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Le mummie di Nazca, ancora polemiche

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Il caso molto controverso delle mummie con tre dita scoperte a Nazca si arricchisce di nuove polemiche. A riaccenderle sul web è Thierry Jamin, il ricercatore francese direttore dell’Istituto Inkari-Cusco coinvolto nella vicenda fin dalle prime fasi. In un lungo post molto critico e circostanziato, pubblicato sul suo account di Facebook, l’esploratore ha attaccato Steve Mera, ufologo e scrittore inglese, che nei giorni scorsi aveva fatto dichiarazioni molto pesanti sul variegato gruppo che indaga sui misteriosi reperti.

L'ESPLORATORE FRANCESE THIERRY JAMIN

L’ESPLORATORE FRANCESE THIERRY JAMIN

Le abbiamo riportate anche sul nostro blog, nell’articolo dello scorso 30 giugno. In sostanza, Mera ha raccontato di aver fatto esaminare i campioni biologici prelevati in Perù nel laboratorio Genetech in Sri Lanka. I risultati avrebbero confermato che la mummia di dimensioni maggiori denominata Maria è un ominide di origine sconosciuta, mentre gli altri corpi più piccoli sarebbero dei falsi ottenuti con varie parti di animali. La presunta natura extraterrestre ipotizzata da Jamin, dal giornalista messicano Jaime Maussan e dal sito Gaia.com- aggiungeva Mera- era pura fantasia, se non una truffa. Inoltre, li accusava di voler trarre guadagni personali dai reperti, la cui conservazione era a rischio perché da loro tenuti in un luogo segreto non idoneo.

Thierry Jamin ha voluto ribattere, punto su punto, a queste e ad altre dichiarazioni altrettanto polemiche che Mera ha rilasciato in varie videointerviste visibili sul web. Innanzi tutto, ha spiegato come si sono conosciuti: è stato l’ufologo inglese a contattarlo, lo scorso maggio. Voleva scrivere delle mummie di Nazca per la sua rivista, Phenomena Magazine, e realizzare un documentario con la società di produzione Zohar. A luglio, lui e il socio Barry sono andati in Perù. In quella occasione, Mario- il tombarolo che ha trovato quei corpi anomali in un luogo tuttora sconosciuto- ha accettato di mostrarli ai due inglesi che, in seguito, hanno potuto anche prelevare dei materiale organico da tre mummie- Maria, Wawita e Victoria- nel luogo segreto in cui Mario le nasconde. Tutto assolutamente gratuito.

LA MUMMIA WAWITA

LA MUMMIA WAWITA

“Abbiamo accettato perché dicevano di voler realizzare analisi dettagliate in tre laboratori prestigiosi della Gran Bretagna, ubicati a Canterbury, Oxford e Glasgow. Però abbiamo scoperto un mese dopo che non erano questi i laboratori in cui le hanno realizzate”, scrive Jamin. Infatti, prosegue nel racconto, il mese dopo si sono ritrovati a cena insieme a Parigi. Obiettivo della riunione, stringere un rapporto di collaborazione tra Inkari-Cusco e il gruppo Zohar, escludendo però Maussan e Gaia.com perchè, a loro dire, avevano dato una brutta immagine della storia di Nazca.

 Al ricercatore francese, durante la cena, dicono che le prime analisi effettuate in un laboratorio dello Sri Lanka – di cui non rivelano il nome- provano che tutti e tre i reperti appartengono a primati sconosciuti: Maria, Wawita e Victoria sembrano avere un’origine comune, forse persino un rapporto di parentela. Evocano l’ipotesi di un’antica ibridazione e chiedono altri campioni per ulteriori esami. “In questa stessa riunione, mi spiegano che sono in stretti rapporti con un grande produttore cinematografico di Hollywood. Per settimane, mi raccontano di un progetto favoloso… che coinvolgerà l’istituto Inkari-Cusco insieme a Erich Von Daeniken per quanto riguarda le sue ricerche sulla presenza extraterrestre sulla Terra”, spiega l’archeologo francese.

DUE DELLE MUMMIE DI DIMENSIONI MINORI

DUE DELLE MUMMIE DI DIMENSIONI MINORI

In realtà, il grande produttore di Hollywood si rivela  una casa di produzione canadese- Jamin allega il link del contratto per dimostrare che sta raccontando la verità. Di fronte a tante contraddizioni e incongruenze, decide di rifiutare la proposta e interrompe i rapporti con Mera e il suo gruppo. Fino a quando non viene a conoscenza, via web, delle dichiarazioni del ricercatore inglese. “Innanzi tutto, afferma che teniamo noi le famose mummie di Nazca. Del tutto inesatto. Il materiale biologico è nelle mani di Mario in un luogo noto solo a lui. Anche noi non smettiamo di ripetere a Mario che deve consegnare questo prezioso materiale alle istituzioni peruviane, non disperiamo di poterlo convincere”, dice Jamin.

