Ora lo conferma anche la CNN e la notizia diventa appetibile: la Marina americana ha finalmente riconosciuto l’autenticità dei video che mostrano degli oggetti volanti sconosciuti sfrecciare in cielo inseguiti dai suoi F18. Ancora nessuna idea, ovviamente, sulla loro natura o provenienza- precisa l’autorevole emittente televisiva- ma almeno ora è certo che quei filmati sono stati ripresi proprio dai piloti militari e che i velivoli sono reali.
LA CNN CONFERMA. QUESTO VIDEO È AUTENTICO
Una precisazione che il portavoce della US Navy, Joseph Gradisher, aveva già fatto nei giorni scorsi, rispondendo alle domande di un sito molto impegnato sul fronte ufologico, “The Black Vault” (ve ne abbiamo parlato in dettaglio nel blog). Ma ora che l’ufficiale ha parlato anche alla regina delle TV, la sua ammissione è rimbalzata (finalmente) anche sui principali mezzi di informazione italiani che hanno dato spazio alla notizia. Scrivendo- erroneamente- che la Marina USA riconosce gli UFO. No: questa parola Gradisher non l’ha usata e non la userà mai, preferendo il più scientifico e asettico “fenomeno aereo non identificato”. Ma anche se il termine è diverso, non lo è la sostanza.
Le immagini sono quelle- stranote tra gli appassionati- diffuse a partire dal dicembre 2017. Si riferiscono a tre diversi inseguimenti, avvenuti nel 2004 ( il footage Flir1) e nel 2014/2015 (Gimbal e GoFast). In due di questi filmati, si sentono anche i commenti stupefatti dei piloti a bordo di un F-A 18 Super Hornett, increduli di fronte a quello che vedono con i loro occhi e che viene inquadrato dalla telecamera agli infrarossi montata sui loro jet. Dicono che di quegli oggetti “ce n’è un’intera flotta là fuori”, si domandano cosa diavolo possa volare in quel modo e urlano quando l’intruso compie una rotazione su se stesso o si sposta così velocemente da non poter essere agganciato dal sensore.
ANCHE QUESTO FILMATO RIPRESO DAI PILOTI DELLA MARINA MOSTRA UN VERO FENOMENO NON IDENTIFICATO
Qualche scettico ad oltranza, in un disperato tentativo di trovare una spiegazione logica all’illogico avvistamento, ha ipotizzato che l’oggetto fosse solo il risultato di un cattivo funzionamento della sofisticata apparecchiatura digitale-un’eco, un errore. Ma l’ammissione di Gradisher taglia la testa al toro. “Gli oggetti sono fenomeni aerei non identificati”, ha confermato. Non solo, ha anche aggiunto che la trasparenza della Marina riguardo l’argomento è stata decisa principalmente per incoraggiare i piloti più giovani a segnalare tutte le incursioni che individuano e che potrebbero costituire una minaccia per loro e per i colleghi.
«Si tratta di incursioni frequenti nei nostri campi di addestramento da parte degli UAP e sono un pericolo per la sicurezza del volo dei nostri aviatori e delle nostre operazioni», ha affermato Joe Gradisher. Anche perché- come ha già riconosciuto in precedenti interviste- questi incontri non sono affatto rari. Anzi, in un certo periodo sarebbero state quasi quotidiane, tanto da far salire il livello di allerta. Molto importante anche un’altra dichiarazione del portavoce:«Per molti anni, i nostri aviatori non hanno riportato queste incursioni a causa dello stigma associato alla terminologia e alle teorie precedenti su cosa potrebbe essere o meno in quei video”, ha detto.
GLI INCONTRI CON QUESTI VELIVOLI SCONOSCIUTI SAREBBERO FREQUENTI
Insomma, tutte le storie sugli UFO, tutti i pregiudizi, tutti i dileggi subiti da chi diceva di vederli in volo, le carriere compromesse da testimonianze ritenute assurde avrebbero impedito di comprendere la serietà del problema, di analizzarlo e di risolverlo. Ecco perché alla CNN, Gradisher ha detto che incoraggiare gli allievi a riferire gli avvistamenti di questi strani fenomeni è l’unico modo per scoprire di che si tratta. Una bella svolta, dopo che per decenni i vertici delle tre Armi- negli Stati Uniti come in gran parte del resto del mondo- hanno sempre screditato, sminuito, ridicolizzato, messo alla berlina i testimoni oculari. Lo dimostra tutta la storia degli avvistamenti di oggetti volanti non identificati ad opera di avieri.
Una storia lunga, articolata, ricchissima di episodi a volte a dir poco straordinari che hanno avuto per protagonisti piloti civili, top-gun militari, ufficiali dell’aeronautica, addetti alla sicurezza del traffico aereo, esperti di volo. Persone altamente qualificate, preparate a tutte le emergenze, dai nervi saldi e dalla grande esperienza, che pure di fronte a quei velivoli dalle prestazioni impossibili e dalla tecnologia sconosciuta sono rimasti esterrefatti. Molti hanno preferito tacere. Quanti hanno parlato hanno spesso provato -sulla loro pelle- cosa significhi il discredito. Insomma, sono state vittime dello stigma di cui parla Gradisher.
OGGI COME IERI, TANTI PILOTI HANNO AVVISTATO OGGETTI INSPIEGABILI
Eppure, nonostante tutto, hanno raccontato i loro incontri in quota con questi oggetti assurdi. A questa storia fatta di uomini e di mistero è dedicato il libro scritto da Sabrina Pieragostini e Alberto Negri, di prossima pubblicazione. “UFO:parlano i piloti” raccoglie gli episodi più sorprendenti avvenuti dal 1916 ad oggi, ripercorrendo le vicende con i documenti originali, le interviste, le deposizioni, i rapporti, le indagini ufficiali, gli articoli di giornali. E soprattutto, dà la parola ai testimoni, per rivivere attraverso le loro parole l’emozione e lo stupore provati durante quegli incontri ravvicinati. Oggi come 100 anni fa.