Centinaia di segnalazioni ogni anno, migliaia di foto e filmati che ormai intasano il web, un numero imprecisato di falsi che rendono sempre più difficile comprendere l’esatta dimensione del fenomeno. Stiamo parlando di oggetti volanti non identificati, tornati decisamente alla ribalta grazie ai video dei piloti militari americani- autenticati dai vertici del Pentagono e della Marina- resi pubblici da To The Stars Academy che ora si prefigge, come obiettivo, anche la caccia alle bufale UFO su Internet.
VERO O FALSO? IL WEB È PIENO DI IMMAGINI UFO SOSPETTE
Questo è uno degli scopi dichiarati di V.A.U.L.T., acronimo di Virtual Analytic UAP Learning Tool, il nuovo programma-chiave di TTSA che funzionerà come lo strumento di intelligence più completo per raccogliere, analizzare, relazionare e stabilire l’autenticità dei dati relativi ai fenomeni aerei non identificati. «La missione di V.A.U.L.T. è quella di scoprire segni distintivi e schemi che potrebbero fornire informazioni su tecnologie e competenze avanzate anomale in tutto il mondo», dice un comunicato diffuso dal gruppo creato dall’ex popstar Tom DeLonge che ha annunciato anche un’altra importante collaborazione.
Entra infatti nella public benefit corporation Joe Schurman, un ingegnere informatico con più di 20 anni di esperienza nell’ambito della progettazione di software e dell’ Intelligenza Artificiale. «La vasta competenza di Schurman farà avanzare in modo significativo lo sviluppo e l’implementazione di V.A.U.L.T. guidando l’adozione di nuove e innovative funzionalità basate su cloud per sfruttare la potenza delle maggiori prestazioni informatiche della IA per l’analisi dei dati. La capacità di elaborare e analizzare vasti volumi di set di dati ad ampio raggio attraverso l’apprendimento automatico, i servizi cognitivi e le analisi intelligenti è strettamente legata agli obiettivi scientifici e commerciali globali di TTSA», spiega la nota.
IL NUOVO CONSULENTE PER L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI TO THE STARS ACADEMY
L’ingegnere svolgerà un ruolo di consulente indipendente e si è detto onorato di questo incarico. «L’approccio unico dell’organizzazione, unito alle sue innovazioni in ambito analitico e alle capacità legate all’intelligenza artificiale tramite il VAULT, rappresenta un’incredibile opportunità. Il nostro obiettivo comune include la rimozione dello stigma tradizionalmente associato all’argomento UAP stabilendo una piattaforma di dati autentici e affidabili, inclusa la capacità di individuare i falsi media. In questo modo, saremo in grado di scoprirne il significato trovando connessioni e relazioni nel passato e mettendo in relazione gli eventi con l’utilizzo di analisi predittive. Questo progetto e i suoi risultati cambieranno le carte in tavola, producendo risultati applicabili per la ricerca e lo sviluppo in più settori».
Ad esprime soddisfazione per questo nuovo ingresso di peso in TTSA è anche Chris Mellon, ex vice segretario alla Difesa degli Stati Uniti per l’Intelligence e da tempo anche lui consulente per le questioni legate alla sicurezza per il gruppo di DeLonge. «La straordinaria profondità di conoscenza e competenza di Joe consentirà a TTSA di fornire il repository (in informatica, l’ ambiente di un sistema informativo, in cui vengono gestiti i metadati ) più completo, affidabile e autorevole al mondo di informazioni sugli UAP», ha dichiarato. Mellon è particolarmente interessato alla questione e ritiene che la consultazione dei sistemi informativi in uso ai servizi e all’esercito sia fondamentale per arrivare ad una piena comprensione degli oggetti misteriosi avvistati sempre più di frequente.
UNO UAP RIPRESO DAI PILOTI DELLA US NAVY SULLA COSTA ATLANTICA NEL 2014
In un articolo postato da To The Stars Academy, l’ex uomo dell’Intelligence spiega infatti che finora sono stati fatti pochi sforzi per utilizzare queste fonti allo scopo di identificare o tracciare i velivoli misteriosi che sfrecciano nei nostri cieli, perché solo di recente ne è stata riconosciuta l’esistenza in forma ufficiale. «È un peccato, visto che ci sono enormi quantità di dati già raccolti dai sistemi di intelligence statunitensi a cui è possibile accedere e correlati ad eventi come l’interazione dei piloti della Nimitz con più fenomeni aerei anomali nel novembre 2004 oppure a quanto avvenuto nello spazio aereo militare al largo della costa orientale degli Stati Uniti», dice Mellon, riferendosi ai casi testimoniati da quei tre ormai famosi video della US Navy.
Le informazioni ci sono, sostiene l’esperto, ma non vengono condivise con altre agenzie del governo coinvolte in indagini specifiche, come è stato per il programma del Pentagono denominato AATIP: restano blindate nei singoli uffici di competenza. Continua infatti Chris Mellon: «Purtroppo, il Programma Avanzato di Identificazione delle Minacce Aerospaziali (AATIP) non è stato in grado di ottenere la cooperazione necessaria per accedere ai sistemi e ai database a causa dell’intransigenza burocratica. Pertanto, per quanto ne so, questi sistemi e database rappresentano fonti potenzialmente vitali e non esaminate di informazioni ufficiali sul fenomeno UAP. Tra l’altro, questi vasti repository di dati potrebbero fornire informazioni cruciali sugli UAP, tra cui: velocità, accelerazione, manovrabilità, dimensioni, effetti atmosferici, forma e forse anche la loro origine».
