Per un giorno, Roma diventa capitale mondiale degli UFO. Sabato 27 ottobre, occhi puntati sulla Città Eterna per un convegno “spaziale”… Ospiti del Centro Ufologico Nazionale, sbarcano dagli Stati Uniti due “big” che promettono rivelazioni sbalorditive. Si tratta di Tom DeLonge e Luis Elizondo. Il primo è diventato famoso come leader della band pop/punk Blink-182 e del gruppo rock/emo Angels&Airwaves; il secondo è un ex alto dirigente dell’Intelligence di Washington. Una strana coppia, unita da un interesse comune: fare chiarezza su quei misteriosi avvistamenti che da decenni si verificano nei cieli di mezzo mondo.
DeLonge ha fondato, a questo scopo, la corporation To The Stars Academy of Arts and Science e ha chiamato come consulenti fisici, ingegneri aeronautici, imprenditori, politici. E ha coinvolto anche Elizondo, fino ad un annetto fa direttore di un programma (super segreto) condotto dal Pentagono proprio sulle potenziali minacce costituite dagli oggetti volanti non identificati. Dal 2007 al 2012, il Ministero della Difesa americano ha infatti indagato sugli incontri ravvicinati– e inspiegabili- intercorsi tra i suoi piloti e gli UFO. Lo sappiamo solo perché, lo scorso dicembre, Elizondo lo ha raccontato a tre giornalisti del New York Times.
Eppure, nonostante l’autorevolezza della fonte e del quotidiano che hanno divulgato la notizia, da dicembre ad oggi poco è cambiato. Dopo aver dato ampio spazio alla vicenda- effettivamente clamorosa, anche perché corredata di video piuttosto sorprendenti- i media si sono presto dimenticati della questione. Colpa, dice Elizondo, dello stigma che accompagna questa tematica. Lo stigma è un segno distintivo, che spesso assume un valore negativo e diventa come una condanna per chi lo porta. Quella “macchia”, basata su un pregiudizio infondato, isola, esclude e discrimina.
Un esempio moderno di stigma sociale riguarda per l’appunto gli UAP- i fenomeni aerei anomali– e coloro che se ne interessano, ha spiegato Luis Elizondo in un recente articolo pubblicato sulla piattaforma online Medium.com. E per l’ex direttore del programma del Pentagono noto con la sigla AATIP e attualmente a capo dei Programmi Speciali di To The Stars Academy, questo marchio d’infamia è molto dannoso. Perché relega l’argomento alle farneticazioni di filmetti di serie B e di complottisti squilibrati, mentre meriterebbe invece grande considerazione dato che riveste un’importanza strategica ed è un errore sottovalutarlo.
“Quando sono stato incaricato di dirigere l’Advanced Aerospace Threat Identification Program, io e i miei colleghi abbiamo fatto esperienza sufficiente per sapere con assoluta certezza che i fenomeni aerei non identificati esistono. Agli UAP non sembra interessare affatto se noi ci crediamo o meno, sono qui con o senza il nostro permesso. Come possiamo discutere in modo onesto di sicurezza nazionale se nemmeno possiamo affrontare l’argomento di una potenziale minaccia o di una potenziale opportunità?” , afferma l’ex agente segreto. E spiega la sua convinzione citando un caso molto noto.
“Lo stigma sociale è spesso prodotto dalla paura riguardo argomenti privi di risposte e scarsamente compresi. Il Project Blue Book ne offre un esempio illuminante. Dal 1952 al 1969, l’Aeronautica militare degli Stati Uniti condusse una serie di studi sui fenomeni aerei non identificati”, scrive. “Obiettivo era determinare se costituissero una minaccia per la sicurezza nazionale ed analizzarne scientificamente i dati. Per 17 anni, il Project Blue Book raccolse rapporti di decine di migliaia di avvistamenti UFO, classificandone 700 di questi casi come ‘non identificati’.
Nel 1966, l’Air Force chiese ad un’altra commissione d’inchiesta, guidata dal dottor Edward Condon, di controllare questi avvistamenti. Due anni dopo, venne rilasciato il “Rapporto Condon” che sosteneva che i casi esaminati non mostravano segni di attività insolita. Ciò indusse l’Aeronautica a chiudere il Project Blue Book l’anno seguente. Nonostante quasi un migliaio di avvistamenti non identificati, dunque, venne annunciato che non c’erano prove di fenomeni straordinari nel nostro spazio aereo.”
Prosegue poi Elizondo: “Queste affermazioni sprezzanti nelle versioni riservate al pubblico tanto del progetto Blue Book quanto del Rapporto Condon semplicemente non erano supportate dai fatti. C’erano infatti centinaia di resoconti di testimoni credibili e ben addestrati ad osservare, molti dei quali con alti livelli di sicurezza, che hanno visto questi oggetti”. Ma nessuno ne ha tenuto conto, dice l’ex agente segreto, che commenta amaro: “Eppure, il nostro Paese ha condannato delle persone alla sedia elettrica solo in base alle accuse di due testimoni oculari nemmeno particolarmente addestrati nell’arte dell’osservazione.”
Dunque prove verificabili sarebbero state cancellate o smontate proprio in virtù di quello stigma che circonda l’argomento. I media, aggiunge Elizondo, non hanno certo aiutato, anzi, con la spettacolarizzazione delle notizie relative agli UFO hanno di fatto aumentato i pregiudizi e la chiusura verso la materia. Ma la situazione potrebbe presto cambiare, forse proprio grazie a To The Stars Academy, se davvero è in possesso di elementi di prova così rilevanti da convincere anche i più restii che a volare sulle nostre teste ci sono oggetti di origine non terrestre.
Lo sapremo presto, non appena Tom DeLonge e Luis Elizondo parleranno davanti al pubblico del VII Convegno Internazionale di Ufologia organizzato dal Centro Ufologico Nazionale. In sala, si entra solo su invito (e i posti sono esauriti da tempo), ma via streaming tutti possono ascoltare in diretta gli attesissimi interventi: sulla pagina Facebook del CUN all’indirizzo
https://www.facebook.com/CentroUfologicoCUN/
oppure su Youtube, questo il link:
https://www.youtube.com/channel/UCLPhHj6K0RTZMNdE9SjQ8mQ/featured?view_as=subscriber.
SABRINA PIERAGOSTINI