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L’Ufo di Porto Rico, analisi ed ipotesi

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 Un nuovo video sembra rilanciare l’ipotesi della presenza di mezzi volanti sconosciuti, dalle caratteristiche anomale e superiori a quelle dei velivoli noti. UFO, insomma, per usare l’acronimo che noi tutti conosciamo. Il filmato sarebbe stato ripreso da un aereo del Dipartimento di Sicurezza Interna degli Stati Uniti (Department of Homeland Security o DHS) il 25 aprile 2013 a Porto Rico.

UN FOTOGRAMMA TRATTO DAL VIDEO RIPRESO A PORTO RICO

UN FOTOGRAMMA TRATTO DAL VIDEO RIPRESO A PORTO RICO

Le immagini sono state consegnate a Daina Chaviano, cubana, nota autrice di racconti fantasy e romanzi di fantascienza, nonché ricercatrice del MUFON in Florida. Insieme a Morgan Beall-  collega dell’associazione che indaga sul fenomeno UFO- ha deciso di far esaminare il filmato da un gruppo di esperti in vari ambiti della scienza (chimica, fisica, matematica) e legati da un filo conduttore: sono tutti dichiaratamente scettici.

Per settimane, il team ha analizzato il video che sembra in tutto e per tutto uno di quelli che vengono realizzati da velivoli governativi o militari, con la termocamera a infrarossi e i dati telemetrici impressi. Solo che questa volta non è stato immortalato un mezzo usato da criminali, terroristi o immigrati clandestini, ma uno strano oggetto che si muove rapido in cielo, cambiando aspetto e forma, e che poi si tuffa in mare continuando la sua corsa e- ad un certo punto- si divide in due parti.

L’inseguimento sarebbe durato alcuni minuti- a partire dalle 21:20- e sarebbe partito dall’aeroporto Rafael Hernandez di Aguadilla, nell’isola portoricana. Ha coinvolto un DHC-8 Turboprop della U.S. Customs and Border Protection, una divisione del dipartimento di sicurezza che vigila sulle frontiere. L’aereo è decollato per un normale volo di controllo quando si è trovato di fronte una luce rossastra che viaggiava sull’oceano in avvicinamento verso sud.

I piloti hanno chiesto informazioni alla torre di controllo. Agli addetti non risultava traffico aereo previsto in zona, ma anche loro vedevano l’oggetto, pur ignorandone la natura. Non appena l’UFO ha sorvolato la terra ferma, la luce si è spenta, ma il DHC8- Turboprop ha potuto iniziare a seguirlo e a filmarlo con il sistema di ripresa termica, rimanendo a distanza costante e muovendosi in circolo. Il radar non lo avrebbe rilevato. Per precauzione, un aereo che doveva decollare dall’aeroporto- un volo FedEx- sarebbe stato rinviato di alcuni minuti.

LA ZONA NELLA QUALE È AVVENUTO L'AVVISTAMENTO

LA ZONA NELLA QUALE È AVVENUTO L’AVVISTAMENTO

La fonte che ha passato il filmato alla Chaviano ha chiesto di rimanere anonima. Sarebbe un conoscente  dei piloti coinvolti nell’avvistamento. A quanto pare- da voci raccolte in zona- il video ha sollevato molto scalpore tra i dipendenti del dipartimento americano a Porto Rico. Proprio per tutelarli ed evitare ripercussioni da parte dei loro superiori è stato imposto il segreto sulla loro identità, ma i ricercatori hanno garantito di aver  verificato le credenziali della loro “gola profonda”. E autentico sarebbe anche il girato preso in esame.

Il gruppo di ricerca ha chiesto la consulenza di un esperto in riprese termiche per capirne la capacità del sistema  e ha “sezionato”  le immagini fotogramma per fotogramma per cercare di stabilire misure, velocità , temperatura e rotta del misterioso oggetto filmato per circa due minuti e mezzo. Hanno trovato difficoltà nel collocarlo esattamente nella prima metà del girato, mentre nella seconda parte credono di averne compresa la posizione. A loro avviso, l’oggetto sarebbe arrivato dall’oceano, da nord o nordovest rispetto all’aeroporto, poi avrebbe sorvolato la pista, sarebbe tornato indietro verso nord per scomparire di nuovo in mare.

