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Mauro Biglino: “Dalla Bibbia ai testi indù, la storia va riscritta”

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Si muovono su mezzi volanti simili ai nostri più potenti aerei e combattono guerre con armi ancora più devastanti di quelle attuali.  Jahwe, Apollo, Enlil o Shiva sono espressioni di culture, aree geografiche ed epoche diverse, ma hanno in comune sorprendenti caratteristiche che li rendono più simili a figure reali, concrete, dotate di grandi conoscenze tecnologiche piuttosto che a divinità. Almeno questa è la convinzione di Mauro Biglino, l’esperto di storia delle religioni che partendo dalla rilettura testuale dell’Antico Testamento sta riscrivendo, un po’ per volta, tutto il nostro passato.

MAURO BIGLINO AL LAVORO NEL SUO STUDIO

MAURO BIGLINO AL LAVORO NEL SUO STUDIO

Dopo l’epica sumero-babilonese e i miti della tradizione greco-romana,  il saggista torinese ha ora spostato la sua attenzione verso Oriente, sull’immensa produzione vedica dell’India, per evidenziare le connessioni e le similitudini presenti anche in questi testi sacri che risalgono a migliaia di anni fa. Perché- questa è la sua ipotesi di lavoro- c’è un unico filo conduttore che unisce gli Elohim dell’Antico Testamento con gli Anunnaki mesopotamici, con gli Dei dell’Olimpo e con i Deva e gli Asura del continente indiano: con nomi diversi, verrebbero indicate le stesse creature di provenienza extraterrestre dotate di tecnologia ultra avanzata e per questo venerate dai popoli antichi.

La correlazione con i testi indù viene sviluppata nel libro “La caduta degli Dei” (UnoEditori), che Biglino ha scritto a quattro mani con Enrico Baccarini e con la consulenza di ingegneri aerospaziali, chimici, storici, medici che hanno spiegato oggetti o fenomeni descritti nella Bibbia o nei Veda in chiave scientifica. Perché questo è uno dei presupposti del libro: più che ai teologi o agli studiosi di mitologia, spetterebbe agli esperti delle varie discipline scientifiche interpretare quello che viene solitamente spiegato come miracolo o leggenda.

“Da anni vado dicendo che della Bibbia non si devono occupare i teologi (perché non parla di Dio), ma scienziati di varia natura: questo quindi è solo l’inizio”, ci spiega Mauro Biglino. “La Bibbia deve tornare ad essere ciò che era in origine: un libro che narra la storia del patto tra un individuo di nome Yahweh e una famiglia di ebrei, quella di Giacobbe/Israele che si dice discendente dagli adamiti, cioè di quel gruppo speciale che gli Elohim si sono fabbricati per il loro gan-eden. Le ricerche avviate in ambito accademico ci riserveranno sorprese non da poco circa le conoscenze che avevano nel passato e le applicazioni che se ne possono ancora ricavare attualmente”.

IL LIBRO SCRITTO DA MAURO BIGLINO ED ENRICO BACCARINI

IL LIBRO SCRITTO DA MAURO BIGLINO ED ENRICO BACCARINI

Secondo i due autori, nei racconti biblici e nella letteratura vedica sarebbero infatti descritte realtà che solo oggi- con le nostre conoscenze- possiamo interpretare correttamente, ma anche altre che ancora ci sfuggono o che non abbiamo ancora scoperto. Come dimostrano gli studi compiuti in alcuni atenei indiani: seguendo le istruzioni dei testi scritti in sanscrito, assemblando varie sostanze chimiche, i ricercatori universitari hanno creato leghe metalliche sconosciute e prodotto materiali resistenti alla corrosione o invisibile ai radar oppure simili alle celle solari.

Studi pubblicati su riviste scientifiche dell’India, ma mai presi in considerazione dal mondo accademico occidentale. “Perché sarebbe costretto a riscrivere la storia e a dire ‘Ci siamo sbagliati’ o forse, ancora peggio, ‘Abbiamo volutamente ingannato‘ fornendo una visione europocentrica di un passato che pare essere totalmente diverso da quella lineare successione di eventi che ci è stata narrata”, dice nell’intervista che ci ha concesso Mauro Biglino.

“Ciò che per noi è tabù, per gli orientali fortunatamente è normalità: per questo io ed Enrico Baccarini abbiamo messo in contatto i vari ricercatori, dalla collaborazione delle menti aperte di oriente e occidente potranno scaturire nuove acquisizioni. Una cosa che mi incuriosisce fin da ora sarà vedere le reazioni di coloro che attualmente difendono a spada tratta, come fossero dogmi inattaccabili, certe verità che sono invece destinate ad essere messe in serissima discussione sia in ambito specificatamente scientifico che umanistico. Ma la vera scienza è caratterizzata  proprio dalla disponibilità a rimettere continuamente in discussione tutto. Il resto è dogma, cioè un freno pericoloso per il progresso della conoscenza.”

