Questa volta il merito va a TESS, il Transiting Exoplanet Survey Satellite della NASA. È stato il telescopio spaziale del programma Explorer a scovare gli ultimi tre pianeti extrasolari, in orbita attorno ad una stella a 73 anni luce da noi, nella costellazione del Pittore. Sono tra i più piccoli e i più vicini individuati finora e intrigano gli astrofisici per alcune caratteristiche molto particolari, ma anche perché li considerano un futuro terreno di caccia per la vita extraterrestre.
IL NUOVO TELESCOPIO SPAZIALE DELLA NASA, TESS
La scoperta è stata spiegata nel dettaglio in un articolo pubblicato sulla rivista Nature Astronomy. TESS è stato lanciato il 18 aprile 2018 con l’obiettivo di portare alla luce migliaia di mondi, ad oggi sconosciuti, all’interno della Via Lattea. Il telescopio vanta quattro telecamere identiche che si combinano tra di loro per scandagliare una piccola fetta del cielo notturno. Utilizza il metodo del transito, ossia registra le minime variazioni nella luminosità di una stella durante il passaggio di un pianeta. Le osservazioni durano per 27 giorni di fila.
Sulla base dei dati raccolti, i ricercatori hanno stabilito che attorno alla stella denominata TOI 270, una nana di tipo M (ovvero un astro nella fase evolutiva più lunga e stabile, con temperature superficiali inferiori a quelle del Sole) ci sono in orbita tre mondi alieni. Quello più interno -TOI 270 b- dovrebbe essere una super-Terra rocciosa con un raggio circa 1,25 volte maggiore di quello terrestre.
NEL DISEGNO, I TRE NUOVI ESOPIANETI
Invece, quelli più esterni, TOI 270 c e d, sono probabilmente pianeti sub-nettuniani, di grandi dimensioni e gassosi. Sono simili tra di loro: si stima che abbiano un diametro più o meno 5 volte quello della Terra. Inoltre, secondo gli studiosi, tutti e tre i mondi alieni avrebbero una rotazione sincrona, proprio come la Luna rispetto alla Terra: per questo, mostrano sempre la stessa faccia al loro sole. I periodi di rivoluzione sono molto ridotti: impiegano tra 3 e 11 giorni per compiere un’orbita.
Si tratta di un sistema solare particolare, che ha attirato l’attenzione dei ricercatori. Innanzitutto, perché i pianeti occupano una sorta di intervallo di dimensioni intermedie- sono tutti piuttosto simili tra di loro. Cosa che non avviene nel nostro sistema solare, occupato invece da due estremi: o pianeti piccoli e rocciosi (come Mercurio, Marte, Venere e la Terra) oppure enormi giganti gassosi (Giove, Saturno, Urano e Nettuno), senza via di mezzo.
I ricercatori sperano, studiando TOI 270 e i suoi tre mondi, di riuscire a capire i percorsi formativi che portano a pianeti di diverse proporzioni. “Ci sono molti piccoli pezzi del puzzle che possiamo risolvere con questo sistema planetario”, afferma Maximilian Günther, impegnato in un post dottorato di ricerca al MIT, tra i principali autori dello studio appena pubblicato. TOI 270 sarebbe una sorta di laboratorio dal quale ricavare informazioni e dati utili sull’evoluzione dei pianeti.
PER TROVARE I MONDI ALIENI, TESS UTILIZZA IL METODO DEL TRANSITO
Ovviamente, poi, c’è la ricerca della vita. All’inizio, sembrava molto promettente TOI 270 d per la sua posizione all’interno della fascia di abitabilità della stella, ovvero il posto ideale per trovare l’acqua allo stato liquido. Ma analisi successive hanno indicato che l’atmosfera del pianeta è troppo densa: a causa dell’effetto serra che produce, la superficie rischia di essere rovente. Tuttavia, nella parte superiore dell’atmosfera, ci potrebbero essere le condizioni per permettere la presenza di microorganismi estremofili, quelli cioè che sopravvivono anche a temperature elevate.
Un’altra caratteristica insolita che fa di questo sistema solare oggetto di interesse per i ricercatori è anche la posizione che periodicamente i tre mondi assumono: si trovano praticamente allineati come perle su un filo- ha detto Günther con una metafora elegante. In questo modo, le loro forze gravitazionali si influenzano come se risuonassero una con l’altra. Cosa che permetterà agli astronomi di studiare il loro particolare rapporto dinamico.
Ma TESS ha trovato anche un altro pianeta curioso: si chiama LTT 1445Ab e orbita attorno ad una stella molto vicina ad altre due. “Se fossimo sulla superficie di questo mondo, vedremmo tre soli all’orizzonte, ma due di essi molto lontani e apparentemente piccoli”, ha spiegato Jennifer Winters, astronoma del Centro di Astrofisica di Harvard-Smithsonian e coautrice dello studio sul nuovo pianeta. “Sono come due occhi rossi e inquietanti nel cielo”, ha detto al sito New Scientist. Il nuovo arrivato nella lista degli esopianeti si trova a circa 22 anni luce da noi.
ECCO COSA SI VEDREBBE DALLA SUPERFICIE DI LTT 1445Ab
Si tratterebbe di un corpo roccioso, grande un terzo più della Terra, ma molto più caldo. Le temperature superficiali raggiungono addirittura i 160 gradi. Anche se tutti e tre gli astri che lo circondano- la stella ospite e le altre due- sono delle nane rosse (quindi, piccole e relativamente fredde), LTT 1445Ab è bollente perché si trova a distanza ravvicinata dal suo sole principale. Gli scienziati sperano presto di riuscire ad individuare i gas atmosferici che lo avvolgono: l’esatto scopo per il quale è stato progettato il nuovo telescopio spaziale della NASA.