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Mars 2020, alla ricerca di vita sul Pianeta Rosso

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Non solo potremo vedere, ma riusciremo anche a sentire cosa accade sul suolo marziano. Il prossimo rover che la NASA spedirà sul Pianeta Rosso sarà dotato di una tecnologia superiore e di strumentazioni ancora più raffinate rispetto ai precedenti e tra le altre cose potrà anche registrare i suoni nell’atmosfera o sulla superficie di Marte. Ma soprattutto, sarà in grado di individuare l’eventuale presenza di forme di vita, passate o (chissà…) ancora presenti.

LA PROSSIMA MISSIONE DELLA NASA SARA' NEL 2020

LA PROSSIMA MISSIONE SU MARTE DELLA NASA SARA’ NEL 2020

La nuova missione è prevista per l’estate 2020, quando la distanza tra noi e Marte sarà ideale per impiegare il minor tempo possibile nella traversata spaziale: l’atterraggio ( o meglio, “l’ammartaggio”) dovrebbe avvenire nel febbraio 2021. Secondo i piani, la missione durerà poi almeno un anno marziano, pari a 687 giorni (chiamati anche sol). Il sito Space.com elenca molti dettagli tecnici del robottino, chiamato senza troppa fantasia Mars 2020: sarà 3 metri di lunghezza per 2.7 di larghezza e 2.2 di altezza; il pesò si aggirerà sulla tonnellata (1050 kg per l’esattezza), circa come un’auto compatta.

Per il resto, avrà una struttura rettangolare, sei ruote, un braccio meccanico dotato di “mano”, telecamere e una trivella per scavare nel terreno. Le somiglianze con i suoi predecessori- Curiosity in particolare- sono evidenti: per l’85 per cento, il nuovo rover sarà identico ai precedenti ideati e prodotti dal Mars Science Laboratory. “Il fatto che una gran parte dell’hardware sia già stato progettato o esista già è il vantaggio principale della missione”- ha ammesso in un comunicato il direttore del programma Jim Watsin. “In questo modo si risparmiano soldi e tempo ma, ancora più importante, si riducono i rischi”.

IL ROVER MARS 2020

IL ROVER MARS 2020

Nuovi, però, sono i compiti che Mars 2020 è chiamato ad assolvere, a partire dalla ricerca di tracce di vita microbica estinta o ancora esistente. Ecco perché potrà trivellare nel terreno, per estrarre campioni di roccia, ma non solo: utilizzerà anche uno spettometro ai raggi X e un laser ultravioletto per scovare le bio-firme lasciate dagli esseri viventi- per quanto minuscoli. E con un radar in grado di penetrare nel terreno, mapperà gli strati rocciosi sotto la superficie marziana fino a 10 metri di profondità. Se c’è, troverà anche il ghiaccio o l’acqua allo stato liquido. “Otterremo dati scientifici in un modo impossibile finora”, ha assicurato George Tahu, tra gli scienziati coinvolti nel programma.

Una delle novità riguarda il sistema di “ammartaggio” guidato da una tecnologia denominata “terrain relative navigation”. In pratica, un computer metterà a confronto la mappa di Marte con le immagini prese in tempo reale, puntando sul luogo più sicuro e correggendo la traiettoria durante la discesa. In contemporanea, un altro strumento calcolerà velocità e posizione per stabilire l’esatto momento in cui aprire il paracadute. Secondo gli scienziati, questo sistema di navigazione permetterà a Mars 2020 di esplorare luoghi ritenuti troppo pericolosi per Curiosity: il rover toccherà la superficie direttamente vicino ai siti ritenuti scientificamente più rilevanti, risparmiandosi chilometri e chilometri di strada sul terreno marziano.