UN ESEMPIO DI VIMANA

UN ESEMPIO DI VIMANA

Nei Veda, vengono citati spesso gli straordinari “carri volanti” con i quali gli Dei dell’antica India si spostavano in cielo e nello spazio- i famosi Vimana. Le descrizioni tecniche sono così specifiche e dettagliate da sembrare veri e propri trattati di paleo aeronautica. Nel libro, due ingegneri indiani spiegano infatti come da anni un team di esperti è al lavoro per ricostruire modelli in 3D delle varie tipologie di vimana presenti in questi antichi testi.

Ma anche nella Bibbia sarebbero descritti vari mezzi volanti incredibilmente moderni, come quello che- ad esempio- appare agli occhi di un atterrito Ezechiele. Interpretando i termini ebraici in chiave moderna, tre ingegneri aerospaziali italiani hanno provato ad ipotizzare la natura dell’oggetto osservato dal profeta: la sua visione perde così ogni connotazione mistica per trasformarsi in qualcosa di molto più concreto,  in un jet a reazione o in un drone super tecnologico.

“La Bibbia è chiara e con la sua disarmante chiarezza parla di oggetti volanti di varie fogge e dotati di varie funzionalità:  questo è innegabile” aggiunge Biglino. “Gli Elohim, Yahweh in primis, li usavano per spostarsi e combattere: i riferimenti biblici sono numerosissimi. Coloro che ritengono di non potere accettare questa evidenza hanno l’onere di fornire la prova del contrario: devono cioè dimostrare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che quando scrivevano chiaramente di ruach, kavod e keruvvim che si alzavano da terra, volavano, producevano grande frastuono… gli autori biblici intendevano indubitabilmente riferirsi ad altro.

LA RAPPRESENTAZIONE MISTICA DELLA VISIONE DI EZECHIELE

LA RAPPRESENTAZIONE MISTICA DELLA VISIONE DI EZECHIELE

 E’ lecito pensare questo, ma non basta affermarlo per renderlo vero: è necessario documentarlo. Per contro, le descrizioni concrete degli oggetti volanti sono sotto gli occhi di tutti i lettori e si trovano nelle Bibbie che tutti abbiamo in casa, non sono necessarie traduzioni particolari. Io sto dalla parte degli autori biblici dando loro credito in merito a ciò che hanno scritto”.

Nella Bibbia, nei miti sumero-accadici e nei testi indù spicca poi un’altra impressionante analogia: si parla di città completamente cancellate dall’intervento divino. Sodoma e Gomorra, Ur, Lanka vengono letteralmente rase al suolo, migliaia di persone muoiono in modo atroce all’istante. Ma non solo: gli effetti della devastazione sono così tremendi da rendere sterile ed inabitabile, per decenni o per secoli, l’intera area colpita. Una scena drammatica che ricorda un fall out nucleare o forse l’effetto di un’arma ancora più potente di una bomba atomica- come sembrano essere le “astras” degli Dei indiani.

A proposito di Sodoma e Gomorra, Biglino commenta: “Oltre alla documentazione scientifica e archeologica di origine accademica riportata nel libro, mi pare di potere affermare  che le prove le fornisce la Bibbia stessa quando ci racconta le devastanti conseguenze ancora riscontrabili sul territorio a distanza di secoli e persino a 2000 anni dall’evento. Nessun altro evento militare, tra le decine e decine contenute nell’Antico Testamento, ha lasciato simili tracce nel tempo e nessun incendio, per quanto devastante, ha mai prodotto nulla di simile. 

LA FINE DI SODOMA E GOMORRA NEL DIPINTO DI JOHN MARTIN

LA FINE DI SODOMA E GOMORRA NEL DIPINTO DI JOHN MARTIN

Nella seconda parte del lavoro, dedicata ai testi induisti, Enrico Baccarini narra di eventi simili verificatisi nello stesso periodo storico, a significare che intorno al 2000 a.C. sul nostro pianeta c’era chi possedeva ed utilizzava armi dagli effetti micidiali non solo per l’uomo, ma per tutti gli esseri viventi e per gli stessi territori in cui venivano impiegate. Difficile, direi impossibile, pensare a semplici suggestioni, viste le precise descrizioni che gli antichi ci hanno lasciato: come avrebbero potuto anche solo immaginare conseguenze di tale portata, visto che loro stessi combattevano con spade, lance, archi, frecce e con gli incendi?” FINE PRIMA PARTE

SABRINA PIERAGOSTINI

Troverete l’intervista integrale a Mauro Biglino nella News Letter di Settembre in arrivo tra pochi giorni

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