A metà strada tra creazionismo ed evoluzionismo, c’è l’interventismo, ovvero quella corrente di pensiero secondo la quale la specie umana non è stata creata dal nulla– come la tradizione religiosa più radicale vorrebbe- ma non si è nemmeno evoluta da sola– come affermano i Darwinisti più convinti. No, l’umanità avrebbe ricevuto un “aiutino”, una spinta finalizzata a modificare il nostro DNA e a farci diventare quello che siamo. Un’ idea veicolata, di recente, dai cosiddetti ricercatori alternativi che hanno tratto le loro convinzioni dalla lettura degli antichi testi sacri. Ma ora lo sostiene anche un biologo in un libro dal titolo di per sé esplicativo.
“I geni manipolati di Adamo– le origini umane attraverso l’ipotesi dell’intervento biogenetico” è il saggio con il quale Pietro Buffa, biologo molecolare palermitano specializzato in bioinformatica, affronta questa tematica finora più di pertinenza di ufologi e biblisti che non di scienziati. Con non poco coraggio, Buffa ha osato ipotizzare che il processo di ominazione– quello cioè che dalla scimmia ha portato fino all’Homo Sapiens- non sia stato completamente autonomo. E lo ha fatto sulla scorta di elementi scientifici.
“Senza avere la presunzione di criticare quanto certe ipotesi, teorie e ricostruzioni ufficiali possano in realtà spiegare l’evoluzione dell’uomo, ho cercato di vedere le cose da un punto di vista un po’ particolare, prendendo anche spunto da quello che i testi antichi sembrano volerci dire. Ma ho anche cercato di avviare un’indagine un po’ più scientifica e quindi un po’ più strutturata rispetto quello che c’è in editoria al momento”, mi ha spiegato quando ci siamo incontrati. La sua esperienza come studioso del DNA umano lo ha dunque portato a riconsiderare in una ottica nuova le scoperte effettuate dalla genetica.
“Le mutazioni genetiche solitamente avvengono per caso e proprio per questo possono colpire determinati geni importanti provocando delle alterazioni nelle informazioni che questi geni presentano. Quindi causano patologie, molto note in letteratura scientifica. Nel caso dell’ ominazione, però, ci sono aree genomiche studiate da alcuni anni, ovvero le cosiddette Regioni Genomiche Ad Evoluzione Accelerata o Human Accelerated Regions, nelle quali sembra che questi geni presenti nella nostra linea di discendenza abbiano subìto forti mutazioni in senso positivo.
Insomma, queste mutazioni non hanno in alcun modo disturbato le informazioni contenute in questi geni, ma le hanno anzi potenziate e così questi geni funzionano meglio nella nostra specie rispetto ad esempio alle scimmie antropomorfe”, afferma il biologo. Una scoperta che ha sorpreso gli stessi ricercatori anche perché questa serie molto fortunata di alterazioni genetiche (ad esempio, nella HAR 1 che riguarda il cervello) sarebbe avvenuta in un arco di tempo relativamente breve rispetto alla storia evolutiva della vita sul nostro pianeta. Una rapidità considerata singolare e degna di nota.
Dunque, l’uomo ha subìto tante mutazioni, tutte favorevoli e in pochissimo tempo… “Sì- conferma Pietro Buffa- questa è una delle particolarità che il processo di ominazione ha avuto. E parallelamente ai geni iper-mutati, ci sono anche quei geni specifici che abbiamo riscontrato dalla comparazione del genoma umano con quello dei nostri più vicini parenti in vita- ovvero gli scimpanzé. Si tratta di quei geni collegati alle caratteristiche che ci rendono umani, quindi all’encefalizzazione, alla capacità prensile, alla stazione retta. Su questi geni ancora c’è un dibattito aperto per capire perché compaiono solo nell’uomo. La scienza ovviamente ha formulato delle ipotesi che chi studia biologia ha ben chiare, però sono solo ricostruzioni puramente teoriche che non possono essere osservate in laboratorio. Quindi, ipotesi. “
Proprio come quella che avanza il ricercatore siciliano: quella della possibilità che possa esserci stato qualcosa o qualcuno che dall’esterno abbia accelerato la nostra evoluzione. In questo, Buffa ha voluto dare credito a quella che è l’interpretazione data da alcuni studiosi ai testi antichi. Libri considerati sacri nei quali la nascita dell’essere umano- non la creazione come atto miracolistico, ma la sua formazione come un qualcosa che va evolvendosi- sembrerebbe dovuta all’intervento di qualcuno. Assurdo? Impossibile? Ridicolo? Considerando quello che facciamo anche noi con le piante e gli animali, neanche troppo.
