Quante reali possibilità ci sono di vedere un UFO? Se l’è chiesto una società specializzata in scommesse e giochi d’azzardo americana. E s’è data pure una risposta. Ha catalogato tutti gli avvistamenti registrati negli Stati Uniti negli ultimi 78 anni suddividendoli Stato per Stato. Risultato: una mappa interattiva che rivela dove sia più consigliato alzare gli occhi al cielo se si vuole osservare il passaggio di un disco volante…
A calcolare le chance di cogliere quell’attimo fuggente e a realizzare la mappa è stato il sito casino.org. Stando ai dati statistici raccolti ed elaborati, gli appassionati di UFO dovrebbero fare un salto in Wyoming, lo Stato con il numero maggiore di incontri ravvicinati in proporzione agli abitanti. Anche se in assoluto è la California, con i suoi oltre 23 mila casi segnalati dal 1940 ad oggi, l’area a più alta concentrazione ufologica degli Stati Uniti. Al contrario, la Florida- meta ambita dai turisti di tutto il mondo- sembra snobbata dagli Alieni: se volete incontrarli, non andate a Miami né alle isole Keys. Perdereste il vostro tempo.
In totale, negli ultimi settanta e passa anni, sarebbero ben 259.691 gli avvistamenti registrati in questa parte del pianeta. Tanto che- sostiene sempre il sito in questione- più di 40 mila americani hanno sottoscritto un’assicurazione in caso di rapimento alieno. Inoltre, un grafico mostra quale siano state le epoche più densamente frequentate dai visitatori spaziali: il primo picco coincide con l’ondata UFO degli anni ’50, poi la curva si abbassa e torna a salire tra gli anni ’70 e ’80 e infine mostra un’impennata, di nuovo, a cavallo del nuovo millennio.
A côtè di queste informazioni, viene offerta anche una breve cronologia- a partire, curiosamente, da 1440 a.C.- degli avvistamenti più clamorosi: si va dai “dischi ardenti” visti fluttuare in cielo e descritti dagli scribi del faraone Thutmose III, al velivolo piatto ed argenteo sospeso sopra l’aeroporto di Chicago O’Hare osservato dai piloti dell’United Airlines insieme a vari dipendenti dello scalo nel 2006. In mezzo, decine di altri episodi, a volte famosissimi- come l’incidente di Roswell del 1947 o le Luci di Phoenix del 1997- e a volte molto meno noti.
Il tentativo di descrivere e quantificare questo tipo di fenomeno con una mappa interattiva non convince però gli esperti. Il sito news.com.au ha sentito il parere del portavoce dell’UFO Reseach NSW australiano, Doug Moffet, che non ha risparmiato le critiche:” Potrebbero esistere molti più avvistamenti in Uzbekistan che in America, ma potremmo non averne mai sentito parlare”, la sua prima obiezione. Inoltre, nessuna mappa- a suo avviso- potrebbe rappresentare in modo veritiero l’attività di un UFO in movimento proprio per la natura arbitraria e casuale del fenomeno medesimo.
Non solo.”I picchi registrati in certi momenti possono essere spiegati da una serie di anomalie o variabili. Ad esempio, d’estate è probabile che le persone stiano più all’aperto e osservino il cielo”, ha spiegato il ricercatore. Senza contare che la mappa non tiene in considerazione il livello di autenticità e la fondatezza di tutte queste segnalazioni. “Io sono sempre stato rigoroso, ma non so se gli altri lo siano altrettanto e sappiano distinguere tra una luce laser e un vero oggetto volante non identificato. È facile contaminare le prove per mancanza di rigore nel determinare l’ignoto,” chiosa Moffet
La mappa interattiva è stata presentata alla vigilia del World Space Week, la settimana dedicata alla ricerca spaziale promossa dalle Nazioni Unite: giunta alla sua 19esima edizione, prende il via giovedì 4 ottobre. Più di 3700 eventi in 80 Paesi del mondo celebreranno i misteri e le meraviglie del cosmo che ci circonda e di cui ancora sappiamo così poco. Il tema di quest’anno: “Lo spazio unisce il mondo”. E unisce anche le diverse anime della ricerca, visto che anche le associazioni ufologiche parteciperanno alle celebrazioni, promuovendo incontri e convegni per veicolare il concetto che la vita extraterrestre- ritenuta plausibile dagli astrofisici- potrebbe rivelarsi la vita intelligente immaginata dagli appassionati di UFO.
Proprio come fa, da tempo, il Meeting Internazionale “Figli delle Stelle” organizzato da Extremamente. Un convegno unico nel suo genere, perché riesce a far convivere- e a far dialogare- la scienza accademica con la ricerca alternativa. Nel corso degli anni ha dato la parola a fisici, ingegneri aerospaziali, ufficiali dell’Aeronautica militare accanto a ufologi e contattisti. E anche nella sesta edizione del meeting, il prossimo 20 ottobre a Milano, questo insolito connubio si ripeterà con la presenza di relatori di prestigio di entrambi i settori. Sul blog trovate tutte le informazioni per partecipare: vi aspettiamo!
SABRINA PIERAGOSTINI