Hanno fatto parlare molto di sè, alcuni anni fa, per una misteriosa scoperta in fondo al Mar Baltico: in un punto non ben precisato- tenuto volutamente vago- al largo della Svezia, con la loro imbarcazione dotata di sonar si sono imbattuti in una struttura tondeggiante dalle caratteristiche decisamente strane subito ribattezzata “l’Anomalia del Baltico”. Per mesi ne hanno trattato giornali e tv in tutto il mondo, sono comparsi filmati, foto e ricostruzioni in 3D davvero intriganti, si sono moltiplicate le ipotesi e le illazioni, le polemiche e le contestazioni. Poi, è calato il silenzio. Che ne è stato di loro e della loro scoperta?
Loro sono Peter Lindberg e Dennis Asberg, i fondatori dell’Ocean X Team, un gruppo di ricerca privato specializzato nel recupero di relitti marini. Un’attività che può essere molto redditizia: sui fondali di mari e oceani sono disseminate migliaia di imbarcazioni, naufragate nel corso dei secoli con i loro preziosi carichi. Ma nel giugno del 2011, le loro strumentazioni hanno individuato qualcosa di insolito, per dimensioni, composizione e tipologia. A 87 metri di profondità, nel golfo di Botnia, hanno trovato quella “cosa” di forma circolare, con un diametro di circa 60 metri, poggiata su una sorta di basamento alto 8 e ricoperta di incrostazioni.
Non solo, la struttura è apparsa ai sommozzatori dell’Ocean X Team attraversata da alcuni corridoi con angoli perfetti e pareti lisce, tanto da far pensare che non sia una formazione naturale, ma un manufatto. Inoltre, sempre a detta dei ricercatori, nelle vicinanze dello strano oggetto la temperatura dell’acqua sarebbe risultata più elevata e si manifesterebbero delle alterazioni elettromagnetiche. Senza dimenticare un’altra stranezza: la presenza di una specie di una scia scavata nelle rocce del fondale, come se qualcosa avesse impattato continuando la sua corsa per decine di metri prima di fermarsi.
Ovviamente, queste scarne informazioni e le pochissime immagini lasciate trapelare, hanno fatto galoppare la fantasia. C’è chi ha subito associato l’Anomalia del Baltico ad un disco volante, ipotizzando che si trattasse di un UFO precipitato in mare, e chi invece lo ha immaginato come un’arma segreta dei nazisti posizionata lì durante la Seconda Guerra Mondiale. I geologi l’hanno spiegata, semplicemente, come una roccia basaltica dalle forme originali, mentre per alcuni archeologi potrebbe anche essere una costruzione di epoche preistoriche sommersa dopo la fine dell’ultima glaciazione.
Per risolvere il mistero ed avere una risposta definitiva- magari banale, ma chiara- il gruppo svedese aveva garantito che avrebbe continuato le sue esplorazioni non appena avesse ottenuto nuovi fondi da nuovi sponsor. Ma di nuove spedizioni non ce ne sono state e velocemente l’intera storia è stata archiviata e quasi dimenticata. Non senza difficoltà, siamo riusciti a metterci in contatto con uno dei fondatori dell’Ocean X Team, Peter Lindberg, che ha gentilmente accettato di rispondere ad alcune domande di Extremamente via mail. Ecco l’intervista.
Buon giorno Peter. Ci puoi spiegare, in sintesi, qual è lo scopo di Ocean X Team?
“Ricercare relitti di valore e rilievo economico (questi sono i progetti commerciali); informare, tramite produzioni televisive, in merito ai pericoli che corre l’ambiente marino e mettere in luce i progetti di interesse storico (non commerciali). Ocean X Team sta esaminando anche nuovi campi di interesse, come la ricerca di metalli o altri minerali sul fondo del mare. “
Qual è l’ultimo tesoro che avete trovato?
“L’ultimo tesoro che abbiamo trovato è un sottomarino dell’Impero russo che si scontrò con una nave a vapore svedese nel 1916 e colò a picco con i suoi 18 membri di equipaggio a 80 metri di profondità. Aveva un grande valore in termini di denaro come oggetto da esporre in un museo, dal momento che è abbastanza piccolo (20 metri di lunghezza per 100 tonnellate di peso) e in condizioni così buone da poter essere recuperato. Ma siamo stati tagliati fuori dalle autorità russe e svedesi che ci hanno lasciato senza nulla in mano. Altrimenti, avremmo ottenuto un profitto di 2 milioni di euro.
Abbiamo organizzato una cerimonia per il centenario dell’incidente e sulla nostra barca c’erano alcuni parenti dei membri dell’equipaggio. Le autorità svedesi e russe non si sono neppure fatte vedere per rendere omaggio alle vittime, eppure continuano a dire che i cattivi siamo noi. I parenti vogliono che il sommergibile sia recuperato da noi e che i resti dei loro antenati siano riportati in Russia per avere degna sepoltura. Ma, ancora una volta, le autorità non se ne curano.”
Molte persone vi conoscono per via di quello strano oggetto noto come l’Anomalia del Baltico, che avete trovato alcuni anni fa. Cosa ci puoi dire? Cosa è accaduto nei mesi seguenti e cosa sta accadendo ora? Non abbiamo avuto più notizie in merito a questo oggetto…
“Stavamo cercando un relitto, quando un oggetto insolito di forma discoidale è apparso sui nostri schermi. Eravamo in mare da 10 giorni ed eravamo sulla via del ritorno, perché la nave che avevamo noleggiato (una vecchia imbarcazione da pesca in legno lunga 20 metri) aveva una falla e c’era un problema con il motore. Tuttavia, stavamo attraversando la zona nella quale si poteva trovare il relitto e così abbiamo deciso di utilizzare qualche ora per cercarlo. Quando abbiamo scoperto l’”anomalia”, cinque ore dopo, abbiamo lasciato l’area per ritornare in porto.