Approssimativamente, poteva essere lungo sui 3/5 piedi e viaggiava tra le 40 e le 120 miglia all’ora, con una media di 80. Traducendo questi dati in termini più consoni a noi, potremmo dire che la sua dimensione si aggirava su 1 metro o un metro e mezzo mentre la sua velocità oscillava tra i 60 e i 190 km orari, con una media di 130. Un elemento sottolineato dai ricercatori è il fatto che l’oggetto, quando si è immerso nell’acqua, non ha affatto rallentato visto che- secondo i loro calcoli- avrebbe mantenuto una velocità (sotto il mare) di 82,8 miglia all’ora con punte di 95- ovvero , da 133 a 152 km/h.

Tutti questi dettagli emergono dalla spiegazione contenuta in 161 pagine di rapporto, che il team – denominato SCU, Scientific Coalition for Ufology-  ha reso pubblico alcuni giorni fa e che Openminds ha ripreso.  Ovviamente, hanno cercato di dare una spiegazione logica all’avvistamento. Hanno escluso- per la velocità elevata e per la direzione dei venti registrati quel giorno- l’eventualità che potesse essere un pallone meteo. Ugualmente, hanno eliminato anche l’ipotesi uccello: il falco pellegrino-che può volare da queste parti- è veloce ma non supera i 110 km/h.

UN AEREO DELL'U.S. CUSTOMS AND BORDERS PROTECTION

UN AEREO DELL’U.S. CUSTOMS AND BORDER PROTECTION

Molto più credibile la possibilità che si trattasse di un drone, magari uno di quelli supersegreti messi a punto dall’esercito. Esisterebbe infatti un mini aereo telecomandato che può muoversi indifferentemente in aria e in acqua  trasformandosi in un sottomarino. È un prototipo della Marina Militare e si chiama Flimmer. Tuttavia, per quello che si sa, questo drone in mare non dovrebbe superare gli 80 km orari- in teoria, però, non essendo ancora stato testato. Ma a che pro- si domandano i ricercatori- farlo proprio su un’area civile, proprio sopra un aeroporto?

Alla fine, l’unica conclusione alla quale sono arrivati è stata questa: non sappiamo cosa fosse. Dunque  rimane non identificato. “Non c’è spiegazione per un oggetto in grado di viaggiare sott’acqua a oltre 140 km all’ora con un minimo impatto quando si immerge, capace di volare in cielo a 190 km all’ora su un’area residenziale senza luci di postazione e infine capace di dividersi in due parti distinte. Nessun uccello, nessun pallone, nessun aereo e nessun drone conosciuto hanno questa capacità”, dice il rapporto.

L’ipotesi extraterrestre è stata  proposta da una fonte anonima che sembra avere una conoscenza diretta dell’avvistamento di Porto Rico. Con una lettera inviata a John Greenwald, creatore del sito Theblackvault.com, ha dato informazioni dettagliate sull’episodio, indicando l’uso di telecamere a infrarossi e l’esatto modello dell’aereo coinvolto. Il messaggio era accompagnato da un video  ( forse ripreso da un elicottero) che Greenwald ha postato su Youtube. L’anonimo afferma:”Senza dubbio, c’è una tecnologia aliena nell’oceano vicino a Porto Rico!”

Un’affermazione che non si trova nelle 161 pagine redatte dallo SCU, ma le argomentazioni contenute nel rapporto sono comunque interessanti. Dopo oltre 1000 ore di analisi correlate da schemi, prospetti e animazioni, gli esperti sostengono che l’oggetto ripreso- qualunque cosa sia- è decisamente “inusuale” e ha caratteristiche che non possono essere spiegate. Robert Powell, un ingegnere in pensione che ha lavorato nell’industria dei semiconduttori e che ha collaborato allo studio, assicura tuttavia che la ricerca non è conclusa.

UN'ALTRA IMMAGINE TRATTA DAL VIDEO

UN’ALTRA IMMAGINE TRATTA DAL VIDEO

Hanno già contattato altre organizzazioni che si dedicano allo studio del fenomeno UFO, come la commissione 3AF Sigma2, promossa dalla Associazione Aeronautica e Astronautica di Francia. I loro studiosi sono pronti ad esaminare le immagini per dare un contributo. Un aiuto gradito. Ha detto infatti Powell: “Ci auguriamo che il nostro rapporto produca spunti ed idee in altri scienziati per poter ricavare un quadro più chiaro sulle caratteristiche dell’oggetto ripreso nel video.” Attendiamo sviluppi.

SABRINA PIERAGOSTINI

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