Germania, trovate le tombe di una strega e di un gigante
31 Ottobre 2017
Gli Alieni di Darwin
6 Novembre 2017

L’ultimo mistero della Grande Piramide: “C’è una cavità”

2 Novembre 2017

C’è un enorme spazio vuoto all’interno della Grande Piramide, l’unica delle Sette Meraviglie del mondo antico che ancora oggi incanta con la sua perfetta e maestosa imponenza. Una cavità, lunga più di 30 metri, è stata individuate da ScanPyrmids Mission, il progetto promosso da un’organizzazione no profit per scoprire tutti i segreti del grandioso monumento di Giza. E il fatto che il “ras” dell’egittologia, l’archeologo Zahi Hawass, ostenti noncuranza e la ritenga una notizia di scarsissimo interesse dimostra quasi sicuramente l’esatto contrario: potremmo essere di fronte ad una scoperta straordinaria.

IL VASTO SPAZIO VUOTO INDIVIDUATO NELLA GRANDE PIRAMIDE DI GIZA

IL VASTO SPAZIO VUOTO INDIVIDUATO NELLA GRANDE PIRAMIDE DI GIZA

Scoperta resa possibile grazie a una modernissima tecnologia non invasiva basata sui raggi cosmici. Con un articolo pubblicato sulla rivista “Nature”, il gruppo internazionale guidato dall’istituto  Heritage Innovation Preservation ha annunciato che i movimenti delle particelle dette muoni hanno rivelato la presenza di uno spazio vuoto proprio al di sopra della Grande Galleria, nel cuore della piramide attribuita al faraone Cheope. “Si trova proprio lì”, ha confermato il presidente dell’organizzazione, Mehdi Tayoubi, che nell’affrontare questo studio innovativo ha deliberatamente scelto di non avvalersi dell’aiuto degli egittologi, per poter osservare la piramide “con occhi magari ingenui, ma senza preconcetti”, ha detto ai giornalisti. Ha preferito che a parlare fossero i freddi dati della fisica.

E così evidentemente è stato. Il team ha scoperto  quella cavità- di cui per ora si ignorano funzioni e struttura– sfruttando le caratteristiche dei muoni, particelle che si formano quando i raggi cosmici colpiscono l’atmosfera terrestre. Queste particelle subatomiche penetrano anche nella roccia procedendo a zig-zag ad una velocità elevatissima, ma quando attraversano una materia molto densa perdono energia e un po’ per volta decadono. Quindi, si può stabilire la densità di un oggetto calcolando la loro traiettoria e la loro velocità.

LE INDAGINI DEL PROGETTO SCANPYRAMIDS VANNO AVANTI

IL LOGO DELLA MISSIONE SCANPYRAMIDS

Infatti, se i muoni incontrano degli spazi vuoti,  ne penetrano più del previsto. Per essere sicuri di non commettere errori, però, i ricercatori di ScanPyramids hanno utilizzato tre diversi metodi, con tre diverse strumentazioni sofisticate realizzate rispettivamente dall’Università di Nagoya, in Giappone,  dal KEK (un gruppo di ricerca scientifico giapponese) e dai francesi della CEA- la Commissione per l’energia atomica e le energie alternative.  Tutti e tre i sistemi hanno dato lo stesso risultato: c’è uno spazio vuoto di cui nessuno supponeva l’esistenza.

La grande cavità lunga più di 30 metri sembra essere collocata proprio sopra la Grande Galleria, ma al momento non è stato possibile stabilire precisamente come sia orientata e che forma abbia. “Dobbiamo procedere con molta cautela, per approfondire le osservazioni della cavità al fine di poter trarre conclusioni più precise sulle sue dimensioni”, ha spiegato Hany Helal, coordinatore del progetto e docente dell’Università del Cairo.  L’ipotesi ovviamente più intrigante è che si possa trattare di una nuova stanza che andrebbe ad aggiungersi alla camera sotterranea, alla camera del Re e a quella della Regina, il cui eventuale scopo e contenuto sono ovviamente ancora da chiarire. Ma gli archeologi non escludono che possa semplicemente essere un errore di costruzione.

LE PIRAMIDI DELLA PIANA DI GIZA, IN EGITTO

LE PIRAMIDI DELLA PIANA DI GIZA, IN EGITTO

Come dicevamo, il più scettico sulla reale importanza di questa scoperta si è subito mostrato Zahi Hawass. “Se è vero che hanno trovato una cavità, questo non significa un bel niente, le piramidi sono piene di cavità per via del metodo con cui sono state costruite”, ha detto l’egittologo più potente del mondo, ex ministro delle Antichità del Cairo e direttore degli scavi di Giza, Saqqara e della Valle dei Re, come riporta il sito LiveScience.com. Secondo Hawass, i costruttori delle piramidi usarono blocchi di pietra di forme e grandezze diverse e per questo, nel suo nucleo, la struttura è piena di buchi. Inoltre, già si sa che gli ideatori del grande monumento hanno poi sigillato dei tunnel usati per edificare la piramide.

Per chi non l’avesse capito, il lavoro di ScanPyramids- indipendente rispetto a lui-  non sembra interessare Hawass. Anzi: ha affermato che individuare delle cavità ha più a che fare con la volontà di farsi pubblicità che non con una migliore conoscenza archeologica. E soprattutto,  si è premurato di affermare senza alcun dubbio: ”Questo spazio vuoto non ha niente a che vedere con una qualche stanza segreta o qualsiasi altra cosa all’interno della piramide.”  Insomma, non ci sono misteri da indagare , tutto quello che c’è da sapere è già scritto nei libri. Tanto che ha annunciato presto un articolo nel quale, insieme ad altri colleghi, spiegherà perché le scoperte effettuate a Giza devono essere considerate delle banali anomalie dal punto di vista dell’egittologia.

UN MODELLO DIGITALE IN SCALA DELLA GRANDE PIRAMIDE

UN MODELLO DIGITALE IN SCALA DELLA GRANDE PIRAMIDE

Tuttavia, Tayoubi e il suo team hanno già escluso che quel vuoto sia effetto di una costruzione non ben livellata perché i blocchi, anche se di forme e misure diverse, avrebbero comunque assorbito la pioggia di muoni. “Da un punto di vista ingegneristico e strutturale, non si può trattare di una irregolarità”, ha infatti spiegato Halal. Ma forse non sapremo mai l’esatta natura di questa imprevista, vasta cavità: non c’è modo di accedervi dai corridoi o dalle camere esistenti e non sarà mai dato il permesso di danneggiare in qualche modo la piramide per raggiungere lo spazio vuoto. Anche perché in Egitto non si muove foglia senza l’autorizzazione di Hawass il cui parere in merito è ben chiaro. L’unica possibilità è collocare le strumentazioni nella Camera del Re per analizzare la cavità da un’altra angolazione. Ammesso che il progetto, a questo punto,  possa andare avanti.

SABRINA PIERAGOSTINI

CATEGORIA: 

TAGS: 

ARTICOLI CORRELATI