“L’evoluzione è un processo che si può assolutamente manipolare, questo è un dato di fatto”, afferma sicuro Buffa. “L’uomo ha preso in mano il processo evolutivo di numerosissime specie sul pianeta, specie che altrimenti non potrebbero esistere perché la natura non le ha selezionate, ma le abbiamo volute noi: dai cani che abbiamo in casa, fino al mais o a certe forme di grano. E questo dimostra appunto che il processo evolutivo è manipolabile grazie a determinati interventi che possono ovviamente affiancare le naturali modalità di cambiamento degli esseri viventi.”
Senza dimenticare le tecniche di laboratorio che negli ultimi decenni ci hanno portato a produrre gli OGM, a clonare i mammiferi (c’è chi sospetta perfino embrioni umani…) e addirittura a progettare forme di vita elementari sintetiche. Ma come noi oggi giochiamo a fare Dio, potrebbe averlo fatto – milioni o migliaia di anni fa- anche qualcun altro, dotato di una tecnologia adeguata? Mauro Biglino, che ha scritto la prefazione per il libro “I geni manipolati di Adamo”, lo afferma in tutti i suoi saggi nei quali rilegge in chiave letterale l’Antico Testamento. E lo aveva già messo nero su bianco anche Zecharia Sitchin partendo dai miti sumeri. Ma trovarlo in un testo scritto da un uomo di scienza, sinceramente, fa un po’ effetto. Eppure, dice Buffa, l’ipotesi non è affatto peregrina.
“Dalla genetica sappiamo che, affinché una caratteristica possa inserirsi nell’ambiente e affermarsi, non deve essere la caratteristica di un singolo individuo, ma deve appartenere ad un gruppo di individui in modo da potersi propagare, altrimenti viene schiacciata da chi già c’è. Quindi non ha senso creare un organismo geneticamente modificato e metterlo in natura, perché questo verrebbe subito sopraffatto. Ha senso invece creare un OGM e qualora questo organismo risultasse vincente nelle sue caratteristiche, allora possiamo clonarlo, produrlo in serie, in modo da avere un gruppo di organismi che presentano tutti la stessa caratteristica. “
Proprio quello che Biglino pensa sia successo nel biblico Paradiso Terrestre (in ebraico, Gan Eden), dove secondo lui sarebbero stati sviluppati i cloni di Sapiens, ovvero le copie in serie di Adamo ed Eva. E- sorpresa…- non lo esclude neppure Buffa. “Sì, è un concetto che Mauro Biglino accenna nei suoi libri che io ho poi assolutamente rivisto in chiave più scientifica. Effettivamente il Gan Eden è un luogo rigoglioso nel quale troviamo vegetali, animali e addirittura Adamo ed Eva, ovvero i primi esseri umani moderni. Io l’ho immaginato come un centro di controllo, nel quale queste specie prodotte in un laboratorio venivano poi spostate. Una sorta di habitat ecologico fatto ad hoc in modo da vedere l’impatto che potevano avere prima di metterle nell’ambiente. Esattamente quello che facciamo noi quando creiamo un organismo geneticamente modificato…”
Chi avrebbe allora manipolato il nostro DNA per renderci quello che siamo? Per quale scopo? Quando? Domande alle quali Pietro Buffa non ha risposte. Ammette che la sua è solo un’idea, un modo per affrontare una questione spinosa- l’evoluzione dell’uomo- che il Darwinismo non ha saputo del tutto spiegare. Ma di certo- sostiene il biologo molecolare– c’è ancora molto da capire sulla nostra storia. “È un punto interrogativo. In molte fasi che hanno caratterizzato l’ominazione ci sono ancora tante incongruenze e perplessità che vengono addirittura condivise tra noi ricercatori, ma che poi non vengono rese pubbliche e diffuse anche tra i non addetti ai lavori. Bisogna ancora lavorare. Io ho provato di guardare la cosa da un punto di vista un po’ diverso ipotizzando una sorta di interventismo in epoche remote.”
SABRINA PIERAGOSTINI
per vedere l’intervista al dottor Buffa, trasmessa da “Studio Aperto” (Italia 1) vai alla pagina:
http://www.video.mediaset.it/video/studioaperto/extremamente/evoluzione-umana-e-l-ipotesi-dell-interventismo_665271.html