UNO DEI POSSIBILI LUOGHI DI ESPLORAZIONE DELLA FUTURA MISSIONE

SYRTIS, UNO DEI POSSIBILI LUOGHI DI ESPLORAZIONE DELLA FUTURA MISSIONE

Ancora da stabilire, però, dove. Tre le possibili opzioni: a nord est di Syrtis, nel cratere Jezero o sulle colline Columbia. Perchè questi luoghi? Nel 2004, Spirit ha già esplorato l’area delle colline Columbia, trovando la prova dell’esistenza di acqua in un remoto passato. Anche il cratere Jezero, un tempo, ne doveva ospitare molta perché si pensa che fosse un lago e sono state individuate rocce alterate chimicamente dall’azione dell’acqua. Infine, a Syrtis c’è quel che resta di un antico vulcano che potrebbe aver generato sorgenti termali- ambiente perfetto per molti microorganismi. Quindi in tutti questi luoghi si potrebbero cercare tracce di vita risalenti a miliardi di anni fa, agli albori di Marte. La scelta sarà fatta entro il 2019, valutando tutti i pro e i contro.

Inoltre, il momento della discesa sarà ripreso dalle telecamere che mostreranno, per la prima volta, le fasi emozionanti dell’arrivo di un’astronave sul Pianeta Rosso e nello stesso tempo daranno importanti informazioni sull’atmosfera marziana. Di telecamere, d’altre parte, ce ne saranno davvero tante: ben 23 (Curiosity ne ha 17), alcune colori e in 3D, come la “Mastacam-Z”, dove Z sta per zoom, particolare assente nei rover finora utilizzati, ma molto utile per andare a catturare dettagli lontani ritenuti interessanti dal comando missione. Anche la definizione delle immagini sarà molto più elevata: si parla di 20 megapixel.

UNA DELLE FOTO COMPOSTE DA TANTI DIVERSI SCATTI DI CURIOSITY

UNA DELLE FOTO COMPOSTE DA TANTI DIVERSI SCATTI DI CURIOSITY

Con un campo molto più ampio, poi, anziché scattare più foto da ricomporre per ottenere un paesaggio complessivo, a Mars 2020 basterà un solo scatto panoramico. E anche se lo riprenderà mentre è in movimento, l’immagine non risulterà sfocata. Tuttavia la qualità, nell’invio delle immagini sulla Terra, subirà un sensibile calo. Le telecamere infatti possono acquisire molti più dati di quelli che si possono spedire, spiegano alla NASA. Le informazioni- compresse elettronicamente- saranno mandate alle sonde in orbita attorno al pianeta- Mars Reconnaissance Orbiter, MAVEN e Trace Gas Orbiter (quest’ultimo dell’ente spaziale europeo) che a loro volta le inoltreranno agli scienziati impegnati nella missione.

In più, accanto alle telecamere di ultima generazione, ci sarà- anche in questo caso, per la prima volta- un microfono. Sarà utilizzato per catturare i suoni presenti su Marte e per farli sentire sulla Terra. “Si può fare tanta buona scienza con un microfono”, ha commentato a Space.com Sylvestre Maurice, dell’IRAP- l’istituto di ricerca in astrofisica e planetologia con sede a Tolosa. Con i colleghi, ha valutato la possibilità di accoppiare un microfono con il laser che sarà usato per vaporizzare le rocce. Ma in ogni caso, dice, sarà molto interessante poter ascoltare i rumori di Marte– un altro dato senza precedenti.

UN'IMMAGINE DI FANTASIA DEL ROVER IN AZIONE CON IL SUO LASER

UN’IMMAGINE DI FANTASIA DEL ROVER IN AZIONE CON IL SUO LASER

Altrettanto innovativa è la decisione di far raccogliere al rover dei campioni di suolo che analizzerà con gli strumenti a sua disposizione, nella speranza però di esami più approfonditi. Mars 2020, infatti,  perforerà con la sua trivella almeno 20 strati rocciosi (ma si punta a 40)  e ne preleverà dei frammenti che saranno poi custoditi all’interno di tubi, in attesa di essere trasportati sulla Terra da una futura missione organizzata ad hoc per il recupero dei campioni- una missione umana. In effetti, Mars 2020 viene considerato una pietra miliare nell’esplorazione spaziale anche per questo. Come ha detto Geoffrey Yoder, ex direttore alla NASA, non solo determinerà se la vita quassù sia mai esistita, ma aiuterà a  fare grandi progressi in vista dell’obiettivo finale: mandare i primi astronauti sul Pianeta Rosso.

SABRINA PIERAGOSTINI

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