Qualcuno ironizza, molti altri sono preoccupati, i più restano perplessi. A spiazzare è la firma che sancisce la nascita dell’ US Space Command, il Comando Spaziale degli Stati Uniti, il cui scopo è di assicurare la supremazia militare di Washington nell’atmosfera terrestre e oltre, sfidando Russia e Cina. Con una cerimonia ufficiale nel Giardino delle Rose della Casa Bianca, davanti a decine di reporter, il presidente Donald Trump ha tenuto a battesimo la sua ultima creatura.
DONALD TRUMP CON IL GENERALE RAYMOND
Lo SpaceCom diventa così l’11esimo comando combattente degli Stati Uniti e va ad unirsi ad altri come il Comando Indo-Pacifico e il Cyber Command. È un’unità centralizzata per proteggere gli interessi americani nello spazio, definito dal presidente “il prossimo dominio bellico, perché sappiamo che il modo migliore per prevenire i conflitti è prepararsi alla vittoria”. A guidare il nuovo corpo, il generale John Raymond, un veterano dell’USAF. Durante la conferenza stampa, è stato mostrato anche il nuovo stendardo di SpaceCom– con l’Aquila americana che domina dall’alto la Terra solcata da satelliti.
«È un momento storico, un giorno storico, che riconosce lo spazio al centro della sicurezza nazionale e della difesa dell’America. In questo modo garantiremo che il dominio americano nello spazio non sarà mai minacciato», ha detto Trump che ha descritto il comando come un precursore della Space Force, nei suoi piani il sesto ramo delle forze armate statunitensi, accanto ad esercito (Army), marina militare (Navy), aeronautica (Air Force), al corpo dei Marine e alla Guardia costiera. Sarà la Forza Spaziale ad organizzare, addestrare ed equipaggiare i soldati delle missioni di SpaceCom.
LO STENDARDO CON IL SIMBOLO DELLO SPACECOM
L’idea di militarizzare lo spazio non è nuova: già Ronald Reagan aveva lanciato il progetto dello Scudo Spaziale, poi abbandonato negli anni per priorità più impellenti- come la guerra al terrorismo. Adesso Trump rilancia, con l’appoggio del Pentagono, per proteggere gli interessi nazionali di fronte alle possibili minacce russe e cinesi alla tecnologia spaziale americana. Cosa accadrebbe se i satelliti militari che indicano i target ai caccia o che guidano dall’alto le portaerei venissero oscurati o disturbati da un nemico? Oppure se una nazione nemica prendesse il controllo dei satelliti ad uso civile, che ormai scandiscono ogni aspetto della nostra vita quotidiana, dalla telefonia ai conti in banca?
Non solo, c’è anche la minaccia concreta- la Corea del Nord insegna…- di un attacco missilistico a sorpresa diretto contro gli Stati Uniti o i suoi alleati, un rischio sottolineato da Trump e condiviso dagli analisti militari. «Lo spazio farà parte dei futuri conflitti sulla Terra, con la tecnologia basata sullo spazio che avrà un ruolo fondamentale e le capacità spaziali diventeranno sempre più obiettivi militari “, ha infatti dichiarato al New York Times Brian Weeden, ex ufficiale delle operazioni nucleari e spaziali dell’Aeronautica militare.
UN SATELLITE GEOSTAZIONARIO IN ORBITA ATTORNO ALLA TERRA
Anche se, nelle prospettive dell’amministrazione Trump, gli obiettivi sono ancora più ampi- non solo il controllo delle orbite terrestri, ma anche della Luna. E un giorno, chissà di cos’altro. Non importa quanto costerà lo SpaceCom- si parla di 8 miliardi di dollari in cinque anni. Per il tycoon è una priorità avere i soldati spaziali- qualcuno ironizzando li ha già definiti i Cavalieri o i Ranger dello Spazio– con la loro uniforme, i loro armamenti, il loro quartier generale che per il momento è stato individuato nella base dell’Aeronautica militare di Peterson, in Colorado. Ovviamente, potranno contare sulla tecnologia aerospaziale più aggiornata e all’avanguardia.
La cerimonia ufficiale alla Casa Bianca non ha entusiasmato chi lo spazio lo conosce direttamente, come gli astronauti. L’ex pilota della Marina Scott Kelly, più volte in missione con la NASA (dallo Space Shuttle, alla Stazione Internazionale), parlando alla tv MSNBC è stato molto critico: «Non mi è chiaro lo scopo di questo nuovo ramo dell’esercito che sarà straordinariamente costoso e aggiungerà burocrazia a un settore già molto burocratizzato. Poi sono molto preoccupato, perché finora nello spazio abbiamo lavorato pacificamente con tutte le Nazioni del mondo e cambiare le cose all’improvviso è una cosa per me piuttosto difficile da capire.»
LO US SPACE COMMAND VIGILERA’ SULLE MINACCE NELL’ATMOSFERA TERRESTRE
Sospettosi anche gli ufologi, che temono che dietro alle motivazioni ufficiali di difesa dalle minacce russe e cinesi e alla volontà di ribadire la supremazia americana nell’atmosfera terrestre si celi in realtà la risposta preventiva ad un rischio di aggressione di altra natura- dallo spazio esterno. I ranger spaziali dovranno fronteggiare un nemico extraterrestre?C’è forse un collegamento con gli avvistamenti di velivoli non identificati da parte dei piloti della Marina USA? Uno scenario davvero da Guerre Stellari…