Ritorno sulla Luna. Cinquant’anni dopo la missione Apollo 8, che portò i primi uomini in orbita attorno al nostro satellite, siamo pronti per riprovarci. Ma questa volta non sarà la NASA ad organizzare il lancio e a bordo del modulo non ci saranno astronauti, ma ricchi turisti dello spazio disposti a pagare cifre da capogiro per ammirare la Terra da un altro punto di vista- quello lunare.
L’annuncio è di poche ore fa: Space X, la società di cui il miliardario naturalizzato americano Elon Musk è fondatore e amministratore delegato, prevede di mandare in orbita attorno alla Luna due passeggeri a pagamento entro il 2018. Chi siano i due fortunati- o i due folli, chi può dirlo- non si sa e non è nemmeno noto il costo di questo viaggio della durata di una settimana. Musk ha solo detto che i due “non arrivano da Hollywood”, che si conoscono tra di loro, che si sottoporranno ad un intenso addestramento prima della missione e che hanno già versato una sostanziosa caparra.
“Credo che il mercato possa consentire uno o due viaggi del genere all’anno”, ha detto ai giornalisti in una conferenza stampa il geniale e visionario imprenditore. In base alle sue stime, si prevede che presto il costo dei biglietti pagati dai turisti spaziali possa arrivare a coprire tra il 10 e il 20 per cento del fatturato complessivo della compagnia. Immaginiamo quindi prezzi non proprio popolari…Anzi, saranno a dir poco proibitivi.
D’altronde, l’altro ambizioso progetto di Space X- Marte– da solo vale miliardi di dollari. Il programma per portare il primo equipaggio umano sul Pianeta Rosso è stato presentato nei mesi scorsi, durante l’International Astronautical Congress in Messico, quando lo stesso Musk ha indicato come data probabile per il primo lancio addirittura il 2022– tre anni prima di quanto inizialmente previsto.
Nel suo discorso, ha esposto la filosofia che lo ispira:”Ciò che davvero vorrei provare a fare è rendere l’obiettivo Marte possibile, qualcosa di raggiungibile nella durata della nostra vita. L’umanità si trova di fronte, fondamentalmente, a due strade: una è rimanere sulla Terra per sempre e in questo caso l’estinzione sarà inevitabile, oppure quella alternativa è diventare una civiltà che esplora lo spazio e una specie multi-planetaria.”
Per realizzare questo sogno, servirà implementare i mezzi oggi a disposizione di Space X, a partire dal razzo vettore. Già oggi il Falcon 9 è all’avanguardia: al momento è l’unico in grado di tornare a terra per essere riutilizzato. Ma per un viaggio così impegnativo della durata di sei/nove mesi, servirà un modello più grande e più potente. E poi ci vuole un modulo interplanetario che possa comodamente ospitare i futuri passeggeri- fino a cento per volta: sarà lungo due volte un Boeing 747. Il biglietto di andata e ritorno? Ben 10 miliardi di dollari.
La prima astronave si chiamerà “Heart of Gold”, in omaggio al racconto di fantascienza comico “Guida galattica per autostoppisti”, di Douglas Adams. Altri moduli spaziali verranno mandati nell’orbita terrestre a fungere da stazioni di rifornimento di carburante per le altre missioni dirette magari su Encelado, la luna di Saturno che nasconde oceani sotto uno strato ghiacciato, o verso un asteroide ricco di metalli pregiati da recuperare. Sembra uno scenario da film, ma Musk è pronto a scommettere che diventerà realtà.
Forse davvero un giorno, anziché in raffinati resort affacciati su calde spiagge esotiche, i miliardari prenoteranno un’esclusiva crociera nello spazio, alla ricerca di panorami marziani e di sabbia lunare? Tutto è possibile. Nella gara, si inserisce anche Mister Virgin- al secolo, Richard Branson. La sua compagnia aerospaziale- Virgin Galactic- sta testando una navetta che porterà in orbita nell’atmosfera terrestre, a 100 chilometri di altezza, sei passeggeri.
Da lì, potranno sperimentare la microgravità e fluttuare leggeri in cabina come accade ora agli astronauti impegnati sulla ISS, la Stazione Spaziale Internazionale. Da lì, vedranno il Pianeta Azzurro – il nostro- immerso nel nero abissale dello spazio. Da lì, ammireranno albe e tramonti indimenticabili, una dopo l’altro. Il tutto, al modico prezzo di 250 mila dollari. Un affare, no?
SABRINA PIERAGOSTINI