Pochi giorni dopo, il mio collega Dennis mi è venuto a trovare e ha voluto che guardassi l’immagine ripresa dal sonar. Abbiamo cercato di capire cosa potesse essere e abbiamo inviato la foto al dipartimento di geografia marina dell’Università di Stoccolma. Ma non sono stati in grado di dirci cosa fosse e il commento è stato che sicuramente sembrava molto strano. Poi abbiamo deciso di contattare i media e l’immagine è stata pubblicata da un giornale svedese che ha ipotizzato che potesse trattarsi di un residuo della Guerra Fredda, come una base per sottomarini, oppure una trappola per sommergibili.
Hanno anche suggerito, ovviamente, che potesse perfino essere un UFO. Poi non è successo più niente per due settimane, da parte dei media c’è stato un silenzio di tomba, ma all’improvviso il telefono ha iniziato a suonare e sono piovute mail da giornali stranieri. Abbiamo ricevuto più di 80 mila mail in un mese, sia da giornalisti che da privati. Ora siamo in una sorta di limbo da qualche anno, per mancanza di fondi. Avremmo voluto fare di nuovo visita all’anomalia, almeno un’altra volta, per dare risposta ai vari interrogativi, tipo dare un’occhiata nel foro che presenta, fare un primo piano con il sonar e condurre un sondaggio con il trapano. Penso che avremo chiuso con l’anomalia se non troviamo nulla di nuovo.
Ci piacerebbe anche visitare l’anomalia numero 2, che si trova a 450 metri nord-est dall’altra. Assomiglia ad un obelisco, è un monoblocco che misura approssimativamente 30 metri in lunghezza e 5-7 in larghezza. Giace sul fondo e vorremmo vedere se è davvero solo un grande roccione. All’incirca mille metri ad est dell’anomalia, ci sono poi tre picchi allineati in trenta metri che si ergono per 13 metri dal fondale. Sono molto suggestivi per essere solo dei grandi massi e credo che queste cime dovrebbero essere esaminate prima di abbandonare l’area.”
Dunque state pianificando una nuova spedizione nel Mar Baltico? Di cosa avete bisogno, per peoseguire?
“Noi pianifichiamo nuove missioni di continuo, ma non riusciamo a portarle avanti. Abbiamo potenziali tesori per un valore di 500 milioni di dollari nei relitti che abbiamo ricercato, soltanto nel Baltico, ma non abbiamo il denaro per ritrovarli. Tutto ciò è molto frustrante. Abbiamo provato a cercare finanziamenti facendo una serie TV sulle nostre avventure in mare, ma siamo stati ingannati più volte. Per dirne una, siamo stati truffati dalla compagnia di produzione che ha fatto il documentario “Mystery Beneath”: dovevano essere sei episodi, ma alla fine ne hanno fatto solo 1.
Dopo a fregarci è stato il nostro agente che ci ha rubato i soldi affermando che servivano per dare il via ad una nuova produzione con un’altra compagnia. Il denaro doveva essere considerato un prestito e la casa di produzione stava già facendo le riprese. Hanno girato 300 ore, ma poi hanno rifiutato di condividere con noi il materiale o di farci qualsiasi cosa se prima non avessimo pagato ancora, tipo 200 mila dollari, anche se avevamo già dato loro del denaro. Sono degli squali e ci hanno tolto ogni possibilità di andare avanti prosciugando le nostre energie.
Abbiamo bisogno di qualcuno che possa comprendere le possibilità che ci sono nel sostenerci. Ci sono tante attività di valore commerciale, perché quando noi andiamo alla ricerca di qualcosa, spesso la troviamo. Ogni progetto crea grandi avventure che renderebbero la maggior parte degli altri reality show ben scialbi paragonati al nostro!”
Ma qual è la tua opinione personale riguardo l’Anomalia?
“Non ho un’idea precisa, quando potremo ritornare sul luogo dell’anomalia allora potrò formarmi un’opinione. Per ora, ci sono solo tante strane tessere che devo ancora ricomporre insieme. Ma sono pronto a scommettere che si tratti di una struttura del tutto naturale, solo uno scherzo della natura.”
Qual è stato l’aspetto più strano di questo ritrovamento?
“Oh bè, ci sono state parecchie situazioni strane che abbiamo sperimentato sul luogo. Ma se devo scegliere una cosa sola, direi le altre anomalie nelle vicinanze. Perché questi monoliti si ergono in quest’area? Lo trovo bizzarro, non parliamo di un unico oggetto insolito, ma di tanti oggetti nella stessa zona.”
E cosa pensi- indipendentemente da cosa sia l’Anomalia del Baltico- riguardo gli UFO e l’esistenza di altre civiltà nello spazio?
“Credo che sia probabile che esistano altre forme di vita intelligente nell’universo, ma avranno lo stesso problema con le distanze da altre stelle e da altre galassie come l’ abbiamo noi. Faccio fatica a credere nei rapimenti alieni, negli incontri ravvicinati e in cose del genere.”
Ci puoi anticipare quale sarà il prossimo obiettivo dell’Ocean X Team?
“Oltre che poter finalmente portare avanti i nostri progetti, ci piacerebbe molto ottenere il materiale filmato in modo da poterlo consegnare nelle mani di una seria casa di produzione che possa preparare la serie TV. Credo che se ciò avvenisse, ci aiuterebbe molto.”
SABRINA PIERAGOSTINI