROPA

UN’IMMAGINE DEL SATELLITE DI GIOVE EUROPA

I due enti spaziali, però, promettono di collaborare insieme: la NASA fornirà infatti una strumentazione per il robot dell’ESA e i dati raccolti dalle due sonde verranno scambiati e confrontati. Se il programma verrà rispettato, tra 15 anni Ganimede, Callisto ed Europa non avranno più segreti. Sapremo tutto dei loro mari- quanto sono caldi, quale è il livello di salinità- e scopriremo anche se qualcosa nuota davvero in quelle acque. In caso affermativo, la missione successiva scenderà sotto la superficie delle lune, per vedere e fotografare quegli organismi. I primi veri Extraterrestri della storia.

SABRINA PIERAGOSTINI

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