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Ecco l’enciclopedia fotografica sugli UFO

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Nell’anno in cui si celebra il 70° anniversario della moderna ufologia, esce un libro che ne ripercorre la storia attraverso gli scatti più significativi andando ben indietro nel tempo, dalla fine del XIX secolo sino ai giorni nostri. Un’opera enciclopedica- sono 420 pagine con oltre 500 fotografie– curata dal sociologo Roberto Pinotti, attuale segretario del CUN, uno tra i più noti esperti del settore. Il volume “UFO, tra occhio e obiettivo” è stato presentato nel corso dell’ultimo simposio organizzato a San Marino.

IL LIBRO FOTOGRAFICO DELLA PERUZZO EDITORE

IL LIBRO FOTOGRAFICO DELLA PERUZZO EDITORE

“Nessuno ha la pretesa in questo libro di dire: ‘sicuramente questa foto è vera, sicuramente questa no’- mi ha spiegato il decano dell’ufologia di casa nostra quando l’ho incontrato- “ma per quello che si è potuto concludere, sono stati indicati i falsi e anche le immagini ritenute genuine. Quel che più conta, però, è che vengono fatti i raffronti dovuti a livello di forme e dimensioni di questi oggetti, che hanno delle costanti. Ciò  dimostra come in tutto il mondo la gente continui a vedere e anche a riprendere gli stessi identici mezzi volanti. E questo significa che siamo di fronte ad un fenomeno oggettivo che non ha limiti né di spazio né di tempo: quindi il fenomeno esiste, resiste e persiste.”

I numeri- anche da un puro punto di vista statistico– meritano attenzione: dal 1947- anno in cui si fa nascere convenzionalmente l’ufologia, con l’avvistamento di Kenneth Arnold del 24 giugno e poi con il presunto crash di Roswell all’inizio di luglio- i casi documentati in tutto il mondo sono stati circa un milione e di questi almeno un quinto sono di fonti istituzionali in quanto provengono dai vari governi che per decenni (spesso senza ammetterlo) hanno raccolto dati e analizzato informazioni.

UNA PAGINA DEL LIBRO A CURA DI ROBERTO PINOTTI

UNA PAGINA DEL LIBRO A CURA DI ROBERTO PINOTTI

Incluso, ovviamente, il nostro. Il Reparto Generale Sicurezza dell’Aeronautica Militare- incaricata 40 anni fa di valutare le segnalazioni provenienti tramite i Carabinieri- ha in archivio circa 500 dossier recanti la scritta OVNI (Oggetto Volante Non Identificato) perché non è stato possibile spiegare in modo convenzionale la natura dell’oggetto avvistato da piloti, militari, semplici cittadini. Sono invece 1700 i dossier agli atti dello Stato francese: il 28% è tuttora, ugualmente, inspiegabile.

 Pur non negandone l’esistenza, molti contestano però l’origine degli UFO: questi misteriosi velivoli non verrebbero affatto da altri mondi, perché sarebbero in realtà prototipi ultrasegreti sperimentati nei nostri cieli da una qualche super-potenza. “No, non si può invocare la teoria dell’arma segreta, è una posizione risibile– ribatte però Pinotti. “È impensabile che un’arma segreta rimanga tale dalla seconda Guerra Mondiale fino ad oggi, nessun segreto può resistere così a lungo. E poi si va indietro nel tempo addirittura fino all’800 e si vede che già all’epoca esisteva una tecnologia identica a quella attuale.”

Il volume- pubblicato da Peruzzo Editore- non mira neppure all’esaustività: ovviamente l’autore ha operato delle scelte con un preciso metodo di lavoro: “Con questa storia fotografica dell’ufologia io non ho preteso di dare la verità assoluta a nessuno, ma di documentare da storico l’evidenza concreta di quello che tanti sciocchi o talvolta gente in malafede considerano fake news. Il fenomeno non è fake, è una realtà con 1 milione di casi documentati, 200 mila dei quali di fonte istituzionale. Di conseguenza, è oggettivamente una realtà”.

UN PRESUNTO UFO NEI CIELI FRANCESI

UN PRESUNTO UFO NEI CIELI FRANCESI

“Non dimentichiamoci- prosegue il sociologo-  che nel 2013 esperti da 10 Paesi sono stati ascoltati da una commissione parlamentare americana al Circolo della Stampa di Washington, per esporre le loro idee e i loro dati sul fenomeno UFO: io ho rappresentato l’Italia. La conclusione di questa settimana di lavori è stata che il fenomeno UFO è assolutamente reale, è intelligente, è tecnologico- anzi, tecnologico avanzato- e che non ha nessuna apparente origine in nessuna parte della Terra. Secondo la commissione, le Nazioni Unite dovrebbero occuparsi di questo fenomeno.”

Certo però che circolano molte, troppe foto sospette. Negli anni ’50 e ’60,  molti  dischi volanti sospesi su alberi e case erano in effetti solo modellini attaccati ad un filo; in epoche recenti, il falso artigianale è stato sostituito da manipolazioni digitali assai più elaborate e difficili da scoprire. Si calcola che comunque il numero delle foto ritoccate accertate sia rimasto, nel corso del tempo, sempre nell’ordine del 10%, ma queste stime -probabilmente un po’ troppo ottimistiche- non tengono conto dell’abilità dei falsari e della perfezione che ormai hanno raggiunto i programmi di computer grafica. Ecco perché, tra le migliaia di immagini in circolazione,  anche ufficiali e famose, molte lasciano comunque spazio a legittimi dubbi.

“Posso però dire che le più credibili sono sicuramente quelle istituzionali e ce ne sono a bizzeffe”, specifica Roberto Pinotti. “Andiamo oltralpe, in Francia, dove abbiamo una situazione simile  a quella italiana: qui da noi di avvistamenti UFO  si occupano i carabinieri e l’aeronautica militare, lì oltre agli scienziati del CNES (Centre National d’Èstudes Spatiales) lo fa la Gendarmeria. C’è ad esempio un caso del 1974 in cui i gendarmi fotografarono una formazione ravvicinata di UFO  che volava sulle Alpi francesi”. La foto mostra sei luci, molto vicine ed intense,  sospese sopra una casetta ai piedi delle montagne.

LE COSIDDETTE LUCI DI LUBBOCK

LE COSIDDETTE LUCI DI LUBBOCK

Un’immagine che richiama alla memoria un altro avvistamento, questa volta americano. “La foto è dannatamente simile ad un clamoroso caso del 1951, che è il caso perfetto sugli UFO, ovvero le cosiddette ‘Luci di Lubbock’. Furono viste da centinaia di residenti di questa cittadina texana ed ebbero l’avvallo totale e completo di quattro docenti del Politecnico del Texas, testimoni oculari insieme ad un loro studente che riprese con 4 scatti il fenomeno: erano 18 oggetti in formazione a V che manifestavano un controllo intelligente.”

SABRINA PIERAGOSTINI

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