Prosegue poi con le sue precisazioni:”Non ho mai detto che le entità biologiche di Nazca fossero di origine extraterrestre…la mia posizione personale e dell’istituto Inkari-Cusco è sempre stata neutrale. Ma come milioni di persone in tutto il mondo, vogliamo solo sapere se la vicenda è autentica o una farsa… Se è vera, va fatta conoscere e diffusa. Se si tratta di un fake, va fatto conoscere lo stesso per denunciarlo.” Ma ad oggi, secondo il ricercatore francese, non c’è prova che sia un falso. Anzi, i test del DNA e del C14 fanno propendere per l’autenticità. “Se il signor Mera possiede, come dice, la prova assoluta che è una truffa, la mostri!”, è la sfida Jamin.

JAMIN DURANTE UN'ANALISI MEDICA SULLE ENTITA' BIOLOGICHE DI NAZCA

JAMIN DURANTE UN’ANALISI SULLE ENTITA’ BIOLOGICHE DI NAZCA

Dopo aver respinto con sdegno le accuse di avere chiesto dei soldi per far fotografare o esaminare le mummie di Nazca (“affermarlo è diffamazione”, avverte), il ricercatore passa in rassegna- per confutarle- le varie conclusioni scientifiche presentate da Steve Mera. “Dice che Maria e Wawita appartengono ad una specie umana sconosciuta e usa come prova un’analisi del laboratorio Genetech. Ma un giornalista americano, William Galison, si è messo in contatto con il responsabile di questo laboratorio che nega categoricamente di aver realizzato le famose analisi del signor Mera.”

Appare poco coerente e credibile anche quando afferma che i corpi di dimensioni minori, definiti “i grigi”, siano opera di falsari. Prima sostiene che le teste siano crani di gatti, poi di cani, ma non sa spiegare perché alla TAC e ai raggi X non compaiono tracce di manipolazione. E poi, chi li avrebbe costruiti? Quando? Gli esami hanno infatti confermato che si tratta di reperti vecchi anche di mille anni. Le parti metalliche rinvenute al loro interno, poi, sarebbero per Mera di ottone. “Che idiozia! Come si fa a parlare senza sapere? Lo invito ad aspettare la prossima conferenza programmata per settembre, nella quale presenteremo i risultati delle analisi di questi oggetti metallici. Sicuramente resterà un po’ sorpreso”, scrive Thierry Jamin.

L'UFOLOGO INGLESE STEVE MERA CON LE MUMMIE PERUVIANE

L’UFOLOGO INGLESE STEVE MERA

Aggiunge: “Il suo approccio non ha nulla di scientifico o di giornalistico… Come prenderlo sul serio? Il caso Nazca è piuttosto complesso. Io, che lo studio dall’inizio, evito di trarre conclusioni affrettate. Per ora sappiamo che si tratta di materiale biologico. Questo materiale è antico o molto antico e secondo le ultime analisi, appare in gran parte sconosciuto. Anche se non abbiamo trovato evidenze di frodi, abbiamo osservato alcune anomalie. Invito il signor Mera ad essere un po’ più misurato nei suoi futuri commenti. Quando non si padroneggia una materia, bisognerebbe procedere con modestia e prudenza.

Poi, l’ultima stoccata. Forse- dice Jamin- a Mera non è piaciuto il suo no al “favoloso progetto hollywoodiano”, non è piaciuta la sua riconciliazione con Maussan e Gaia.com dopo un periodo di rapporti freddi. Insomma, le accuse dell’ufologo inglese  sarebbero una specie di ritorsione. Ma il direttore dell’istituto Inkari-Cusco insiste: tutto quello che vogliamo è scoprire la verità sulle mummie di Nazca, qualunque essa sia.

ALCUNE MUMMIE CONTENGONO OGGETTI METALLICI

ALCUNE MUMMIE CONTENGONO OGGETTI METALLICI

“Signor Mera, Lei afferma che le entità biologiche sono false. Bene. Sono pronto a crederle. Tuttavia, su quale base scientifica formula le sue conclusioni? Quali analisi ha fatto? Che tipo di prove? In che laboratori? Quali specialisti ha consultato? Sappia che nulla ci fermerà dal far luce su questo tema straordinario nella prossima conferenza.” Quella inizialmente prevista per lo scorso aprile- come Jamin aveva detto nell’intervista concessa ad Extremamente- poi slittata a settembre, per presentare gli esiti di una nuova serie di test che dovrebbero dare risposta ai tanti interrogativi ancora aperti . Lo sapremo tra qualche settimana…

SABRINA PIERAGOSTINI

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