IL. VELIVOLO MISTERIOSO INSEGUITO E RIPRESO NEL 2004
Mellon elenca le varie fonti di informazioni, a partire dalla rete globale di monitoraggio acustico ad infrarossi, un sistema che comprende 60 stazioni in 35 Paesi per tenere sotto controllo le onde di pressione a bassa frequenza nell’atmosfera, sicuramente in grado di rilevare e rintracciare bolidi in movimento. Ma ci sono anche i dati raccolti dal programma sperimentale sul clima della CIA chiamato MEDEA: si dice che gli scienziati ambientali abbiano rilevato oggetti anomali che entrano nell’atmosfera terrestre e si muovono ad alta velocità. C’è poi la rete di sorveglianza spaziale degli Stati Uniti, costituita da almeno 29 distinti sistemi, compresi i radar più potenti del mondo, tra cui il sito C-6 nella base dell’aeronautica di Eglin capace di avvistare un oggetto delle dimensioni di un pallone a 35 mila chilometri di distanza…
Molto prezioso potrebbe rivelarsi anche lo Space-Based InfraRed System (SBIRS), una rete di satelliti in orbite terrestri basse che insieme forniscono una copertura globale quasi continua su fonti di infrarossi. «Sebbene gli UAP generalmente non presentino fumi di scarico o forti tracce di calore, ci sono numerosi rapporti nella letteratura open source che affermano che il sistema SBIRS abbia registrato oggetti non identificati che sono entrati nell’atmosfera terrestre ma che, a differenza delle meteore, hanno poi manovrato o cambiato direzione», spiega Mellon. «Indipendentemente dalla veridicità di tali rapporti, le ricerche algoritmiche dei vasti database di SBIRS potrebbero fornire nuove intuizioni sul fenomeno UAP. Per fare un semplice esempio, fino ad oggi non è stato fatto alcuno sforzo nemmeno per vedere se ci sono correlazioni tra i lanci da strutture militari e navi cinesi o russe e la successiva comparsa di UAP sulle coste statunitensi».
IL SISTEMA DI MONITORAGGIO SATELLITARE SBIRS
Nell’elenco, compaiono poi i sistemi radar in uso proprio alla US Navy, da quelli a scansione elettronica attiva (i radar AESA) a quelli denominati Aegis capaci di tracciare UAP ad alte quote e ad elevate velocità. Non solo sarebbe possibile saperne di più sui casi del passato recuperando i dati registrati con un’analisi retroattiva, ma quelle strumentazioni potrebbero essere sfruttate da questo momento in poi per acquisire ulteriori informazioni. Secondo il consulente di TTSA, le nuove linee guida della Marina riguardo gli incontri UAP prevedono che siano proprio i piloti di jet equipaggiati con i radar AESA ad inseguire i misteriosi velivoli. Stesso discorso per le navi dotate di radar Aegis, da cui recuperare dati pregressi e da schierare negli “hot spot”, i punti più caldi per quanto riguarda gli avvistamenti.
Tuttavia- ricorda Chris Mellon- alcuni ex membri dell’equipaggio della USS Princeton hanno dichiarato che i dati del radar Aegis raccolti durante gli incidenti nel novembre 2004 sono stati subito rimossi dalla nave da persone che sono arrivate a bordo del Princeton in elicottero poco dopo che si sono verificati gli incontri con il “Tic Tac” (come è stato soprannominato lo strano velivolo senza ali, simile ad un grande confetto bianco, inseguito dai piloti). Non solo. «I dati essenziali del radar sembrano ancora mancanti. Inoltre, i registri della USS Princeton per il novembre 2004 stranamente e inspiegabilmente sono scomparsi dall’Archivio Nazionale, aumentando la straordinaria possibilità che alcuni componenti segreti del governo americano stiano lavorando per nascondere incidenti e informazioni sugli UAP».
IL “TIC TAC” DELLA NIMITZ
La conclusione dell’ex vice segretario alla difesa è spiazzante, soprattutto perché a parlare non è un complottista, ma un uomo dello Stato. Dice infatti:«Le commissioni di supervisione del Dipartimento della Difesa e dell’intelligence di Capitol Hill dovrebbero cercare una spiegazione per questi strani eventi, qualcosa di facile da fare per loro. Se c’è un intento per sopprimere o nascondere i dati sugli UAP, allora abbiamo una situazione in cui, come minimo, due entità del Governo degli Stati Uniti stanno lavorando a scopi trasversali. Se ciò sta realmente accadendo e, in caso affermativo, chi lo abbia deciso, sono questioni che dovranno essere prontamente risolte se il Dipartimento della Difesa intende compiere progressi seri nella comprensione del fenomeno UAP».